Claudio Baglioni Unaparolaperte.net

“O’ SCIA’” Odori, suoni, colori d’isole d’alto mare - Festival laboratorio permanente ideato e promosso da
CLAUDIO BAGLIONI
Lampedusa - Spiaggia di Guitgia - 23/24/25 settembre 2005 - III° edizione
 

O' Scia' Stampa 2005

Hanno contribuito alla realizzazione di questa sezione stampa O'Scia':

Alberta - Claudina di Fianco a Fianco - Alex di Il sogno e' sempre - Grace di Pensieri e parole... 

se anche tu hai qualcosa da segnalarci scrivi a cb@unaparolaperte.net


Tre puntate speciali saranno trasmesse il 28, 29 e 30 Ottobre alle ore 21:00 su Video Italia SKY canale 712 e il 2, 3 e 4
Novembre, sempre alle ore 21:00, su Video Italia terrestre e sat-free, canale 858.

da Punta Sottile Ottobre 2005

NESSUN UOMO E' UN'ISOLA
Intervista a ClaudioBaglioni in esclusiva al nostro giornale di Caterina Famularo

"Nessun uomo è un'isola e ogni respiro è un uomo".Ancora una volta, il nostro Claudio ha saputo riunire "isole"di cuori diversi in un meraviglioso arcipelago d'armonia e solidarietà, rivendicando lo stato d'abbandono e di solitudine di questa terra, dimenticata da tutti ma da lui tanto amata.
Migliaia di cuori che hanno palpitato, per tre giorni, nella stessa anima di Lampedusa, respirando "la stessa aria".Un'aria che testimonia la forza e l'importanza dell'unità: insieme tutto è possibile!

Il fatto più importante è che, anche in quest'edizione, si siano mantenuti quei caratteri di spontaneità, di ricerca dell'incontro e dell'amicizia, la cortesia e il rispetto nei confronti dell'altro.
Tutto ciò vissuto sia sul palco sia sul retropalco.
Continuo a pensare alla partecipazione dei miei colleghi e di tutte le persone che contribuiscono all'organizzazione di quest'evento e al fatto che, durante le serate di O'Scia,' non c'è competizione,non c'è gelosia,non c'è gara.
E' la partecipazione come individui, come esseri umani, che è l'aspetto più interessante di questa manifestazione.La finalità dell'evento, il motivo per cui tutti insieme ci troviamo sull'isola in quei giorni, fornisce elementi nuovi e speciali e proprio per questo ti sembra di respirare un'aria sempre più pura, più fina. Un'aria vitale.

Il respiro che alimenta O'Scia' è quello della solidarietà, dell'unità, del dialogo, dell'incontro.Un respiro che lo rende speciale rispetto ad un qualsiasi festival.Pensi che il valore di O'Scia'sia stato compreso da tutti?C'è il rischio che quest'importante manifestazione diventi, per molti fans e turisti, solo un'occasione per trascorrere tre giorni di fine estate, su un'isola stupenda e per ascoltare gratis la musica dei loro cantanti preferiti, dimenticando che la finalità è riflettere insieme e sensibilizzare l'opinione pubblica
sull'emergenza dell'immigrazione clandestina a Lampedusa?

Certo, può esserci il rischio che la manifestazione possa perdere questo supervalore anche se tutti cerchiamo di ricordarci che, anche quando ci sono momenti di disattenzione, siamo principalmente lì per un altro motivo più importante. O'Scià non è un festival dove qualcuno arriva primo ma è un momento dove non si parla solo di una certa musica, dove il contenuto è meno importante del contenitore che, in questo caso, è la scatola dentro la quale tutto questo si muove e ha una rilevanza.
Noi facciamo tutto questo per farlo sapere ai politici, a tutti gli italiani e a tutti coloro che non conoscono da vicino questa realtà e l'isola.
I miei colleghi mi hanno riferito, entusiasti: "Ho vissuto un'esperienza diversa dal solito".Ho percepito tutto questo anche nella maggior parte del pubblico perché tu lo senti quando di fronte a dieci o dodicimila persone c'è un certo tipo d'atteggiamento.
Che sia comunque una festa perché nessuno deve far pesare la drammaticità del motivo finale.Ci deve essere solo come sfondo e deve essere spalmato negli altri giorni per continuare a riflettere e continuare a lavorare.

Claudio, l'immigrazione clandestina è diventata quasi un "tiro con l'arco"in cui nessuno sembra"centrare"una soluzione possibile a questo drammatico fenomeno. I mass media funzionano come "arcieri"che lanciano continuamente frecce di pubblicità negativa su Lampedusa, rovinando l'immagine di quest'isola fantastica.Eppure tu sei riuscito a lanciare una "freccia" di solidarietà e sensibilizzazione al "centro" dell'attenzione di tutti: artisti, gente comune, star internazionali come Bob Geldof, addirittura l'alto patronato della Presidenza della Repubblica e la benedizione di Papa Ratzinger.
Che cosa possiamo fare adesso affinché questa "freccia"d'immagine positiva, lanciata dall'Arco O'Scia', possa rimanere al centro dell'opinione pubblica e al centro di ogni cuore, non solo tre giorni l'anno ma tutti i giorni dell'anno?

