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Questo era il vostro spazio per esprimere opinioni su qualsiasi cosa che riguardasse esclusivamente il mondo artistico di Claudio Baglioni. Adesso e' passato in archivio, sono stati salvati solamente i commenti principali... grazie a tutti coloro che durante il viaggio sono passati di qui....

             Sono gia' intervenuti    

Laura

Mi chiamo Laura, ho scoperto questo sito adesso, e sono estremamente felice che sia successo..
non è moltissimo che conosco Claudio, non da sempre cmq, com'è per molti di voi, ma in questi pochi anni ho imparato ad amarlo molto, sono cresciuta un pò con le sue parole e la sua passione che si trova dentro ad ogni parola e ad ogni silenzio..
Vorrei congratularmi con Cap per il commento alla dichiarazione di Pippo Baudo (non che neanch'io abbia nulla contro di lui), credo che non si possa imporre ad un cantante di "sfornare" un successo all'anno, se si vuole ascoltare musica Vera.
Credo che la musica al giorno d'oggi abbia perso gran parte del suo significato e che dovremmo tenerci ben stretti quei pochi professionisti che riescono ancora a dare quelle emozioni che durano nel tempo, non solo due mesi per poi sparire nel nulla.
Seguendo in ordine cronologico la musica di Claudio si può vedere che rispecchia la sua vita, momenti belli e brutti, un disco per l'amore, un disco per il figlio, un disco per il passato..ecc...
non credo siano ancora molti i cantanti che amano la musica tanto da mettere realmente loro stessi nelle canzoni.. molte sebrano scritte solo per il successo, "va di moda quello, allora scrivo quello". Ma la musica vera, quella che fa venire i brividi non è questa...
grazie per avermi ascoltata... Laura

Dalla rassegna stampa Zeffirelli: l'Auditorium? Sarà il regno del pop «Occasione sprecata, manca un teatro d'opera. E la musica leggera deve avere altri spazi» (leggi l'articolo integro)

Il commento di Cap all'articolo : Secondo me il problema non e' tanto il personaggio quanto lo spazio concesso dai giornali. Non contano le masse, ma il singolo parere dell'individuo di una certa popolarita'. E qui sta il punto, la voce di uno copre gli echi del branco, una voce che si puo' permettere di esprimere pareri personali che in seguito saranno presentati dalla stampa come veri e propri baluardi da seguire. Dopo Pippo Baudo tocca a Zeffirelli sentenziare la musica. E' un vero peccato che ciascuno che non si limiti a fare il proprio mestiere, diventi un suggeritore di strade da seguire, gli scrittori parlano di politica internazionale, i conduttori televisivi stabiliscano i problemi del mercato discografico, i registi classificano la musica di serie A e B. Ma nel regno della popolarita' dove dilaga il pietismo televisivo, pagato profumatamente dalle fonti commerciali, dove il cinismo si scontra sul piano del finto antirazzismo, che poi sfocia in forme di razzismo peggiori, dove la cultura annulla se' stessa con le considerazioni di gradimento personale da imporre agli altri, tutto e' permesso.
Quindi Zeffirelli, bravo regista e altrettanto bravo polemico, si spinge a sputare a zero su cio' che non gradisce, in difesa di un'elite in via di estinzione. Zeffirelli ripulisce i luoghi sacri dalla musica leggera, dirottandola nei palasport, nei quali l'acustica permette di gradire solo il rumore di una palla che rimbalza sopra un piano di linoleum. Lo fa frettolosamente, dimenticando purtroppo coloro che si sono fatti un bel mazzo al fine di realizzare spazi musicali in Italia che, guarda caso, sono proprio coloro che lui stesso ghettizza. Ma lui preferisce Muti, niente da dire, se non tramutasse in merda tutto cio' che non richiede una partecipazione in abito da sera o in pelliccia la cui origine ...(bip) Qui e' da fare una considerazione: e' vero che esiste una musica creata al tavolino, sfrecciante come una meteora, basata sulla moda, sulle frasi abilmente costruite o peggio, sulle faccine belloccie e affemminate di quattro o cinque cretini che ballano e saltellano incantando le quindicenni. E' vero che esiste un'imitazione fasulla di quella trasgressione reale degli anni 60/70, talmente fasulla da sottolineare la furbizia di chi bruciando una Bibbia sul palco o tirando caccole negli occhi a quelli della prima fila, riesce a mascherare la scarsa vena artistica ai danni dell'imbecillita' di che lo elegge rappresentante dell'emergente ribellione verso l'inconsapevolezza. E' vero. E' vero pero' che esiste anche una musica non di elite che abbraccia piu' di trent'anni di pubblico eterogeneo, lo stesso pubblico che Zeffirelli non si puo' permettere di ignorare facendo valere il suo personale gradimento, o in pratica, non si puo' permettere di classificare come un grandissimo branco di cretini.
A mio parere c'e' gia' tanto spazio per Muti e company, gente meritevole che pero' ha gia' un regno nei grandi teatri che non vogliono sporcarsi con una musica piu' popolare ma di serie B, teatri che, a quanto pare dai gusti delle nascenti generazioni, saranno costretti ad abbattere le loro muraglie se non vorranno rimanere silenziosi e vuoti. Perche' caro Zeffirelli, mi dispiace dirtelo, ma il tempo passa per tutti e con il tempo se ne vanno anche gli intramontabili. Sono certo che nel cinema sai distinguere l'arte dal semplice riempimento di pellicola, forse non ci credi ma sanno distinguerla anche gli altri, prova a trasferire tale considerazione anche nell'arte musicale, tralasciando il tuo gusto personale e lasciando spazio anche a chi non la pensa strettamente come te. Se davvero vuoi prendere d'esempio l'America, guarda a fondo e scoprirai che nonostante il perbenismo dilagante della quale e' colma, c'e' una visione piu' ampia della musica, al punto che tanti musicisti Italiani hanno fatto laggiu' la loro fortuna. Ed anche lo stantio mondo politico dovra' adeguarsi al presente perche' non si vive solo di lavoro, pensioni, scambi con l'estero, quotazioni di borsa e cultura pesante, talmente pesante da annullarsi dietro un sano riempimento di coglioni.
Il giornalista fa lo scoop e mette su carta quello che la bocca famosa dice. Non importa se il regista non ha niente a che vedere con la musica, lui e' Zeffirelli e questo basta. E la gente comune puo' rispondere? Non certo sul giornale, ma lo fa con la partecipazione di massa, forse in semplice maglietta o in jeans, con il bambino in carrozzina, con la panda che sfida chilometri di autostrade per raggiungere la meta. Lo spazio musicale non c'e', Zeffirelli lo ha monopolizzato insieme agli altri come lui che adesso sono alla Scala a gustarsi l'oliva nel Martini. Non importa, lasciamo libere le emozioni. I musicisti salgono sul palco, sono veri, reali, non distaccati e snob. Una chitarra distorce la prima nota, forse il cantante fara' anche una stecca, ma siamo amici non guerriglieri, non lo fischieremo per questo, stiamo ascoltando non analizzando. Strano... tutto cio' ci piace. Scusaci Zeffirelli per la nostra stupidita', siamo solo persone. 
     


