Claudio Baglioni Unaparolaperte.net

 Lampedusa, 23 settembre

Attraverso questo documento dedicato al concerto di Claudio a Lampedusa,  cerchero' di trasmettervi quante piu' emozioni e sensazioni possibili. Un'altra pagina va ad aggiungersi a questo viaggio di parole, un'altro sogno che la storia di Cucaio ci fa' vivere....

O' Scia': Lampedusa tutta in un sogno, e' il mio racconto, dove ho cercato di riordinare pensieri, appunti ed emozioni al fine di portarvi tutti su quella spiaggia e , in parte, rivivere insieme quella magica notte di note. Non so se, attraverso queste semplici parole,  riusciro' a traghettare i vostri pensieri
fino all'isola, io c'ho messo cuore e anima.

Sotto ho inserito le Parole di Claudio  lasciate al quotidiano la Sicilia e ho raccolta lo rassegna stampa con 2 articoli (*) che ho trascritto personalmente poiche' in rete non sono riuscita a trovarli

 galleria fotografica

perdonate la scarsa qualita' delle immagini, ho voluto ugualmente inserirle, in questo documento dedicato al concerto di Lampedusa, perche' anche ogni traccia visiva puo' essere un piccolo tesoro

(Da Reginella)
Lampedusa, il mio piccolo grande amore.
di Claudio Baglioni

Certi incontri sono come gli scambi dei binari. Uno spostamento appena percettibile e la vita cambia scena. Nulla è più come prima. Terra, cielo, pensieri. Nulla. Con Lampedusa è andata così. La prima avvisaglia, nell'estate '98.Un'alba mai vista (e mai più rivista), che sale sulla terrazza di Villa Igiea, a completare il sogno del concerto allo stadio della Favorita di Palermo e a portare l'annuncio di un nuovo incontro. Un incontro di quelli che cambiano il nostro orizzonte. Poche ore dopo, infatti, approdavo - per la prima volta - nel cuore ocra, bianco e blu di Lampedusa, insieme a Linosa "isola d'alto mare". Da allora, ogni volta che posso, sono qui. Anche quest'estate, dopo il concerto al Cibali di Catania, che chiudeva il tour nei grandi stadi. Qui, per calare l'ancora e tirare il fiato. Ma, soprattutto, per gettare le reti e raccogliere pensieri nuovi e nuove emozioni. Che salgono alla superficie della coscienza limpidi e profondi come questo mare. Forti, come questa terra che contende la vita al Mediterraneo e allo sguardo - talvolta un pò troppo distratto - della storia e indossa con fierezza le rughe che il vento disegna sulla sua pelle. E quando sei in mare, nell'equilibrio - imperfetto e affascinante - tra i misteri della superficie e quelli delle profondità, puoi lasciarti cullare
dalla prima musica che il mondo abbia mai sentito: il vento. Una musica che, qui, dà il meglio di sè, con il contrappunto infinito delle onde del mare.
Una musica dalla ricchezza dinamica senza uguali: dal pianissimo di una bava che solletica appena la sabbia, al fortissimo di un uragano capace di cambiare i connotati al mondo. Una musica che, da millenni, disegna i lineamenti di questa terra. Scolpisce colline, scogli, calette, baie.
Esattamente come la musica fa con il nostro cuore. Modellando lui e noi. Accarezzando e graffiando. Ferendo o sanando vecchie e nuove ferite. Ed è forse per questo che ho subito amato il modo di salutare della gente di qui.
Quel "'O scia'" che trovo il saluto più amorevole e carico d'emozione al mondo. "Fiato mio", "Mio respiro". Cosa si può dire di più? Cosa augurare di più importante e profondo dell'alito della vita, l'energia sconosciuta che rende uomini i corpi? E il respiro ?, appunto, la prima e l'ultima musica di ogni uomo.
Ecco, allora, il perchè di questo concerto a Lampedusa, sulla spiaggia di Guitgia (che - curiosamente - nasconde le iniziali della radice di chitarra: guit). Per salutarci, tra inquilini della stessa vita e scambiarci il respiro. Con la speranza che queste canzoni possano regalare a voi fiato nuovo per la vostra strada, così come le vostre emozioni, lo fanno per la
mia. Un concerto fatto a mano, semplice ed essenziale, come questo neo affascinante di terra che decora la pelle verde-azzurra del mare.
Sussurrato, come un respiro. Una serenata, un canto d'amore e d'augurio per queste isole e per la gente che vive qui, sul bordo estremo d'Italia. Per la forza e la passione che si respira in questa piattaforma mediterranea - selvaggia e selvatica, aspra e innocente al tempo stesso - che il cuore, lo sguardo e la ricchezza della sua gente riesce a trasformare, ogni giorno, da approdo di disperazione in porto di speranza. Quest'isola a volte abbandonata che mai abbandona, l'isola dell'incontro, che sarà il laboratorio nel quale si plasmeranno, sempre più, i nostri destini e che darà nuovo fiato al cammino delle molte anime in bilico sul filo teso della vita.
 