L'immigrazione clandestina è un fenomeno che riguarda particolarmente Lampedusa ma io penso che la questione sia molto più grave e che interessi il nuovo assetto mondiale, economico e politico.
Ovviamente, l'immigrazione clandestina è la "febbre", il sintomo, ma la malattia è molto più larga: è la disuguaglianza delle risorse, la differenza delle ricchezze, la speculazione di un mondo ricco nei confronti di un mondo povero, è un mercato come quello capitalistico che è sempre più feroce, è la poca cura dell'ecosistema, le malattie, le guerre, l'ignoranza per la quale il prossimo è sempre uno sconosciuto o un nemico.
Io credo che l'impegno di ognuno sia quello di fare il proprio mestiere di uomo e di farlo il più correttamente possibile.
Poi bisogna credere nella bontà delle iniziative come O'Scia'.Questa manifestazione non deve essere di una parte o dell'altra ma deve essere di tutti.
L'alto patronato della Presidenza della Repubblica, il Papa che la benedice, Geldof che arriva sull'isola per sensibilizzare e cantare, io che continuo a scrivere a mezzo mondo parlando di questo problema e adesso anche il parlamento europeo che si interessa a questa manifestazione.
Mi piacerebbe che Lampedusa e Linosa sapessero che tutto questo è fatto perché noi ci sentiamo cittadini di quest'isola e di questo mondo e non ci sono altri motivi o secondi fini.

Claudio, dopo la "freccia" di pubblicità positiva lanciata da O'Scia', dopo l'entusiasmo e la speranza che questa manifestazione è riuscita ad infondere nell'animo della gente, i mas media hanno continuato a gettare cattiva luce su Lampedusa, questa volta con un articolo giornalistico che denuncia le condizioni del Centro di Accoglienza.
Ricordando che la popolazione locale non è responsabile della gestione del Centro né di quanto accaduto ma che, anzi, per tutti questi anni, si è preoccupata di accogliere e prestare cura e soccorso agli immigrati, anche quando ancora non esisteva una struttura sull'isola, vorrei che tu dedicassi un momento di riflessione su questa delicata questione del C.P.T. a Lampedusa, che peraltro hai avuto modo di visitare di recente.

Io, 15 settembre, sono andato insieme ai parlamentari europei a visitare il Centro di accoglienza.Effettivamente può essere stata un'occasione perduta quella visita perché quando siamo arrivati c'erano solo undici ospiti, fatto abbastanza curioso perché in genere si parla si centro super affollato.Il centro si presentava in una condizione non proprio splendida ma molto più che dignitosa, ben pulito e rifinito.Questa cosa potrebbe sembrare un po'insolita anche perché è vero che quando qualcuno ti viene a far visita all'ultimo minuto metti a posto tutto però non devi far nemmeno vedere che le cose sono migliori di quelle che in realtà sono.Se fossi stato io responsabile avrei dichiarato più tranquillamente e anche più coerentemente una situazione anche di non facile gestione.Poi c'è stato questo articolo dell'Espresso che ha di nuovo gettato cattiva luce su Lampedusa. Io spero che i maltrattamenti di cui parlava il giornalista non si siano verificati perché non ne vedo il motivo.
Bisogna ricordare che in tutto ciò non è responsabile la popolazione lampedusana né l'amministrazione pubblica.
La popolazione ha diritto ad esprimere il proprio parere, la propria rivendicazione, può opporsi al fatto che ci sia un Centro ma è pure vero che poi uno stato di emergenza fa cadere anche le opinioni personali.
Innanzi tutto il fatto che il Centro sia attaccato all'aeroporto turistico non credo sia una cosa tanto positiva anche in termini di sicurezza.Sarebbe ideale spostarlo almeno finchè non si trova una soluzione definitiva a questo problema.
I lampedusani si stanno caricando anche del centro di accoglienza, ne stanno subendo l'immagine negativa ma in cambio devono chiedere che l'isola stessa stia meglio, devono chiedere la sistemazione di altre cose e la risoluzione di altri problemi: la sanità, i collegamenti, le strutture turistiche, il fatto che tutto a Lampedusa costi di più,
Il centro d'accoglienza non deve essere visto come il problema centrale ma come uno dei problemi dell'isola che, però, può essere risolto.

Accoglienza d'immigrati clandestini" e "accoglienza di turisti".Da un lato, la necessità di offrire assistenza alle centinaia di anime disperate che fuggono dalla loro terra, rischiando la vita. Dall'altro l'esigenza di promuovere e difendere un'immagine turistica positiva di Lampedusa, isola che ha già i suoi disagi e che non può fronteggiare il grande esodo di massa degli immigrati.
Da un lato la solidarietà, dall'altro il turismo, "fiato"che alimenta la vita delle Pelagie.
Claudio, secondo te, qual è il modo migliore per conciliare queste due esigenze, senza il rischio che Lampedusa debba per sempre abituarsi a convivere con questo stato d'emergenza che le ha attribuito l'etichetta di "isola dei clandestini"?