Daniele

Sono contento per il fatto che non va in tour. Non che non voglia rivedere claudio, anzi, è il contrario, ma il fatto è che non lo considero un artista sul viale del tramonto, ormai omogeneizzato alla tendenza, massificato dalle nuove vie di fossilizzazione della musica, le quali indicano ad un cantante
o gruppo (VEDI LUNAPOP) che la sola strada da percorre è quella della sicurezza, nella quale in somma una volta raggiunto un accettabile o enorme che sia, successo discografico, bisogna battere il ferro finchè è caldo, diversificare la propria immagine, legarla a marchi, aziende, pubblicità e aprirsi nuovi spazi nei media perchè... insomma non si sa fino a quanto duri.
Ma per Claudio, dura senza freni e anzi con una costante crescita di pubblico e una, per cosi dire, modificazione generazionale, da più di trent'anni.
E allora non capisco come mai lui debba seguire le altre pecore, per questo ho temuto davvero che si fosse convinto delle parole di quei lungimiranti saggi del disco; un ultimo inedito cd, risalente al 1999, al quale sono seguiti trasmissione tv in prima serata, lancio mediatico pluritelevisivo, campagna promozionale della omnitel e giochini sui cellulari, sovraesposizione massmediatica e flop di audience, che non l'hanno fermato, ma anzi preoccupato a conservare la sua immagine. Da questo, di seguito, ben tre generi diversi di tourneè, il viaggio tour, elettronico, cibernetico, il tour Acustico, romantico e caldo, e il tour Incanto, intimistico e suggestionante. Bene, strabene, anzi. Ma con Incanto, il back è necessariamente concluso, poichè il riflusso verso il suono, verso la parola cantata e l'intimità del rapporto ravvicinato tra un fan e un artista presumibilmente alieno dalla autoglorificazione a divo, come ci è sempre stato detto, dopo essere partito da una scenica e una tematica così ampia da essere capaci di porre fine ad una trilogia non esente di quelle artificiosità enigmatiche che amo ma che l'hanno forse fatto etichettare di più di qpga, credo, deve essere una definitiva fetta, un passaggio, secondo il mio punto di vista, ad una nuova fase, a quelle di un lavoro nuovo, quella del riscendere in pista, mettendosi in gioco, del nuovo racconto, della nuova poesia, delle nuove arie.
Non a quella del never endind tour, che, altrimenti, a meno che non è questo che si vuole o che alcuni a lui vicino vogliono, non si desidera fare di Claudio davvero un artista che ha paura di lasciare andare del tempo senza apparire, per il timore di sparire.
Che senso avrebbe un nuovo tour? Cosa racconterebbe? Cosa, soprattutto, dovrebbe inventarsi per farsi apprezzare, in quali nuove vesti vestire i versi già diversificati mille volte? è OVVIO che i fan come me accorrerebbero al nuovo tour anche facendosi le notti, ma CLAUDIO deve necessariamente pensare ad incrementare il suo seguito, anche perchè, dati alla mano, il VSCDT non ha certo reso con ISQ. Anzi, la presenza in vetta di Claudio è stata più breve del previsto, mentre altri artisti invece, dopo un periodo di assenza, hanno fatto man bassa di vendite surclassando i rivali proprio perchè capaci di "STARSENE ZITTI" per un pò, non facendo parlare di se e avvolgendosi del mistero e, cosa importante, dell'interesse e del "bisogno" della sua presenza.
Fateci prima sentire la sua mancanza anzichè metterlo come un animale nella gabbia del palco ad esibirsi sempre e solo per noi soliti fan, dategli modo di fargli tornare la creatività, o di fargli concludere un lavoro già progettato. La seconda ondata di Incanto, del resto, è venuta quasi per imposizione, a quanto mi sembra; Claudio stesso ribadì più volte che sarebbe stata una breve paretentesi, al raduno, per accontentare quelli che non c'erano alla prima fase di quel che avrebbe dovuto essere un concerto irripetibile. Ma lo disse con forzatura, smentendo se stesso e tutte le
volte in cui confessò di non amare autocitarsi o ripetersi.
Insomma, per concludere, la mia non è una critica a Claudio, ma una considerazione e una confessione di affetto, dato che so fin d'ora che claudio non ci deluderà, con il nuovo prossimo album!
Come non ci ha mai deluso! Al limite, chi lo ha fatto, più volte, e sotto vari aspetti, fino a farlo apparire come un limone da spremere, sono i tanti capoccioni che gli gravitano attorno!
                                            