Un progetto d’amore...chiamato sciatu.

Di Antonino Meli

Pochi strumenti su un palcoscenico completamente spoglio.
Pianoforte, tastiera elettronica, chitarra acustica e chitarra elettrica.
Non sembra la ribalta di uno tra i più grandi e amati cantautori italiani…ma poi a pochi metri dal palco c’è quel mare, quella sabbia bianca e la brulla roccia della Guitgia….
Il Giglio selvatico emana un profumo intenso e irresistibile questa notte…cresce su ciuffi verdi,come isole sul mare di sabbia, e si colora della luce dei proiettori del palco.
Nessuno è rimasto in casa questa sera, sono tutti qui i lampedusani e i moltissimi turisti venuti proprio per l’occasione.
Nessuno ha voluto mancare l’appuntamento con “O’ Scià”:Ciao Amore in dialetto,così si chiamava il concerto di Claudio Baglioni.
C’è ancora questa parola a segnare un grande evento locale,sciatu si traduce RESPIRO ed è una tra le più belle parole del nostro dialetto.
Racchiude un’identità specifica nel linguaggio..non esiste in nessuna altra forma dialettale siciliana.
Forse SCIATU deriva dal Francese CHERI’, è infatti più simile a quella parola…è certamente una frase che si scambiano gli amanti, ma si dice spesso anche ai bambini, il modo migliore è “O’ Scià”.
Lo sentirete spesso nelle strade di Lampedusa, si dice con estrema facilità e mi piace pensare che lo si faccia perché Lampedusa è un luogo d’amore e non di violenza.