Questo apparire quasi tutti i giorni nei giornali o nei telegiornali come l'isola dove i disperati arrivano o con la solita frase "fatta"del centro di accoglienza al collasso, getta veramente un'unica luce su Lampedusa ed è un peccato perché di luce e di luci questa terra ne ha tante.
Il cattivo giornalismo non è facile da combattere. L'unico modo è "accendere altre luci", far equilibrare questa comunicazione che si fa sulle Pelagie a favore di altri aspetti: il mare bello, alcune particolarità dell'isola, l'ospitalità.
La gran parte della ricchezza che si può produrre è dovuta, infatti, all'accoglienza.
Bisognerebbe far crescere l'isola dal punto di vista urbanistico, delle strutture turistiche e delle iniziative.Ho sentito molte persone che, pur amando l'isola si lamentano di certe condizioni. Io, prima di O'Scia', ho tentato di mettere insieme operatori del turismo, albergatori, imprenditori, ma a volte l'individualismo fa diminuire il potere contrattuale che si potrebbe vantare nei confronti di un tour operator.
Per quanto riguarda l'altra forma di accoglienza, quella degli immigrati, non basta abituarsi ad accogliere ma abituarsi a risolvere, a fare in modo che nessuno debba più partire per necessità.Si tratta di gente che parte spendendo gli ultimi denari, rischiando la vita su quelle barcacce. Significa che sono arrivati ad uno stato di disperazione che noi non possiamo nemmeno concepire.
Possiamo continuare a parlare di tutto ciò sia in termini di umanità sia in termini di opportunità però l'importante è che le isole crescano dal punto di vista della consapevolezza, dell'organizzazione, della serietà, della correttezza.Credo che quest'isola abbia bisogno anche di legalità. Legalità intesa come "essere nelle regole".Essere sicuri che i diritti di ognuno siano rispettati.

"Salvatemi e liberatemi.Ridatemi le mani e l'anima".Con i versi di questa tua emozionante canzone hai voluto ricordare e consolare la disperazione dei nostri fratelli africani.Un ritornello che lascia trasparire la sensibilità di un artista che prima di tutto è un uomo sempre pronto a cogliere nel suo animo la sofferenza degli altri. Claudio, se tu fossi un immigrato clandestino, in balia del mare, sradicato dalla propria terra e dai propri affetti, cosa ti aspetteresti dal tuo viaggio di speranza e cosa grideresti ai responsabili della tua disperazione e a chi specula sulla vita e sulla libertà degli uomini?

Non è facile rispondere, se penso a tutto ciò che affrontano queste persone disperate e a quanto la situazione deve essere drammatica.
Io vorrei tanto che nessuno dovesse più viaggiare per questi motivi.La vita stessa è un viaggio e il viaggio è una delle esperienze più belle della vita però questo è un lancio nel vuoto, un lancio nel buio che non ha senso e che crea anche in noi una sorta i desolazione, di difficoltà.Comunque non possiamo più tirarci fuori perché sarebbe omissione di soccorso non solo per quelli che viaggiano ma per tutti quelli che in tante parti del mondo soffrono senza motivo, senza giustizia, senza nemmeno aver da mangiare.Diventa una colossale omissione di soccorso.

Claudio, l'orizzonte di O' Scia' si allargherà al teatro, alla letteratura, al cinema o altro? O' Scia' sarà sempre una manifestazione del 23,24 e 25 settembre o pensi che realizzare le tre serate in date diverse, magari distribuite nell'arco dell'anno o della stagione estiva, possa aiutare a pubblicizzare ancora di più l'evento, ad incrementare il turismo e, soprattutto, a garantire una certa continuità tra i vari momenti di sensibilizzazione e riflessione?

Sicuramente O Scia' ha come previsione, come speranza, che non ci siano solo questi tre giorni in cui più che altro si fa musica ma ci siano altri momenti.Le date ricadono in quel periodo perché è vicino alla festa della Madonna quindi si lega, in qualche modo, con una storicità e con un aspetto religioso dell'isola stessa.Sarebbe bello che questo respiro si allargasse ad altre forme d'espressione popolare, agli usi, ai costumi. Lampedusa potrebbe diventare l'isola dell'incontro e non solo tre giorni l'anno.Sarebbe bellissimo poter proclamare questi due puntini nel Mediterraneo, Lampedusa e Linosa, il posto dove artisti, e non solo, operatori o persone, abbiano la buona volontà, la buona coscienza di riunirsi, di incontrarsi e di conoscersi, misurandosi su diversi temi della vita e dell'arte

Claudio, oltre ad essere l'ideatore e l'organizzatore di O Scia', importante progetto di solidarietà, sarai, in futuro, anche l'Architetto di progetti di riqualificazione urbana e ambientale per la nostra isola?Cosa si potrebbe fare per riqualificare il centro urbano di Lampedusa così compromesso dal disordine urbanistico?

Sì, tra le iniziative che O'Scia' vorrebbe mettere su c'è una riunione di grandi architetti italiani e stranieri per riflettere tutti insieme e magari farsi venire delle idee.
Il problema non è solo l'abusivismo ma forse troppi cittadini sono stati lasciati soli anche nella scelta. L'urbanistica è un po' come la musica o come uno si veste.E' una questione di armonia, di equilibrio. Basterebbe, per esempio, scegliere una predominante cromatica, un colore da dare alle diverse costruzioni, per creare una sorta di armonia.Trovare dei colori più vicini al Mediterraneo o anche i colori di Lampedusa: quest'arenaria, il bianco, il blu del mare.Come se l'isola e la natura potessero essere la stessa cosa.

E' straordinario l'amore che hai per la nostra isola, per la gente del posto, i paesaggi, i luoghi, la storia, i colori, gli odori, i sapori, la natura e tutto ciò che appartiene a questa terra. E'come se tu conoscessi questo posto da sempre.Parlando da cittadino onorario lampedusano e da uomo che continua ad investire energie e amore nel futuro di quest'isola, ricordando che Lampedusa è uno"scrigno naturale prezioso"le cui risorse, però, non sono inesauribili, che messaggio vuoi lanciare affinché ognuno di noi non dimentichi mai che il patrimonio culturale, storico e ambientale della nostra terra deve essere tutelato, valorizzato e rispettato da tutti?