Dopo aver letto questa rassegna stampa  "... E a proposito dei cantautori, sempre più assenti da Sanremo, Baudo ha detto: «Gli italiani sono in crisi pazzesca. Lucio Dalla non fa un successo discografico da tre anni;** ne aspetto da cinque anni uno nuovo da Baglioni.** Lo stesso vale per Venditti. Il  problema è che i cantautori non cercano altri autori per prendere il cento per cento dei diritti, a costo di fare canzoni brutte. Così, visto che non puoi comprare cd con una canzone bella e cento porcherie, la pirateria dilaga»... "
Cap (il nostro opinionista) commenta: Non ce l’ho con Pippo Baudo, anzi, nel suo genere lo ritengo un vero professionista (per le osservazioni su questo fate riferimento a Bongiorno e traete le conclusioni), in questo caso pero’ credo che abbia “smarronato”, tanto per usare un termine a lui caro. E’ chiaro che il presentatore “nazional-popolare” usa parametri di confronto che si addicono ad un pubblico, permettetemi il termine, “ignorante”, intendendo senza nessuna cattiveria, quel pubblico che ama l’immediatezza e l’armonia scontata che, a mio parere, mettono in secondo piano la vera capacita’ degli artisti. Gli anni ’60 hanno abusato del “giro di Do”, sfornando successi che, obbiettivamente, alcuni cantanti dell’epoca oggi si vergognano a riproporre (credo che Gino Paoli si sia rotto le scatole a sottostare alle richieste di “Sapore di Sale” durante un suo concerto), questo perche’ molti di questi cantanti si sono evoluti e maturati a tutto vantaggio della loro professione. Baglioni stesso ha piu’ volte criticato le sgallinate nei programmi domenicali dove si canticchiano in coro canzoni degradandone il valore artistico ed il lavoro che gli autori hanno sostenuto per realizzarle. E’ facile farlo con i motivetti che, pur conservando oggi il loro successo, restano sempre i cosiddetti tormentoni, piu’ difficile invece e’ farlo con canzoni sentite e ben strutturate, che si interfacciano quasi esclusivamente con colui che le ha portate alla luce. Penso sia ridicolo e deprimente immaginare la Barale e Galeazzi fusi in un coro di “Fammi andar via” ,  o Rosita Celentano che propone “L’arcobaleno” cercando di imitare il padre.
Ora, scendendo nello specifico discorso di Baudo, personalmente trovo ingiustificato il successo ottenuto da Dalla con “Canzone” e “Attenti al lupo”, nei quali non sembra lo stesso Dalla di “Caruso” e di innumerevoli composizioni di un certo livello invidiate anche all’estero. Evidentemente Pippo gradisce maggiormente la cosiddetta canzonetta italiana da coretto domenicale, quella che fa un po’ ridere, ma chiunque e’ in grado di cantarla con il sorrisetto stampato sulla faccia e il saltello dovuto all’ancheggiare ritmico zum pa pa zum. E allora Pippo continui pure ad ascoltare “Signora Lia” (scusatemi ma non mi piace), ignorando il lavoro di un Baglioni che, rischiando di sacrificare la sua popolarita’, con gli ultimi albums e’ riuscito ad avvicinare a se’ un pubblico piu’ esigente che fino a ieri lo scherniva, e nello stesso tempo ha mantenuto la maggior parte dei suoi vecchi seguaci. Una scelta coraggiosa e difficile, ma appagante per mostrare il vero valore di un artista. Ebbene, resta da aggiungere che questo contrasta un po’ con l’assurdo discorso di Baudo sui diritti d’autore, in quanto e’ molto piu’ facile incassare diritti con canzoni banali che sono maggiormente riproposte da esecutori in qualsiasi occasione (vi siete mai chiesti quanto incassa Paoli con “Sapore di sale” , brano eseguito da tutte le orchestre di revival e liscio?). Caro Pippo, mi sembra che tu faccia un po’ di confusione, e te lo dico con simpatia, sul termine “cantautore”, questo soggetto si chiama cosi’ perche’ prima di essere un cantante e’ autore di se’ stesso, e’ colui che portera’ al pubblico un qualcosa di suo, ritoccandolo piu’ volte e non trovandone mai la completezza, mettendo dentro quella carica emotiva ed il giusto sentimento affinche’ con il brano esprima veramente cio’  che vuole dire. Il cantautore e’ una figura molto distante dall’esecutore,  un diverso mestiere. E’ quest’ultimo che mette le sue doti vocali al “servizio” dell’autore, e’ lui che per scelta o per impossibilita’ , canta canzoni altrui. Qui non si tratta del cento per cento dei diritti, che come ho accennato sarebbe piu’ facile ottenere dietro canzoni banali che
qualsiasi autore e’ in grado di scrivere in dieci minuti, si tratta piuttosto di creativita’ personale e scelte artistiche, ben lontane dallo squallido “milione di euro in piu’, che nel settore musicale di livello e’ ottenibile in mille altri modi.
Per quanto riguarda la pirateria, caro Pippo, non sta a me elencarti i motivi del suo dilagare, e non sta a me neppure criticarla, dato che per molti rimane l’unica occasione per ascoltare musica. I prezzi esorbitanti ed ingiustificati dei Cd, le regole di mercato, le questioni inique applicate dalla Siae nella gestione del diritto d’autore, le leggi fiscali e assurde che relegano la musica NON SERIA  (per esclusione, con questa ridicola definizione viene classificata tutta la musica non appartenente all’elite nella quale impera la Classica, Lirica, e Sinfonica),  il prezzo spesso pagato dai discografici e/o cantanti per avere accesso in manifestazioni di culto, la partecipazione fittizia di tutte le parentele alla realizzazione di un album e mille altri motivi, uccidono letteralmente un patrimonio che, come il pane, dovrebbe essere alla portata di tutte le tasche. Bisognerebbe prima abbattere i castelli fatti di dollari e clientelismo prima di portare giuste parole sulla pirateria, se ne guadagnerebbe in ragione ed affidablita’.
Credo che solamente pochi irriducibili duplicherebbero un Cd quando questo costasse il prezzo che vale veramente e che ugualmente riuscirebbe a dare un adeguato compenso al tot dei suoi realizzatori. Altro che porcherie, caro Pippo, a questi prezzi, neanche il migliore CD del mondo sarebbe immune dalla pirateria…. E poi, dimmelo anche tu, quanta musica sommersa potrebbe guadagnarsi il posto che merita, scavalcando almeno per una volta quel muro dei soliti autori di tutto, dei quali non faccio nomi, ma che conosci certamente?  
                                                    


Valentina

"La canzone - dice Baglioni -che per me non sarà mai una canzonetta, è una forma di comunicazione importante".
I giovani vogliono sentirsi dire qualcosa semplicemente, in maniera poetica, che li emozioni, che possa arrivare loro direttamente al cuore; il linguaggio della nostra società consumistica è freddo, è duro, ridotto all'essenziale, ed è sempre più forte -specialmente nelle nuove generazioni - il desiderio di evadere da questo tipo di linguaggio "alienante".
Baglioni rappresenta proprio questa evasione, la sincerità e i sentimenti più veri e genuini nei quali i giovani credono ancora e vogliono riconoscersi. C'è nella sua musica una "accettazione del mistero, una stupenda meraviglia per il misterioso agire di Dio in mezzo agli uomini.
Baglioni ha riscoperto il privato nobilitando sentimenti fuori moda, una certa semplicità narrativa, la cronaca spicciola quotidiana, e mettendo a fuoco un mondo interiore ridotto all'osso, privo di intellettualismo e di coperture ideologiche, ha saputo mirare oltre le tensioni e le contraddizioni del mondo "esterno", mettendo in musica la sua vita e della sua generazione con una coerenza misurata non sulle mode, ma sulla sua stessa maturazione personale.
Autentico poeta di tutti o, come direbbe Keats, "antenna sensoriale della sua razza", ancora intento a frugarsi "parole per far sognare qualcuno" e a domandarsi: "Che cos'è che mi fa credere ancora, mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore"
Da "SE AMORE AVRAI" di Giampaolo Mattei
"Emozioni , sensazioni, riflessioni, spunti di preghiera e di meditazione ascoltando le canzoni di CLAUDIO BAGLIONI. editrice ELLE DI CI
Facendo il trasloco ho rispolverato questo vecchi testo del 1987 che avevo pure scordato di avere........scusate, ma la tentazione di diffonderlo in rete è stata troppo grande...
Valentina.......Candida


Corrado

Ciao a tutti, mi chiamo Corrado, sono di Milano ed ho 31 anni. Amo Claudio da quando ho cominciato ( sin da bimbo ), ad ascoltare la sua stupenda musica, e i suoi stupendi versi, già poesia da soli.
Purtoppo lavoro in banca, ma il mio sogno è fare il cantautore. Da circa 15 anni scrivo canzoni, molto lontane dalla muisca del nostro Cucaio, però anch'esse ricche di informazioni che mi riguardano.
Non è detto che a tutti possa interessare il mio messaggio canterino, però prima o poi mi riuscirà.
( Non sei mai fregato se hai una buona storia da raccontare, e qualche d'uno disposta ad ascoltarla ) Vi ricorda qualche cosa ????????
Bene di me ho detto praticamente tutto ( Quello che più può interessare ), il resto non è assolutamente interessante.
Aggiungo solo, che Tutti i Viaggi condivisi con Claudio, sono stati sentieri bellissimi, ricchi di profumi e pieni zeppi di Buone cose... Sarò grato a Claudio, per avermi dato la possibilità di crescere assieme alla sua Musica. La vita va vissuta intensamente, e con lui l'ho fatto....
Un abbraccio forte come il vento.
Corr.