Alle 22:00 il sig.Sindaco Dott.Bruno Siragusa, introduce la serata affermando che “O’ Scià” è un omaggio di Claudio all’Isola di Lampedusa…”quest’uomo è magico…”dice il Sindaco.
Lo è davvero!!
Claudio Baglioni è magico, perché non può essere che così se il sottoscritto,sfegatato sostenitore di De Andrè,De Gregori e Venditti si scopre,in piena serata, a fare il coro a brani storici della canzone italiana:E tu..;Strada facendo,Portaportese…
Claudio Blaglioni ha suonato per oltre due ore, giocando con il pubblico:incantato,parlando dei suoi esordi musicali…dei falò sulle spiagge, delle prime canzoni.
Non ha voluto raccontarci di cosa si prova ad essere il più amato cantautore del nostro paese..che a scritto musiche e parole di canzoni che sono rimaste prime in classifica per decine di mesi..che lo hanno visto in concerto, nel tour 2003, 320.000 spettatori, che ha utilizzato oltre 700.000 Watt di potenza,che nel suo staff ci sono 400 persone,che ha utilizzato 1.200 metri di palcoscenico…
Eppure sulla spiaggia della Guitgia era da solo…un’uomo con i suoi strumenti e la sua voce.
Claudio Baglioni è un grande artista, un eccellente musicista e un’uomo che,sia pur nella sua grandezza,è semplice come pochi…stupendo tutti quanti quando afferma..”io non provengo da una famiglia di musicisti…ma i miei hanno subito capito che sarebbe stato conveniente”.
La serata si conclude con l’ingresso del Sig.Sindaco, che ringrazia Claudio Baglioni dell’omaggio inaspettato e magnifico…Claudio viene insignito del titolo di cittadino onorario di Lampedusa..e parla di un progetto pilota atto a trasformare l’isola in un luogo SENZA VIOLENZA, in un luogo d’amore.
Sono frasi bellissime che fuggono via tra il vento di scirocco e le note che seguono la proposta…ma poi la sera tornano a tormentare il mio sonno:è una delle cose più belle che sono state dette in questo lungo 2003 pieno di polemiche e di controversie.
Tutto di colpo prende forma…il titolo della serata:O’ Scià, un uomo solo che canta le più vecchie canzoni, non fa promozione per il suo nuovo album:Sono io.
E chiede al Sindaco di promuovere un progetto di pace,della non violenza, un progetto d’amore.
Mi piacerebbe incontrarti Claudio, forse non riuscirei a dire assolutamente nulla…anzi è certo,ma è innegabile che mi riempie d’orgoglio che un uomo del tuo valore condivida con me l’amore per Lampedusa.
Chissà quanti illustri giornalisti del settore hanno scritto per te, chissà quante parole di elogio hanno usato.
Adesso ci provo anch’io…ma non voglio,anche perché non ho la capacità, scrivere cose che nessuno ha mai scritto…vorrei in qualche modo dirti grazie per questa notte magica.
Grazie per averci tenuto sulla spiaggia fino a tarda sera, con lo spettacolo delle stelle e quello del mare, con la tua voce a incorniciare la notte più bella di Lampedusa nel giorno più lungo , l'equinozio:23 Settembre 2003.
Grazie per essere ciò che sei, per esserlo con la tua semplicità, la tua onesta.
Grazie per aver dato a Lampedusa qualcosa che non avrebbe mai potuto permettersi di avere:la tua musica, che ha riempito ogni spazio tra tutti noi, che è entrata nella nostra pelle:ho visto persone adulte ballare e cantare…anche se non sapevano le parole!!!
Lampedusa ci ha abituato alle sue trasformazioni..questo posto “modifica” ogni cosa…mio nonno avrebbe detto:ci sono posti speciali nel mondo, posti come Lampedusa…qui ogni cosa si trasforma e, se viene concepita per fare il male, inevitabilmente diverrà un bene per la nostra isola:diventerà amore.

 (*)Il giornale di Sicilia

Ieri sera, sulla spiaggia della Guitgia, l'esibizione del cantante romano in forma di recital acustico: un regalo a se stesso dopo le folle oceaniche del tour estivo.
Baglioni a Lampedusa: quando un'isola puo' contenere un universo di emozioni.

Lampedusa.Il divo Claudio per una volta lascia a casa il palco lungo come una pista d'atterraggio, i ballerini avvolti da tute futuristiche, mangiafuoco e giocolieri regalandoci un concerto d'altri tempi, una pedana, casse acustiche a destra e sinistra, pianoforte, chitarre e lui al centro di tutto, senza musicisti e altri compagni di viaggio. Lui nella sua isola, Lampedusa, a suonare sulla spiaggia della Guitgia. Un regalo dopo le folle oceaniche dell'estate e prima di avventurarsi nel tour invernale che partira' da Novembre da Torino. Un concerto a Lampedusa - dove ha appena comprato casa e dove da molto tempo trascorre le vacanze- che pare veleggiare tranquillo e solitario tra i progetti monstre di cui Baglioni ormai da anni non riesce a fare a meno, forse per dimostrare qualcosa piu' a se stesso che ai fedelissimi che lo seguono sempre e comunque, sia nelle imprese piu' ardite e meno felici (" viaggiatore sulla coda del tempo" ) che in quelle piu' solrai e con l'impronta malinconica di una volta ("Sono io - l'uomo della storia accanto" )
C'e' tanta gente in spiaggia. Turisti, gli abitanti di Lampedusa a cui Baglioni ha voluto dedicare il concerto, ma c'e' anche chi e' arrivato qui a posta, in aereo o nave, Da Palermo e Trapani soprattutto.
Francesca Sortino ha 33 anni, lavora in banca e s'e' portata appresso il fidanzato che di Baglioni conosce, forse, Questo piccolo grande amore. " Baglioni qui a Lampedusa era proprio imperdibile", dice lei. Claudio esce prima alle 19 per provare gli strumenti, ma giocoforza e' costretto ad improvvisare una mini-esibizione per i fans che lo acclamano. E allora tira fuori Doremifasol scimmiotta Michelle dei Beatles, canta Io che amo solo te di Sergio Endrigo, duetta con il pubblico con Ciuri Ciuri.
Poi lo show, alle 22 in punto, Baglioni di bianco vestito, grigio nei capelli, fisico palestrato, la compagna Rossellla a guardarlo coperta da un cappellone. Baglioni cavalca i 35 anni della sua storia attingendo a piene mani dal passato. Si comincia con Strada Facendo, lui e la sua chitarra, poi con tutto l'amore che posso, scritta nella notte dei tempi e ingiustificatamente dimenticate negli ultimi concerti; C'e' la voglia di scappare di Poster, l'amore impossibile di Quante volte ( "Quante volte ti ho pensato sulla sedia di cucina" ), le nuove Tutto in un abbraccio e Mai piu' come te. Avrai, il testo piu' bello arriva a meta' serata. Baglioni gioca con se' e con la sua gente, dichiara il suo amore per Lampedusa e chi ci abita, aveva promesso un concerto fatto a mano e cosi' e' stato. Notte magica e irreplicabile,chisura con questo piccolo grande amore, Mille giorni di te e di me e La vita e' adesso (" e non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso, figlio di un cielo cosi' bello, perche' la vita e' adesso" ).
Lampedusa ringrazia, per Claudio torna l'ora dei mega show. Francesco Massaro