Il messaggio che vorrei lanciare è che ognuno può veramente fare qualcosa perché quest'isola è un bene comune, un bene di tutti.
Arricchirsi sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista di un certo benessere.
Io credo molto in questo patrimonio così prezioso e, infatti, sono stato alcune volte in Sicilia a fare delle cose che poi di riflesso potessero servire a Lampedusa.So che c'è stato un finanziamento per terminare il museo di Lampedusa e per continuare i lavori che interessano gli scavi archeologici.In tutto ciò io continuo a farmi paladino.
Lampedusa è un'isola che è una meraviglia naturalistica che ha anche un sapore particolare dato dalle persone che ci abitano; ha un'atmosfera che raramente si trova in altri posti del mondo.
I lampedusani devono essere orgogliosi della loro storia, e anche delle loro difficoltà.Non bisogna solo affidarsi a ciò che può arrivare dall'esterno ma occorre tirar fuori le proprie risorse e le proprie capacità. Bisogna essere più severi e guardare agli altri e al futuro con più fiducia
Bisogna saper fare un balletto tutti insieme.Bisogna saperla ballare insieme questa vita e questa situazione.

Da Punta Sottile e da quest'isola sperduta che insieme a te è diventata un arcipelago di speranza…Grazie Claudio!Nessun uomo è un'isola!

Il Giorno - 27/09/2005
"O' Scia'" - Il Bilancio
Baglioni a Lampedusa. Inno al cuore dei popoli migranti

Di Marco Mangiarotti
Adesso basta, anche le tartarughe devono andare a dormire. Claudio Baglioni tira in secco il festival e chiude gli ombrelloni quando se ne è andato anche Venditti, tutti salutano dal palco, e provano a "Volare" come i gabbiani sulle rocce. La spiaggia della Guitgia si svuota, se ne vanno lontani nel buio anche quelli che si erano rrangiati sugli scogli come cozze. Il porto torna ad essere, nel silenzio, un tremolante presepe africano e il "cantante operaio", instancabile e generoso, finalmente si riposa. Pensando di portare in futuro a Lampedusa le anime di tutte le sponde di questo mare. Perché "O' scià" è diventato quest'anno, per tre giorni e tre notti, l'isola che c'è. Quella dell'accoglienza d'altomare e della memoria migrante, della coscienza collettiva di tutte le generazioni di cantanti ed autori che abbiano ascoltato dagli anni '60 ad oggi. Una barca di clandestini ha attraversato la piccola baia la prima sera. Trainata a luci spente, per non disturbare. Dentro erano stipati come capperi al sale, come lenticchie di Linosa, perché quando vedi scendere e uscire le loro ombre smilze ti sembrano grasse anche le sardine. Era l'elemento mancante del presepe mediatico, la rappresentazione sterilizzata di una tragedia a cui tutti hanno cercato di rispondere col cuore. Claudio Baglioni e Bob Geldof ponendo domande anche alla politica italiana e della UE su un'isola ripulita dai cani randagi, che a fine settembre aveva più motorini e ombrelloni che conigli. E Claudio ha vinto prima di tutto la scommessa della musica, che ha vissuto a telecamere spente una comunione artistica totale, con una home band e una produzione superba. In un impatto minimale.
E la gente ha riconosciuto le ultime canzoni di Biagio Antonacci e i vecchi successi di Alberto Fortis e Gianni Togni. Ha ammirato l'energia delle ragazze, Marina Rei e Paola Turci. Scoperto che Povia è davvero un grande, che Morgan è un musicista contemporaneo che si esalta nelle cover. E conosce Baglioni a memoria. Che Gianni Morandi è la nostra canzone popolare e Biagio la coscienza musicale della coppia. Che Venditti e Baglioni possono essere amici davvero sul palco. Che DolceNera fa emergere questo reality politicamente corretto da un mare assoluto dove passano, straordinariamente, i tonni che cantano. Dove puoi andare a trovare, fischiando, gli amici delfini. Dove Geldof , all'uscita di un ristorante: "Ho la foto della tua 'cera', me ne fai fare una dal vero?". Oh yesss.


La Repubblica 26 Set. ( Grazie Gio di http://giospecial.splinder.com/  )
S'è chiusa sabato (non è vero era domenica N.D.R.) a Lampedusa la terza edizione di O'Scià con la partecipazione di moltissimi ospiti.
SUONI, PASSIONI E MELODIE CATTURATI SULL'ISOLA ELLA MUSICA