Paolo (rispondo a Manuela)
Ciao Manuela, sono Paolo, quello del disincanto e ho letto più volte la tua opinione. Beh, come posso non essere d'accordo con te,"Ragazze dell'est, I Vecchi, Io dal Mare , L'ultimo omino, Oltre, titoli di coda " e tante altre non sarebbero mai esistite e nessuno le avrebbe cantate se non  quel ragazzo nato sotto il segno del toro nel ormai lontano 1951.
Io l'ammiro moltissimo,vorrei sapere cogliere anch'io "quel tutto in niente" e buttare via "tutto quello che non da niente".
Certo per un ragazzo e difficile ammettere questo, perchè non si tratta di bella vita o muscoli,ma semplicemente di stile ed occhi per guardare più a fondo,doti che se non ti sono arrivate da lassù,puoi stare certo che non le avrai mai.
Provo una sincera ammirazione, mi spiace di attaccarlo continuamente per le sue nuove scelte, ma sono sicuro che a breve ne vedremo delle belle.
Dimenticavo:non è proprio vero che ho buttato via tutto dell'ultimo album , e vi dico:
"A domani, stai su, Chi c'è in ascolto"
Ciao e complimenti per il tuo messaggio


Silvia (rispondo a Fabio)

Ciao Fabio,
devo riprendere un attimo le tue parole, Hai dato uno spunto di discussione e a volte serve proprio a confrontarsi per poi scoprirci molto meno critici in proposito... a me e' successo!
Tralascio la parte Clab, ma mi piacerebbe che tu ci raccontassi il funzionamento dell'associazione nei primi anni di vita considerato che io sono iscritta da appena 2 anni
Passo invece alla parte strettamente artistica dove tu dici "Si sono succedute una miriade di raccolte A-Live di tournee uguali a se "
Ho potuto assistere dal marzo 2000 a Maggio 2001 a tre tipi di tour completamente diversi l'uno dall'altro. Dal Viaggio tour (T.Blu) dove la tecnologia la faceva da padrone, ad Acustico Sogno di una notte di note dove la scenografia degli anfiteatri faceva da cornice ad concerto con un ritorno un po' all'antica, dove anche le canzoni hanno indossato un abito fatto di nuovi suoni e di racconti quasi a preparare quell'atmosfera che successivamente nell'ultima tournee da solo al pianoforte,ha chiamato InCanto. Dunque un anno tre tour per tutti i gusti. E a me ha fatto piacere rivivere parte di queste serate attraverso un cd o vhs, perche' lasciare che il tempo piano piano affievolisca quelle emozioni quando ogni volta che ne sentiamo il bisogno possiamo rinnovare (anche se in parte) la magia di un InCanto?  Facci sapere...

Un saluto


Valentina (rispondo a Manuela)
Carissima, sono felice di ritrovare me stessa nelle tue parole.
al contrario di chi pensa di dovere avere una laurea per comprendere i testi di Caudio, penso che basti solo aprire il proprio cuore alle sue canzoni e lasciarsi trasportare. Non trovo neanche vera l'accusa di chi lo ritiene "fuori dal tempo", Non avranno ascoltato "un mondo a forma di te" o "mal d'universo"...ed ancora "stai su e chi c'è in ascolto"...più attuali poi delle ultime due, in un mondo dove tutti ci ritroviamo dietro una tastiera e ...non siamo poi così distanti...
Poi ancora scusatemi, ma quella che ritengo spettacolare sia per contenuto che per armonia musicale è"quanto tempo ho"...non ho parole necessarie per commentarla!E' un capolavoro, come tante altre.
Capisco che tanti vorrebbero che ancora cantasse le stesse cose di quando aveva vent'anni, perchè a nessuno di noi piace crescere e vorremmo sentirci sempre giovani attraverso le canzoni di una volta ma è cresciuto anche Claudio ( per fortuna!)e nella maturità di uomo, ha approfondito i suoi testi con meticolosità, mettendo in musica poesie.
Non è un compito facile per un artista cercare di non deludere mai nessuno... ma per quanto si sforzi, le critiche arriveranno sempre... il suo essere grande sta nell'accettarle anche da parte di chi si professa suo fan.
Credo che dovremmo tutti rispettarci di più e rispettare il lavoro degli altri pur non condividendolo, neanche io amo i testi dei cantanti citati da te, ma non li giudico , perchè so che comunque chi li ha scritti voleva dire qualcosa, o comunque ci ha provato anche se per noi in modo sbagliato... per tanti altri no.
Bisogna rispettarsi reciprocamente, a nessuno di noi piace essere criticato.
Forse se partissimo da questo principio, impareremmo a rispettare anche il lavoro degli altri.
Va bene che le critiche ti aiutano a crescere, ma fanno pure male... ci hanno mai pensato tutti coloro che si sostituiscono a giudici degli altri?
un abbraccio Valentina


Fabio

Finalmente un sito che mi permette di esporre il mio pensiero sul grande (ex grande?) Claudio. Leggendo infatti molti pensieri di altri Baglioniani come me ho potuto constatare che le mie idee sono condivise da molti e che è possibile qui esporle senza corre il rischio di venire "emarginati" se non troppo filobaglioniani. Intendiamoci ragazzi, io sono un accanito fan di Claudio e sono giunto all'età di 31 anni senza mai perdermi un disco, un concerto, un'apparizione televisiva, un articolo di giornale. Quello che però è accaduto in questi dieci anni, vale a dire dall'uscita dell'album OLTRE, che ritengo la maggiore opera di Claudio, mi ha fatto pian piano cambiare idea, mio malgrado, sull'artista Baglioni. Dall'uscita dell'album anzidetto, che io fisso come punto di cambiamento di Claudio ho assistito ad una parabola discendente dell'artista Baglioni. Una caduta di stile e di classe che si è trasformata in un "raschiamento del barile" inspiegabile. Dapprima la fondazione di Clab, del quale io sono stato tra i primi iscritti e da cui me ne sono fuggito disgustato, dopo tre anni di militanza, appena resomi conto che un'iniziativa nata, o meglio così presentata, come occasione speciale d'incontro con pochi eletti, andava a mano a mano trasformandosi in un gigantesco affare commerciale a cui tutti potevano partecipare e dove si sfruttava l'affetto dei fans per vendere di tutto, da spille a capellini, da foto a libri da cassette a lampade ecc.... Così dai pochi iscritti che eravamo siamo passati in breve tempo a migliaia di persone che aumentavano sempre di più ma per i quali in sostanza poco di speciale si faceva. Non so se questo continui tutt'ora e non so nemmeno se il vero responsabile di tutto sia stato Claudio, di certo però lui avallava tali decisioni. Proseguendo nella parte strettamente artistica, anche qui ho notato un modo di comporre album con pochissimi idee innovative e soprattutto con poca attenzione alla realtà del nostro tempo. Si sono succedute una miriade di raccolte A-Live di tournee uguali a se
Scusate se sono stato un pò duro ma vedere colui che impersonava i miei ideali di ragazzo con cui sono cresciuto, fagocitato dallo star- sistem proprio mi duole.