 (*)La Sicilia

Un vero e proprio evento musicale ieri sera nell'isola
Claudio Baglioni, concerto per pianoforte e...Lampedusa

Lampedusa. Claudio Baglioni, un pianoforte e Lampedusa. Cosi', si e' svolto il concerto piu' importante che si sia mai svolto sull'sola di Lampedusa, in uno scenario incantevole di una delle spiagge piu' belle di Lampedusa. Baglioni non ha voluto altro, un pianoforte al centro del palco, << cosi' posso dare a Lampedusa il vero Claudio >>. Due ore di spettacolo senza una orchestra che lo accompagna, saranno indimenticabili per gli isolani per i turisti che ancora sono sull'isola e per quanti sono arrivati da tutta la Sicilia per l'evento. Da Palermo sono arrivati i fans di due club di Claudio Baglioni che hanno preso posto in prima fila sotto il palco dove cantera' il loro idolo gia' dalle prime luci dell'alba.
Un particolare rilevante e' che Baglioni ha preteso che non vi fossero telecamere di nessun genere (riferito ad emittenti televisive) cosi', anche i cameraman che sono arrivati a Lampedusa per l'evento, non hanno potuto fare riprese del concerto. << Voglio un rapporto esclusivo con i lampedusani >>. Con questo concetto ha portato avanti la sua iniziativa dandosi ai giornalisti delle reti nazionali solamente per i tre minuti previsti dalle normative legate all'informazione. Claudio Baglioni ha passato tutta la giornata in casa da solo per potere preparare il concerto serale, solo nel pomeriggio ha provato il piano e le chitarre sul palco preparato per lui. Il sindaco dell'isola, Bruno Siragusa, si sente particolarmente orgoglioso per quello che un artista del livello di Claudio Baglioni ha deciso di donare a Lampedusa: << Sono stato spesso a cena con Claudio, e' una persona fantastica, e' stato proprio durante una cena che Baglioni ha deciso di dare qualcosa a Lampedusa, una serata magica e che non dimentichero' mai, ad un certo punto Baglioni decide e mi dice: sindaco regalero' a Lampedusa un concerto. Credo che questo evento, pubblicizzera' Lampedusa in positivo, dopo tutti i problemi che abbiamo dovuto superare questa estate che oramai sta finendo >>. Elio Desiderio