Dal nostro inviato Gino Castaldo

Lampedusa- Qualche volta, durante la giornata, il maestrale sparge per l'isola canti e preghiere che provengono dal centro di accoglienza per i clandestini. E' l'ombra che grava su questo luogo estremo di confine, a metà tra due mondi, porta reale e simbolica tra il continente europeo e quello africano. Dall'altra parte, su una spiaggia di sabbia bianca che alla sera si riempie di migliaia di spettatori, gli inconfondibili rumori di un palco pieno di canzoni. Questa è l'isola che Claudio Baglioni ha scelto per celebrare un rito insolito per l'ambiente italiano: radunare un'infinità di ospiti e come una festa tra amici mettere insieme uno spettacolo, una festa della canzone italiana che dura tre lunghe serate, fatto di sorprese, duetti, gag, ognuno a disposizione degli altri, Baglioni soprattutto a disposizione di tutti. Il clima è tale che anche la distinzione delle prove del pomeriggio e gli show della sera non è poi così netta. La gente bivacca davanti al palco fin dal primo pomeriggio e assiste in diretta alla costruzione degli incontri. Baglioni prende per mano Marco Masini e inscenano un balletto, alla sera Luca Barbarossa prende una canzone dell'anfitrione e la scompone, commentando ironicamente le sottili perversioni del linguaggio poetico delle canzoni. Grignani, Morandi, Biagio Antonacci, Paola e Chiara, Antonello Venditti, Morgan, Gigi D'Alessio, Tiromancino, c'è spazio per tutti, tutti salgono sul palco per fare dell'altro, magari anche le proprie canzoni in versione unplugged, oppure in duetto con qualcun altro. Marina Rei ne approfitta per cantare insieme a Paola Turci, Morgan pretende un pezzo di Sergio Endrigo e lo canta insieme a Baglioni. Si chiama "O'Scià", ovvero respiro, il mio respiro, che è il primo nutrimento del corpo, ma qui a Lampedusa vuol dire soprattutto il vento, l'aria che a seconda della provenienza porta odori del nord o del sud, Europa o Africa, l'odore di uno dei mari più belli del Mediterraneo e una musicalità implicita che le canzoni accarezzano, quando possono, quando vogliono. Gli ospiti sono tanti, famosissimi alcuni, poco più che esordienti in altri casi, vedi Dolcenera e Povia, altri ripescati dal lungo oblio come Alberto Fortis, e tutti in qualche modo si confrontano con l'ospite, col padrone di casa Baglioni. Potrebbe sembrare un Pavarotti&Friends ritagliato sul cantautore, ma il clima è abissalmente diverso. Di lui si fidano tutti, gli incontri musicali sono autentici, molti, soprattutto i giovani sono suoi fans. Non c'è la retorica reboante del tenore lirico. A guardare le serate sembra più di assistere a una adunata di famiglia, al piacere di lasciarsi anare per una volta a un climaq meno paranoico e stressante di quello che impongono i ritmi televisivi e le rigidità del mercato, più ancora alla possibilità di stare tra musicisti, cosa che in Italia, come ben sanno gli addetti ai lavori, è praticamente impossibile. I rischi ci sono, non c'è dubbio, qualche momento di noia capita, come è successo soprattutto nella prima serata, quando la prevalenza di esibizioni voce e chitarra aveva smorzato la brillantezza della varietà artistica. Ma alla fine a vincere è proprio l'occasione, l'insolita natura di questo incontro. A ricordare Modugno, che qui aveva una casa, e qui è morto, ci ha pensato Frizzi, un non cantante. Altri, come Masini e Morandi, sono andati a incontrare, anzi ad accogliere insieme alla guardia costiera i clandestini appena arrivati, e qui, quando il mare è calmo e il sole splende, acade quasi ogni giorno. Il contrasto è forte, le tragedie umane da una parte, le canzoni dall'altra. Baglioni ne è consapevole, ma dice che bisogna pure organizzare qualche segno di tolleranza, una metafora della convivenza civile che alla musica, quando ci si mette d'impegno, riesce molto bene. Anche Bob Geldof, qui è venuto a cantare. Doveva rendere il favore a Baglioni, ma sul palco ha più che altro parlato, proprio dell'unicità di quest'isola, luogo di immigrazione, decenni dopo che la Sicilia aveva fatto emigrare tanti suoi figli, augurando che anche l'Africa un giorno non sia più terra di fuga dalla miseria. Al momento di cantare si è schernito. Le mie canzoni non le conosce nessuno, ha detto, e allora con la chitarra in braccio ha intonato "Redemption song" di Bob Marley. Un augurio, una speranza? Di sicuro una canzone molto appropriata. Qui nell'isola sono in molti a sperare in una possibile redenzione

L'intervista
Claudio Baglioni fa il bilancio di questa esperienza: "Una faticaccia, ma lo rifarò"

"E' mancato solo che accompagnassi gli artisti in macchina, poi avrei fatto tutto
Non voglio fare il messaggero politico come Bono, ma ci vuole qualcuno che indichi la
strada per vivere meglio"

UN GIOCO PER USCIRE DALLA ROUTINE

"Mancava solo che accompagnassi gli artisti negli spostamenti in macchina, per il resto ho fatto tutto". Baglioni è un ospite generoso, è impegnato 24 ore al giorno per far funzionare la macchina del suo festival. Abbraccia tutti, ha una parola per ogni ospite. E non sembra stanco. E' la papaya come sostiene Simona Ventura? "No, non l'ho mai assaggiata. Però la notte quando tutto è finito, avverte quel senso di desolazione che provano i soldati quando tornano dalla guerra e si trovano spaesati".

A proposito di desolazione, anche qui a Lampedusa arrivano pessime notizie, ci sono clandestini che sbarcano in continuazione.
"Mi rendo conto che, con le notizie che arrivano dal mondo, organizzare qualcosa che somiglia a una festa può sembrare strano, ma bisogna pur dare un segno. Io non voglio diventare un messaggero politico come Bono, ma sono convinto che tutti dobbiamo sforzarci di creare qualcosa che indichi come poter vivere meglio. La prossima rivoluzione non può essere che per la bellezza, nel senso di pretendere un miglioramento della vita di tutti. Fosse per me, in Italia metterei al primo posto un ministero della cultura, che è la nostra maggiore ricchezza, e poi un ministero dell'istruzione che imponga nelle scuole tante ore di educazione civica. Prima ancora delle materie classiche, bisogna insegnare a vivere assieme agli altri.