Scusate e grazie per l'attenzione
  
 


Susanna ( rispondo a Paolo )
Caro Paolo,
sono Susanna e da pochissimo ho scoperto questo sito, ho letto il tuo messaggio e seppur brevemente provo a risponderti - ho un bimbo di due anni e mezzo che non mi da' tregua! - allora... anche il mio "viaggiatore sulla coda del tempo" è nel cassetto. Concordo con te nel dire che l'ultimo Claudio è ben diverso dal penultimo e da quello ancora precedente, e per diverso non intendo migliore purtroppo. Io non studio musica ma ascolto le canzoni di Claudio da una vita, personalmente ritengo che "la vita è adesso" sia il suo cd migliore in assoluto. Perché? Perché è semplice, diretto, limpido, arriva dritto al cuore, lo ascolti e ti emozioni. Tutto qui. L'ultimo suo cd è da ascoltare e riascoltare, capire fino in fondo, indagare, approfondire, e sinceramente, scusate la franchezza, non mi aspetto questo da Claudio... ho visto tanta, tantissima gente ai suoi concerti che cantava a squarciagola le sue canzoni. E SAPEVA cosa cantava, capiva perfettamente il messaggio che Claudio voleva inviare. "Questo piccolo grande amore"lancia un messaggio che se vogliamo è più semplicistico di quello che arriva ascoltando "Uomini persi" o "La vita è adesso"... ma sinceramente le sue ultime canzoni le ho lasciate lì, in attesa di avere tempo per "capirle" e so benissimo che quel tempo non l'avrò mai. Le canzoni di Claudio sono così: bussano alla porta del cuore e se ci entrano ci entrano direttamente, difficilmente spariscono per ripresentarsi molto tempo dopo.
Spero di essermi espressa abbastanza chiaramente.
Ti saluto
Susanna


Manuela

Ciao a tutti...è difficile mettere nero su bianco i miei pensieri, ho letto tutte d'un fiato critiche e opinioni di tutti i cari amici che hanno voluto mantenere aperto il dialogo, ma vi devo confessare una cosa a volte Claudio mi sembra veramente distante da tutti noi, al contrario di molte persone famose di lui non si sente mai parlare, dal Clab non arrivano mai notizie e se noi non navigassimo su internet non sapremmo niente di lui... da una parte tutto questo mi piace perchè sento Claudio più mio e lo tengo dentro di me come un segreto, ma dall'altra parte questo mi spinge a cercare qualcuno che ascolti dall'altro capo del filo....mi sento strana e veramente in pace quando le sue note attraversano la mia anima.
Ho paura del mondo che si sta creando intorno a noi, non si fa altro che sentire di madri che uccidono i figli... prima era stata la volta dei figli che uccidevano i genitori, poi i fidanzati le fidanzate... il terrorismo... e chi più ne ha più ne metta... quando ascolto la musica di Claudio, che ammiro e stimo molto, a volte mi sento in colpa perchè non penso a nulla di tutto questo e mi sembra di rinchiudermi nell'egoismo della mia vita "felice".
Claudio (sono d'accordo con molti dei quali hanno scritto) ha sicuramente un'anima gentile e un grande cuore, ma non può sicuramente sfuggire ai meccanismi consumistici attorno ai quali ruota ormai ogni cosa.
Ogni volta che vedo Claudio in un filmato mi "incanto" a fissare i suoi occhi e vedo dentro a questi una luce strana che mi affascina, le sue parole non sono mai scritte a caso e provo ribrezzo veramente per chi ha il coraggio di scrivere canzoni insensate con parole accostate senza badare al significato voglio citare Zucchero ("Quando vedo te sento le campane, mi scappa la pipì....) o ancora peggio Grignani ("ti raserò l'aiuola quando ritorni da scuola..."), ragazzi non immaginate il disgusto che provo a doverle sentire 3-4 volte al giorno avendo la radio in ufficio accesa otto ore di fila...
E' vero ho scritto tante cose e pensieri disordinati, ma vi prego se qualcuno contesta o è d'accordo di scrivere.
Grazie. Manuela. PS:Comunque per me Claudio rimane il cantante più profondo che rispecchia veramente la mia anima...


Paolo "Il disincanto"

Ho qualche incertezza,su come impostare questo discorso,anche perchè quello che scriverò mi fa provare un dolore quasi fisico.
Ho trent'anni e da circa 17 seguo Claudio.
Ho partecipato ad alcuni concerti, ho cantato e suonato le sue canzoni ed adesso mi auguro di trarre maggiore profitto dai miei studi pianistici, per ricreare con il mio strumento quelle atmosfere che tanto mi hanno suggestionato.
da quello che potrete dedurre, amo spassionatamente la musica di questo artista , ma... ultimamente qualcosa è cambiato .
Il mio rapporto con i suoi nuovi album è sempre stato molto conflittuale, al punto di rinchiudere le varie  MC in un cassetto e lasciarla lì per un pò.
Quel tempo mi serviva per ; capire, adattare il mio orecchio, capire e "digerire" quanto suonava e diceva e da lì poi nasceva la magia.
Vi dirò l'ultimo "Viaggiatore sulla coda del tempo" è lì nel cassetto .
Non voglio permettermi di giudicare il lavoro di chi sicuramente  si è spaccato la testa ed ha passato notti insonni per fare qualcosa di nuovo e stimolante, ma è più forte di me non riesco a digerire un album che mi da l'impressione di essere stato realizzato per uscire, per forza, allo scadere del millennio.
Il sito poi, mi sembra non rispecchiare Claudio, che fino all'altro ieri mi figuravo davanti ad una vecchia macchina da scrivere intento a riportare immagini ed emozioni su di un isola bianca di carta.
Non voglio parlare di E-Commerce o di altro, mi sembra proprio che non siano riconducibili a Baglioni, ma come già hanno detto altri :" Claudio ritorna ad essere geloso (giustamente) di quanto hai creato con tanta fatica"!
Ho apprezzato molto "InCanto" (visto su Tele+), ma ho perso gran parte dell'affetto per quell'uomo, che mi sembrava essere leggermente fuori da un tempo, che a volte non promette niente di buono. Paolo


Valentina (rispondo a Silvia)

Ciao Silvia, grazie per avere pubblicato i miei pensieri e grazie per la risposta che ha fatto luce in me: in una società dove non si comunica più, avere un dialogo è importante.  I sociologi parlano di un forte disagio anche all'interno della famiglia, per cui poi episodi di madri represse (e non depresse) che uccidono i propri figli,diventano sempre più frequenti... mi fa paura pensare che fra un pò ci abitueremo anche a queste notizie di cronaca...  ed allora si che sarà grave! Quando non ci sconvolgeranno più! Allora saremo anche noi complici di questa società malata. Perdonami questo sfogo, ma sono madre di due bambini di 9 e 7 anni, ho un baby parking da 13 anni e non capisco come ci si possa sfogare su delle creature così indifese che chiedono solo di essere amati e protetti, che di te si fidano ciecamente. Peccato che la musica non riesca a fermare tutto l'odio, che non arrivi dentro i cuori aridi di questa gente. Hanno "il cuore sordo", perchè se riuscissero ad aprirsi, magari si ricorderebbero di essere stati anche loro bambini,"due piedi svelti e ballerini a dare calci al mare... piccole giostre con tanta luce e poca gente...le caramelle ciucciate nelle mani..."e adesso hanno privato di questi ricordi qualcun'altro. Non smettiamo mai di parlarci, di comunicare sia le gioie che i dolori, solo così potremo vincere questo nuovo male. Grazie a te e quelli come te, che per mezzo di nuove tecnologie, ci date l'opportunità di comunicare.