La Sicilia
Baglioni canta alla Guitgia

Lampedusa. Stasera Claudio Baglioni terrà un concerto a Lampedusa sulla spiaggia della Guitgia. Un tir è giunto ieri mattina, direttamente da Roma, con a bordo tutta la strumentazione.
Baglioni ha conosciuto Lampedusa sette anni fa, quando, dopo avere fatto un concerto a Palermo, un amico che era con lui, gli propose di venire sull'isola. Fu un vero e proprio colpo di fulmine quello che ha poi legato l'isola all'artista. Claudio Baglioni ama Lampedusa in tutte le sue forme, tanto che, le locandine che preannunciano l'evento, hanno come titolo la parola "o scià" che l'artista ha voluto scrivere di proprio pugno e che è una delle parole dialettali più usate dai lampedusani.
Baglioni ha cercato di ritornare a Lampedusa tutti gli anni ma non sempre gli è stato possibile; un artista del suo livello, con tutti gli impegni che ha, difficilmente riesce a conciliare le vacanze con il lavoro. Ma Lampedusa per lui ha un fascino particolare, ama l'isola e lo si capisce anche dal fatto che tutti i giorni gira per le strade dell'isola, soffermandosi in quasi tutti i negozietti di via Roma.
Incredibile è il fatto che una valanga di persone stanno arrivano sull'isola per il concerto, gli aerei da Palermo sono stati presi d'assalto e da qualche giorno non si trova più un posto, anche per l'aliscafo è la stessa cosa. L'evento Baglioni ha messo Lampedusa sotto i riflettori nazionali (questa volta in positivo). Il punto di riferimento di Baglioni a Lampedusa è Enzo Cantafia, un giovane che è riuscito a fare amare l'isola a Baglioni, facendogli scoprire tutte le meraviglie che è possibile vedere e vivere.
L'unica nota negativa in tutta la vicenda è stato il contributo che la Provincia regionale ha previsto per l'evento, 1.500 euro, dati al Comune dalla Aapit. La Provincia non sta sicuramente dimostrando grande interesse per l'isola che, da sola, convoglia oltre il 70% del turismo per la provincia di Agrigento, in fondo, è proprio con i numeri di Lampedusa che la Provincia si presenta alle varie fiere turistiche. Una nota stonata che si perpetra di anno in anno e ci si chiede se anche per il prossimo bilancio, per Lampedusa ci sarà in previsione, un altro "grosso zero".ELIO DESIDERIO

La Sicilia
Baglioni, poesia tra le note

Lampedusa. Un concerto al chiaro di luna sulla spiaggia della Guitgia. Quando Baglioni dal palco ha visto le persone che aveva di fronte non ha potuto fare a meno di esclamare: «Ma quanti siete, io solitamente sulla
spiaggia canto con poche persone intorno a me».Oltre cinquemila i presenti al concerto; in pratica, oltre ai lampedusani, sull'isola si sono riversate oltre duemila persone per lo storico evento. Un concerto sulla spiaggia che è stato suggestivo non solo per lo scenario, ma anche per il modo che ha preferito l'artista di interpretare le canzoni. Il cantautore ha spaziato per tutto il suo repertorio, passato e recente che si
racchiude in trentacinque anni di carriera, sempre ai massimi livelli.
Baglioni fra una canzone e l'altra ha espresso la sua gratitudine all'isola che lo ospita da anni, ha elogiato gli abitanti che lo amano e gli hanno permesso di vivere sull'isola in maniera tranquilla, senza travolgerlo, come solitamente gli accade quando viene riconosciuto in altri posti. Momenti di divertimento con delle battutine inaspettate dal cantante, un coinvolgimento del pubblico totale, che ha cantato ogni sua canzone insieme all'artista.
Grandi e piccini conoscevano le sue canzoni e le hanno cantate. Ci sono stati anche attimi di commozione durante il concerto, come quando ha voluto dedicare ad un artista scomparso e che anche lui amava tanto Lampedusa, l'interpretazione personale di una canzone famosissima "volare", così, con questa dedica a Domenico Modugno si è chiuso lo spettacolo con tanto di fuochi artificiali, che hanno contribuito alla scenografia.
Sul palco, alla fine dello spettacolo è salito anche il sindaco, Bruno Siragusa, che ha consegnato all'artista la cittadinanza onoraria.
L'amministratore ha ringraziato Baglioni per questo regalo che ha voluto fare all'isola, ringraziando anche Enzo Cantafia, senza il quale, la serata non si sarebbe potuta fare, Enzo Cantafia è amico di Baglioini da anni e lo segue per tutto il periodo che l'artista rimane sull'isola. Una notte magica e indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di assistere ad un evento unico e irripetibile. ELIO DESIDERIO