E' contento del suo festival?
"Questo festival era nato quasi per gioco. Ora, alla terza edizione, è cresciuto molto, siamo arrivati forse al massimo, e se, come spero, continueremo, dovremo pensare a qualcosa di più. Forse una delle strade possibili è quella di includere anche altre musiche, visto che siamo nel cuore del Mediterraneo, guardare verso il Nord Africa, i paesi slavi, la Spagna, non so ancora".

E come si sono comportati i suoi colleghi?
"Qui i cantanti sono venuti tutti gratuitamente, senza troppi capricci. Lo considero un regalo, io mi sono divertito molto. Con alcuni c'era già un'amicizia, con altri è nata proprio in questa occasione. Ma di sicuro, l'ho verificato, a tutti piace uscire dalle consuetudini, a cui siamo obbligati, la musica deve avere il suo respiro". (g.c.)

Il Tempo 27 Set.
Baglioni, un dvd benefico
REGISTRATO IL FESTIVAL DI LAMPEDUSA

LAMPEDUSA — Potrebbe diventare un dvd, il cui incasso sarà devoluto per la causa dell'accoglienza dei clandestini di Lampedusa, la tre giorni di musica e incontri tra artisti che Claudio Baglioni ha portato a termine in una serata che lo ha visto sul palco con Antonello Venditti, l'inedito duo Marina Rei-Paola Turci, Morgan, Gianni Togni e Fabrizio Frizzi. «Stiamo registrando ma non è detto che sarà possibile realizzare un dvd perchè poi per queste cose ci vogliono le liberatorie e notoriamente gli artisti possono cambiare idea» racconta Baglioni durante una pausa delle prove di questa «Ò Scià», la tre giorni di musica che ha visto Baglioni protagonista di una maratona sorprendente visto che il cantante romano che ha un po’ il ruolo di anfitrione, è stato sul palco quasi ininterrottamente per tre giorni dalle tre del pomeriggio fino a notte.