Silvia (rispondo a Valentina)

Ciao Valentina, grazie per la tua opinione ed eccomi qui' per cercare di fare un attimo di chiarezza. Non ho ben capito se ti riferisci alla lettera a Claudio oppure al problema e-commerce in ogni caso provo a risponderti.
Non penso di aver attaccato Claudio in nessuno dei casi da me citati, penso solo di aver cercato di creare un dialogo costruttivo su determinati punti che in un preciso momento mostravano Claudio un po' diverso da colui che mi aveva accompagnato per 20 anni.
Ed e' proprio perche' stimo Claudio prima di tutto come persona e dopo come artista, proprio perche' non ho mai idealizzato il mito Claudio bensi' ho osannato l'uomo che c'e' in lui perche' credo che a volte possa fare degli
errori come tutti noi. Io non sono nessuno per giudicare, intendiamoci, le mie parole non vogliono assolutamente cambiare o colpevolizzare  nessuno, ma ho sempre cercato di seguire Claudio in maniera costruttiva e questo mio modo di sottolineare dei punti a me un po' critici fa parte della grande stima che provo nei suoi confronti. Non sono poi, cosi' giovane come credi, (ti ringrazio), Claudio ha contornato l'intera mia adolescenza, il suo percorso
musicale ha avuto varie sfaccettature e la sua crescita artistica e' stata progressiva. Non ho mai perso l'attenzione verso il suo operato, ho apprezzato le varie decisioni difficili, ho analizzato quelle piu' strane.
Ad un certo punto pero' ho avuto paura. Ho espresso dei pareri in una lettera, lui mi ha risposto ed ha chiarito le sue posizioni in merito, l'ho capito, poi, ho anche capito come e' difficile il mondo artistico, puoi leggere anche i vari interventi dei frequentatori del mio sito, nei quali si mette in evidenza gli aspetti piu' nascosti del pianeta musicale. Mi sono ricreduta su tante cose, ma dovevo farlo cercandole dentro quello scrigno pieno della mia ammirazione, magari mettendola da parte per un po' e scavando sotto il velo di gioielli per capire quanto valore puo' avere anche il contenitore stesso che li contiene. E' cosi' che il mio rispetto per Claudio si valorizza, nonostante ti possa sembrare difficile crederlo, riesco a trovare adesso il vero essere uomo che e'. Non pensare che sia stato facile per me mettere a nudo le mie visioni discutibili, ma l'ho fatto perche' non rimanessero tali fino a compromettere la naturalezza di un Claudio Baglioni che dietro l'artista sia una persona, in modo da rispettarne la filosofia piu' reale di quella creata nell'immagine.  Gli sto dedicando un sito, un sito caratterizzato dalle emozioni, momenti, e quanto altro descrivibile in parole lui riesce a trasmettere  a chi come me e come te lo ritiene una
particella importante nella realta' in cui viviamo, a dimostrazione che nel profondo di quella persona molto critica quale sono ha sempre un posto in prima fila....
Grazie anche a te Valentina, per avermi dato la possibilita' di mostrare  anche agli altri visitatori quanto si possa conciliare una passione con la critica. Parlare fa sempre bene, non importa se puo' non cambiare le singole
posizioni, quello che conta e' confrontarci, capirci e poi aspettare... In fondo anche questo e' un modo per ricordarci che non siamo mai soli.


 Valentina

Cari lettori, sono una nuova abbonata internet e come prima cosa da fare, ho navigato tra i siti sul GRANDE BAGLIONI, e devo dire che "una parolaperte" mi ha colpito:ho intuito che la cara Silvia, che ha attaccato Claudio (non voglio polemizzare, ma esserti amica) deve essere molto giovane. Perchè dico questo? Perche' in lei vedo me stessa tanti anni fa, quando avrei voluto cambiare il mondo per un senso di giustizia e irrefrenabile desiderio di coerenza tra ciò in cui credevo e la realtà. IO le auguro di non perdere mai la sua battaglia, ma purtroppo so già che potrà vincere solo qualche guerra. E' la stessa vita che prima o poi cambierà te, senza per forza farti cambiare dentro, ma diciamocelo sinceramente: chi non è mai sceso a patti per necessità e non per volontà?Ecco vedi, questo è ciò che in sintesi è accaduto al nostro CLAUDIO, ma non ha perso la sua identità solo per questo. Lui è lo stesso uomo dentro, te lo dimostrano poi le sue azioni (non si tira indietro per una intervista al suo pubblico, non rifiuta l'aiuto a Don Agresti, non perde il suo spirito, ma scende anche lui a compromessi per vivere in questa società dove tutti siamo costretti prima o poi a farlo. E un uomo non idealizzarlo, è concesso a tutti di sbagliare, non siamo perfetti, perchè da lui non accetti il suo essere umano?Non è facile essere così in vista e dovere essere pure perfetti. Non credere che se qualcosa non funziona che dipenda solo da lui, ma lo sai quante persone stanno dietro a tutto ciò che porta la sua firma?Alle sue spalle c'è un mondo che ignoriamo, un mondo di compromessi, di numeri, di calcoli e perchè no:di tanta umanità, la sua! Il bussines delle case editrici è tanto (basti pensare che 1 CD di pochi spiccioli se li fanno pare cari!) ma non puoi colpevolizzare lui di ciò:se non vuoi essere tagliato fuori, devi cedere. Ma non sei un uomo peggiore solo per questo, ricordalo sempre!  GRAZIE per avermi dato modo di esprimermi. A presto. Valentina


Alberto

Mi capita spesso di leggere vari messaggi sulle mailing list o negli interessanti siti documento come questo e talvolta mi viene voglia di intervenire su temi che, in fondo, esulano dal mondo baglioniano pur essendo ad esso collegati. La diffida verso uno dei siti non  ufficiali ad esempio, mi spinge ad una riflessione. Mi e’ capitato di leggere alcuni post nei quali si cerca di capire cio’ che appare incomprensibile, fino ad accusare Baglioni, od il suo staff per quello che sembra un’esagerazione nella rigidita’ del copyright, in altri invece si tenta di difendere lo stesso Baglioni ritenendolo estraneo ai fatti. A mio modesto parere, il punto di vista dal quale si puo’ analizzare le cose e’ un po’ diverso e se volete, anche un po’ squallido, in quanto tende a mettere in evidenza quanto sia difficile conciliare quello che siamo con quello che certe regole ci fanno essere. Claudio Baglioni purtroppo non puo’ essere immune da tali regole e a suo malgrado deve rispettare l’inquinamento economico presente nel pianeta musica. E’ duro dover credere che tale pianeta ruoti intorno ad un sistema solare cosi’ distante da quell’Eden che immaginiamo. La musica ci regala sogni, emozioni, strade da seguire, voglia di fare, di costruire di amare. Dietro tutto questo pero’ c’e’ un sistema complicato fatto di fili intrigati che qualcuno muove, spesso perche’ non si puo’ lasciare niente al caso se si vuole che un pubblico continui a seguire l’artista con la stessa intensita’. Noi stessi, involontariamente, ne accettiamo le regole fino a quando non scopriamo che possono assumere un aspetto pesante e ledere la nostra voglia di credere ai sogni che un artista ci offre sopra un piatto fatto di armonie e contatto umano. Ho conosciuto amici ai quali e’ stato offerto un importante contratto discografico, si sono presentati in sala di incisione scoprendo che non avrebbero mai registrato il loro operato, ma lo stesso sarebbe stato inciso da turnisti professionisti affinche’ si ottimizzassero i tempi di relizzazione dell’opera e la sua qualita’. Un esordiente per quanto tenga ai suoi principi, difficilmente si tira indietro ed accetta questo compromesso dato che rappresenta l’unico trampolino di lancio verso quella vetta sperata. Il suo pubblico poi, ascoltera’ quel CD tanto privo della sua impronta, nel quale magari, l’unica cosa pseudo-reale e’ la voce del cantante (difficilmente questa e’ sostituibile), ma non importa, in futuro, forse, le cose andranno diversamente, l’importante e’ partire…. Non so che cosa accadra’ a questi amici, vedo invece che cosa accade a qualsiasi artista affermato. Le decine di persone che lavorano intorno a lui, gli "rubano" l’identita’, Le sue composizioni sono amministrate da altri che svolgono il compito di farle fruttare il piu’ possibile, la sua immagine e’ catturata da qualcuno che ne acquista i diritti per venderla al migliore offerente, i filmati, i supporti magnetici hanno un loro "padrone", al punto che se l’artista in questione vuole usare il suo materiale, deve richiederne l’autorizzazione ad altri.

E allora tutto diventa piu’ difficile. Anche Claudio Baglioni, che manifesta la voglia di comunicare, di trasmettere qualcosa, deve per forza conciliare il volere con il dovere. Lo so che non ci piace pensare che una cosa cosi’ personale come "Fammi andar via" sia attanagliata in questo labirinto di percorsi burocratici, in mano a gente che magari, non sa neanche a che cosa si riferisce quel brano. L’Essere importanti e’ remunerativo, ma ha anche dei costi, la barriera che filtra la sete di fama, e’ sapientemente eretta da chi conosce i meccanismi di investimento su colui al quale sara’ permesso attraversarla, talvolta anche senza meriti. E’ cosi’ che si perde la proprieta’ di se’ stessi, l’artista faccia l’artista, e non si occupi di commercio ed amministrazione! Tutto cio’ persiste anche quando la fievole volonta’ di chi "e’ gia’ arrivato" tentasse di farsi viva. Non e’ colpa di Baglioni, ne’ del suo staff che logicamente difende le regole dei diritti perche’ appare fin troppo naturale questo regolamento ben costruito. La colpa e’ di qualcuno che non conosciamo, e un poco anche di noi stessi, pubblico di quegli svariati mondi che generano profitti a persone che hanno la sola arte di far girare le giuste carte. Non voglio dire che sia giusto ribellarci ed allontanarci da tutto, ci mancherebbe, voglio solo che resti impresso nella nostra mente che se un artista vorrebbe essere davvero quella figura che manifesta, non puo’ farlo del tutto a causa di quelle carte ben manovrate, quelle menti che divorano costantemente la creativita’ di un artista, quella SIAE che si maschera dietro il "diritto di creare" e che offre su un piatto d’argento 153.000 lire al minuto ad autori di varieta’ televisivi trasmessi in Rai e Mediaset, (che spesso sono i paladini del pietismo televisivo) o un paio di miliardi all’anno per la musichetta in sottofondo di un programma radio. Lecito magari, se il tutto non andasse a scapito di piccoli autori che pur diffondendo la loro modesta musica non vedranno mai una lira grazie al sistema ruffiano e iniquo del ripartimento proporzionale che contribuisce a rimpinguare le tasche dei grandi e dei "curatori di immagine" anche con quei soldi che spetterebbero ad altri, magari piu’ bisognosi per continuare, nel loro piccolo, a creare.

Che dire a questi piccoli autori quando avranno la fortuna di essere catturati con l’esca del contatto discografico? Fate come i gia’ citati amici, le cose purtroppo funzionano cosi’. Vi ascoltero’ in quel cd nel quale non avrete suonato, magari rimpiangendo quei momenti allegri nei quali una nota di chitarra non era al posto giusto, ma era talmente vera da farmene gustare la realta’. In fondo, anche la famosa foto di Che Guevara, riprodotta in magliette, bandiere e manifesti, simbolo della lotta e della vittoria, offre royality ad un certo Gutierrez che ne detiene i diritti…. E anche il Che, come Claudio Baglioni, non puo’ piu’ ribellarsi a questo.


Maria Grazia

Ciao Silvia,
ho letto la storia della rosa dei colori è meraviglioso quello che hai fatto. Io ho 39 anni, a volte mi sento un pò stupida forse le persone della mia età non ci pensano più a queste cose (come mi diceva una mia amica) sarà così, ma le emozioni che provo con Claudio non le provo per nessun'altra cosa o persona. Credimi non sono una che non fa niente tutto il giorno e quindi non ha nulla da pensare; io ho marito, un figlio di 16 anni, un lavoro, la suocera a casa (vabbè questo non è tanto positivo) però la mia vita è scandita dal ritmo delle sue canzoni dall'attesa di un suo disco o un concerto, un raduno... purtroppo queste ultime  non sono cose che succedono tutti i giorni però quando ho la possibilità di vederlo per me è il massimo e quando le luci si spengono un momento prima che lui salga sul palco penso sempre: non vorrei stare in nessuna altra parte del mondo in questo momento e poi c'è la magia del concerto...purtroppo dopo finisce e quando torno a casa sto malissimo per almeno una settimana, no sul serio mi viene una depressione terribile perchè ripenso sempre ai bei momenti passati a guardarlo, a cantare con lui...
Vabbè scusa se mi sono prolungata troppo
ti mando un salutone e aspetto sempre le tue e-mail!Ciao!


 Patrizia

 Sono una "patita" di Claudio da lungo tempo e questo può far più o meno capire la mia età (non più reverenda). Mi ricordo di quel primo, o forse il primo, dei suoi concerti: Luglio 1984? Stadio San Siro  Milano. Un caldo infernale e il comune aveva concesso lo stadio: ma la parte che rimaneva al sole fino alle 21.00 circa. Gli uomini della sicurezza "innaffiavano" i fans che erano seduti sul prato dello stadio. Gli altri, tra cui io, seduti sui gradini di cemento a cuocere come uova sode!!! Poi è entrato lui: solo con il suo pianoforte. E' stato il concerto che più ho apprezzato. Anche perchè purtroppo al Piccolo di Milano non sono riuscita a partecipare sia per il costo elevato del biglietto sia perchè al centralino del teatro dicevano di
essere al completo! E il mattino dopo sui giornali era polemica!!!! Anche se tradizionalista riconosco i meriti e i miglioramenti che il tempo ha promosso in Claudio. A volte torno nostalgica e ricordo con grande affetto il poster appeso nella mia cameretta di lui con i suoi cani, i capelli lunghi ( ..E tu come stai).  Credo e sono convinta che alcune sue canzoni
abbiano segnato il tempo e non si possano cancellare anche se la discografia ha subito delle notevoli modificazioni. Del resto è il tempo stesso che richiede dei cambiamenti! Comunque vada è un grande poeta e a volte dovrebbe ricordarsi delle parole semplici che ha usato in passato, delle parafrasi corte e oggettive (Fotografie), delle lunghe "Notti di note", di "Agordò", di "Gagarin",  di  "E ci sei tu", di "Solo", secondo me capolavori di poesia come l'ultima "Stai su" e "Mille giorni di te e di me" che rimangono ineguagliati nel panorama della canzone italiana. Vorrei che Claudio, a volte, ricordasse da dove è nato e cantasse le parole con quella semplicità che viene dal cuore,  e non dalle elocubrazioni razionali della mente dell'uomo.