Corriere della sera 26 Set. ( dal forum di fegiz l'articolo integrale. Grazie a Alberta)
Dal Nostro Inviato
LAMPEDUSA – Bassa stagione? A Lampedusa sembra Ferragosto. La terza edizione di “"O’Scià!", un raduno organizzato e voluto da Claudio Baglioni, con un cast musicale degno di un megafestival, ha provocato un affollamento dell’isola a livelli estivi. Nei voli completamente esauriti si sono mescolati fans, cantanti, comici, tecnici, musicisti, giornalisti. Tutti per tre sere, da venerdì a domenica, su una striscia di spiaggia non lontana dal porto e soprattutto dall’aeroporto dietro il quale, fra la pista e il bagnasciuga, si accumulano in queste ore di mare calmo centinaia di profughi trasportati, dalle carrette avvistate al largo in una nobile gara a chi ne salva di più, fra guardia costiera, carabinieri, finanza. Due degli artisti nel cast, Marco Masini e Gianni Morandi, non si sono accontentati della parole solidali e delle canzoni ma hanno voluto toccare con mano la realtà degli sbarchi. Il primo ad accettare un invito della guardia costiera è stato venerdì sera Marco Masini mentre firmava autografi per i figli del capitano di porto. “In mezz’ora – racconta l’artista - abbiamo raggiunto sei miglia al largo un mezzo che aveva appena trasbordato da una carretta 130 clandestini. Un odore fortissimo, volti provati dalla stanchezza, ma anche con un lampo di speranza. Uno solo di essi mi ha riconosciuto è ha spiegato agli altri chi ero. Si è levato un grido: “Amigo!”. Una cosa è leggere i giornali, un’altra è trovarseli lì davanti. In tutto questo c’è qualcosa di disumano”.
Ancora più toccante il racconto di Gianni Morandi che, con la moglie Anna, è andato sabato sera ad accogliere con la Guardia di Finanza un barcone scortato da motovedette fino al porto di Lampedusa. “L’odore, la sporcizia, le ferite – racconta Morandi-. Un lampo di gioia per il fatto di essere vivi, il tentativo di baciare il primo militare che sale a bordo fra gli applausi degli altri sopravvissuti. Uno solo continuava a piangere, perchè suo fratello era morto e poi gettato in mare durante la traversata. Mi hanno visto come una specie di autorità civile che forse poteva aiutarli. Erano rimasti alla deriva per quattro giorni senza motori ne viveri ne acqua. Chi fa una scelta del genere deve essere davvero disperato, Io non ho risposte politiche. Dico solo che tutto questo non è giusto”.
Chissà se quando Baglioni ha dato vita questa “O scià", (una parola che in dialetto lampedusano vuol dire 'mio respirò, ed è una delle espressioni d'amore più tenere di questa lingua dell'estremo sud d'Italia) e al sottotitolo “Odori, Suoni, Colori d’ Isole d'Altomare, festival-laboratorio permanente” pensava anche all’odore della morte che arriva da mare. Certo è che la rassegna è una anarcoide e probabilmente geniale somma di elementi eterogenei: l’attenzione per un problema che nessuno è in grado di risolvere ma che tocca tutti, la promozione turistica di Lampedusa, il piacere di duettare di sera dopo aver passato la giornata in barca o a mollo, l’ego di Baglioni, il profumo del finocchio selvatico, il buon pesce del canale di Sicilia. Insomma un Baglioni and Friends giocato però in modo paritetico.Nel senso che, se i friends come Morandi o Masini rendono omaggio a Baglioni, più spesso è l’uomo di Piccolo grande amore a mettere a loro agio gli ospiti duettando sul loro repertorio ("T’innamorerai" con Masini, un medley “Porta portese- Roma spogliata” con Barbarossa, “La sedia di Lillà" con Alberto Fortis, "Falco a metà" con Grignani per non parlare dei duetti con Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Paola e Chiara, un Biagio Antonacci al massimo della forma, Antonello Venditti, Povia, Dolcenera, Frizzi, Amadeus e tanti altri).
In ogni caso quasi tutti accompagnati al pianoforte o alla chitarra dal padron di casa e dalla sua band che ha passato settimane a ripassarsi i successi dei colleghi e gli assolati pomeriggi di questi giorni a provare incessantemente davanti al popolo degli ombrelloni sulla spiaggia della Guitgia. Una volontà e una energia che lasciano di stucco i colleghi e i lampedusani.
«Molto meglio stare qui sull'Isola di Lampedusa che sull'Isola dei famosi» commenta Marco Masini. Che soprattutto dopo la “gita” sulla motovedetta ha la sensazione di partecipare a qualcosa di assai più nobile di un concerto, una sorta di missione umanitaria in questa curiosa enclave italiana nel Golfo della Sirte.
Quando Morandi dice «Sono qui per testimoniare con Claudio e gli altri artisti la situazione di disagio sia dei clandestini che degli abitanti dell'isola di Lampedusa» gli abitanti e i turisti applaudono (i clandestini no, perche sono troppo lontani a quasi 4 chilometri). E mentre Pino Insegno della Premiata Ditta duetta con Baglioni in un cesellato giochetto sul calcio le motovedette tengono lontane le imbarcazioni dei curiosi. Musica e buoni propositi davanti a un mare cristallino ma blindato.
“Ho scoperto che i miei colleghi sono molto più bravi di quel che pensavo", commenta Baglioni. "Ho riscoperto Alberto Fortis (che è anche un grandissimo pianista) e pure Anna Tatangelo e Gigi D’Alessio. Sono stato costretto a ripassare repertori che conoscevo poco ed è stata una bella esperienza. Ho visto in giro grande creatività, capacità di improvvisare, fantasia”.
Come al Gaber o al Tenco l’assenza di telecamere induce alla libertà espressiva.
“Non si può pretendere conclude Baglioni -che la musica e men che meno un festival come questo risolvano i problemi, ma comunque a qualcosa servono; così come è servito Live 8, anche questo festival qualcosa ha fatto, se ha richiamato e richiamando l'interesse dei politici e ha ottenuto il patrocinio della presidenza della Repubblica, l'interessamento della presidenza del Consiglio e persino un saluto dal Papa. Per le prossime edizioni penso a un raduno di artisti anche minori di tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo».
Dietro le quinte Bob Geldof, che si è esibito con un brano sabato sera, ha replicato alle accuse di Jovanotti che aveva definito non risolutivo per l’Africa l’ultimo “Live 8”: “E’ stato non soltanto un successo ma ha segnato anche un grande progresso per gli aiuti ai paesi del terzo mondo nei confronti dei quali i grandi della terra hanno triplicato gli aiuti». Mario Luzzatto Fegiz


da http://www.isoladilampedusa.it/articoli/viaggio.htm
Viaggio senza ritorno
Un sogno come Woodstock oppure l'inferno del Darfur?
Di Antonino Meli

Hanno gli occhi bianchi,nel buoi senza luna, e camminano pesanti lungo una promessa di speranza, ed hanno l’orrore della morte nel pensiero, e nel cuore la paura del domani.
--
Sembra incredibile come il destino di Lampedusa vada ad incrociarsi con eventi storici internazionali, ponendola al centro dell’attenzione suo malgrado.

Anche ò scià 2005 ha posto l’isola ancora una volta al centro dell’attenzione per poi lasciarla ai suoi problemi,come i rifiuti sulla spiaggia dopo il concerto…e quando si spegne l’ultimo riflettore Lampedusa torna a se stessa con una spiaggia più sporca di prima, i suoi infiniti problemi ed il suo vento che la batterà d’inverno.

Come uno sciame di fameliche cavallette il “popolo del concerto” ha lasciato traccia di se in ogni luogo:ho visto gettare rifiuti per terra a meno di UN METRO dal cassonetto dei rifiuti,ho visto abbandonare di tutto sulla spiaggia della Guitgia, domani la colpa sarà SOLO dei lampedusani.

Ò scià è certamente un evento musicale di portata straordinaria e l’importanza degli ospiti ha creato la giusta risonanza che un messaggio come quello ascoltato in questi giorni, a più riprese ,da parte di tutti gli artisti.

Tutti hanno ribadito quanto già si sa:

1) Lampedusa è un’isola italiana tra l’Africa e l’Europa
2) Il traffico di uomini deve cessare
3) E’ necessario aiutare e accogliere i Clandestini
4) I media diffondono informazioni spesso inesatte e catastrofiche
5) E’ necessario aiutare economicamente l’Africa.