 Silvia

"I progetti futuri saranno per tutti", una frase di Claudio per consolare quanti sono stati tagliati fuori dall’Incanto. Per tutti, meno coloro che non hanno un computer, od un masterizzatore, o la carta di credito, o un semplice modem per la connessione ad internet.E’ duro rendermi ancora portavoce di tanti fans delusi da scelte sempre piu’ difficili da accettare, un tipo di innovazione tecnologica che poco si addice a cio’ che per anni e’ stata la filosofia di Baglioni. Ben vengano gli esperimenti e le nuove iniziative, quando pero’ non si muniscono della mannaia della selezione. La tendenza a dividere il pubblico in piu’ fazioni e’ nocivo alla figura di quel Claudio Baglioni che in qualche modo ci ha anche insegnato qualcosa. Tutto appare piu’ scostante, pur permanendo sempre quella firma di Claudio, che sembra messa li’ a caso dal Team organizzativo quasi a giustificare le scelte commerciali. Eppure pare difficile vedere Claudio cosi’ distratto da accettare tali scelte, come se per un attimo avesse perso quella carica personale e quella giustificata gelosia verso le sue composizioni o perle come ci piace definirle. Ed eccomi qui, ancora una volta a fare l’antepatica parte dell’acidula contestatrice, con la speranza che il messaggio giunga alle orecchie giuste. Avevo raccolto alcune firme per ottenere una traccia audiovisiva di quel capolavoro che e’ stato InCanto, offerte da qualcuno che aveva vinto la diffidenza verso gli intermediari impegnati a filtrare una grande parte di inutilita’. Forse la mia pretesa era davvero eccessiva, ma credo che il ripiegare su uno squallido E-Commerce sia altrettanto eccessivo per poterlo accettare. E anche attraverso l’euforia di coloro che cedono alle remore ed intasano quella fonte di tesori musicali, si intravede ugualmente un malcontento ed una forte speranza che Claudio possa riprendere in mano la sua capacita’ di ridare al pubblico cio’ che dallo stesso pubblico riceve, e magari, un nuovo Babbo Natale ci porti quel dono che molti stanno aspettando, pur senza tralasciare la sete meccanica e ingorda dell’apparato discografico, ma certamente con maggiore armonia. Non si tratta solo di canzonette impresse sopra un pezzo di plastica, c’e’ molto di piu’, c’e’ un intero mondo di emozioni che spandendo la sua assuefazione ci costringe talvolta ad essere cattivi per non perdere mai quella strada da percorrere insieme. Il buio della notte puo’ deviare il percorso fino a cancellare in un attimo tutto quel raccolto offerto da un immenso campo di note. Ma nessuno ha la forza e la voglia di credere che Claudio sia dietro a tutto questo, e allora appare una scelta obbligata evitare di sentirci ricettatori acquistando solo in rete quei gioielli rubati. Con l’attesa, persiste la speranza che il legittimo proprietario riprenda possesso dei suoi tesori, cosi’, come in una fiaba si attende il lieto fine, sogniamo quel castello InCantato nel quale tutte le pene hanno termine, nel quale un principe sposa la piccola insignificante protagonista, nel quale ogni desiderio e’ esaudito, anche quello di rivedere ed ascoltare il VERO InCanto….. E vissero felici e contenti


 Rita

Ciao. Ho trovato il sito grazie a Virgilio e lo trovo molto interessante. Ho visto Claudio nel concerto di fine Ottobre al Ponchielli di Cremona ed è stato fantastico, anche il video di Napoli è bellissimo.

Vi ho scritto perchè sono molto scocciata e anche arrabbiata con chi gestisce l'e-commerce del sito di Claudio. Il numero dell'assistenza è perennemente in Attesa Musicale e chiamare a Roma da Brescia non costa uno scherzo. Ho scritto tre volte a tutti gli indirizzi e-mail del sito e NESSUNO mi ha degnato di una risposta. Vi dico cosa mi è successo: ho comprato gli MP3, i primi 12, e mi è stato permesso di scaricarne solo 11. Ho acquistato anche i successivi 12 brani più il mancante del primo gruppo, mi hanno spedito il link per scaricare i brani ma la pagina che mi hanno riservato non si è mai aperta. Risultato? Oggi ho visto l'estratto conto della mia Carta di Credito e i soldi se li sono presi al volo .... A parte che con quello che costano gli Mp3 potevamo comprarci un album normale, ma il tutto mi sembra gestito con una incompetenza assurda che non fa altro che danneggiare l'immagine di Claudio. Mi scuso per lo sfogo, volevo solo sapere se questi problemi sono stati solo miei o se avete avuto altre segnalazioni in merito. Sapete a chi è possibile rivolgersi? Grazie ancora di cuore

 


 Patrizia

 Ho sempre partecipato a tutti i concerti di Claudio Baglioni sin da quando piccolina lo vidi esibirsi a Genova nel suo primo concerto al teatro verdi (Ge- Sestri P. nel lontano 1972 credo) purtroppo nel 2001 sono venuta a conoscenza della data del suo concerto al teatro C.Felice troppo tardi per procurarmi i biglietti. Non trovo giusto che per la mancanza di una scarsa e malfatta informazione persone come me che apprezzano questo grande artista si ritrovano a sapere troppo tardi le date dei suoi concerti.


:Bianca81 

Sono d'accordo con Lucia...è successa a me la stessa cosa x il concerto del S: Carlo...solo una piccolissima parte degli affezionatissimi fans di Claudio ha potuto prendere parte ai concerti di incanto...e x chi è rimasto fuori la delusione è tanta e non mi sembra giusto questo nei confronti di chi lo segue con tanto amore...certo sarà trasmesso su palco ma sappiamo tutti che non è la stessa cosa!!!


Lucia 

 Una critica: partecipare al tuo concerto al Teatro dell'Opera è come vincere al superenalotto. Potresti esibirti per più serate? Come è possibile che per un cantautore come te, che riempie lo stadio olimpico possa cantare per una sera soltanto al Teatro dell'Opera? Creando non pochi problemi a coloro che come me Ti seguono da una vita, ma che sono cresciuti (36 anni) e oltre all'acquisto dei biglietti devono pensare al figlio e al lavoro.Quando sono arrivata al botteghino, nel mese di giugno 2001, alle ore 14.00 del primo giorno di prevendita era tutto esaurito. Vorrei non ripetere quella buca. Ciao.... forse a presto!