Ieri sera durante l’ultimo concerto stavo riflettendo sul fatto che UNO solo tra gli ospiti di Claudio,Biagio Antonacci, ha detto che Lampedusa ha molti di problemi e non può continuare a portasi dietro il fardello di punto d’approdo per migliaia di disperati…perchè ha un mare straordinario ed una vocazione turistica come poche località italiane.

Com’è possibile che solo uno tra gli ospiti di Claudio Baglioni si è ricordato che in questo luogo vivono UOMINI che dipendono totalmente dal turismo,che questo in futuro potrebbe dipendere dalla capacità o meno di risolvere l’afflusso d’ immigrati.

E’ un peccato che nessuno abbia affrontato il problema reale e cioè:Come mai esistono i clandestini?

Forse perché devono sfuggire ai massacri fratricidi?

Ma chi arma le mani di questi uomini?

Anche i nostri antenati fuggivano dall’Italia alla volta dell’America e più recentemente dalla Sicilia (Lampedusa compresa) verso l’Italia ciò che sembra incredibile è che questo avviene ancora mentre si tengono meeting nella nostra isola su come risolvere il problema dell’immigrazione clandestina alcuni miei concittadini fanno i bagagli alla volta di Rimini per fare in quel luogo IL PESCATORE.

Ma come l’Italia ci crede ricchi sfondati e dei nostri concittadini sono a loro volta emigranti in terra di immigrazione?

I nostri emigranti fuggivano per la guerra e la fame, gli emigranti d’Africa scappano attraverso il deserto per sfuggire ai massacri fratricidi ed alla fame…infondo è la stessa cosa se si accetta il fatto che FORSE chi arma quelle mani di violenza sono gli stessi paesi meta dei clandestini?

Sono questi i problemi radicali di cui parlava Geldof?

Certo ci si può riempire la bocca di belle parole ed usare anche un po’ di vena poetica per addolcire l’amaro pasto, ma mentre si realizzano i live 8 (straordinaria manifestazione) pensiamo un solo momento a tutte quelle vite che rischiano la loro esistenza per attraversare il deserto prima, ed il Mediterraneo poi.

Pensiamo al fatto che esistono trafficanti di uomini bene organizzati che sfruttano il fenomeno dei clandestini, come mai nessuno viene MAI arrestato?

E’ improponibile il fatto che i clandestini giungono in Italia DA SOLI!!!

Lampedusa è,come dice Geldof,tra l’Africa e l’Europa…pensavo mi fosse sfuggito qualcosa e invece io ci vivo da anni e lo so!! Sono certo di sapere poche cose, ma questa era una cosa che sapevo visto che in questa isola ci sono nato come tutti gli altri miei concittadini..certo si può affermare che è un’isola come Lampedusa..ed avrei aggiunto dalla forma di Cuore,dov’è nata la VITA…a poche miglia da noi, madre terra a cui la stessa Lampedusa appartiene.

In questo posto sbarcano i Clandestini da oltre 15 anni, li abbiamo sempre accolti come UOMINI senza mai un solo gesto di violenza anche semplicemente accennata, li abiamo sfamati e rivestiti quando nell’isola non c’era traccia di una sola organizzazione che si prendesse cura di quegli uomini…ma di questo OVVIAMENTE nessuno si ricorda mai.

Noi siamo uomini di mare da sempre in lotta con le angherie del clima, della pesca misera e del lungo inverno…e di uno Stato latitante per un popolo che ha deciso di FARE DA SOLO; è questo il motivo di tanta meraviglia quando visitiamo,solo per motivi di salute, le vostre città colme di mille servizi e comodità…in cui tutto costa meno,a cominciare dalla Benzina!!!

Eppure siamo sempre pronti a dividere quel poco che abbiamo con chi non ha nulla, lo facciamo e basta.

Lo abbiamo già fatto e lo facciamo da 15 anni.

Ò scià è una bellissima parola del nostro dialetto, ed oggi è il nome di una manifestazione che vuole promuovere l’unione tra popoli diversi; mai argomento fu così affascinante e bello.

In queste isole,però, in passato sono giunti da ogni luogo:Grecia,Malta Tunisi e Libia.

Venivano per la pesca di pesce o spugne in tutta tranquillità senza alcuna protesta o limitazione da parte nostra, potevano comprare cibo e rifornimenti; invece i nostri marinai quando passavano il limite delle acque denominate “Mar Mellone” venivano sequestrate o allontanate con le armi dalle vedette tunisine…forse dagli stessi uomini che più tardi sbarcavano nella nostra isola per la prima volta…ma in cambio ricevettero aiuto e furono sfamati.

Questa però non è la strofa di una bella canzone,è la verità!!

Questa è la storia,questa è Lampedusa; quella magnifica lingua di terra bruciata dal sole in cui vivono 5000 anime italiane dimenticate dallo stesso STATO che “ha sposato” ,come afferma Claudio Baglioni ,ò scià 2005.

Trovo corretto mettere le cose al loro posto, adesso possiamo osannare Claudio Baglioni e tutti i suoi ospiti davvero straordinari.

La musica,come sempre, vuole essere strumento di comunicazione tra i popoli, è stato di più:riflessione.

Decine di giornalisti sciuperanno fiumi d’inchiostro per descrivere ò scià 2005, per parlarvi dei duetti incantevoli tra un’artista ed un altro…forse parleranno del lancio di un’ultimo album di uno oppure l’altro BIG della musica italiana…lasciamolo fare a chi ,senza ombra di dubbio, conosce bene quel mondo fatato delle sette note.

Forse il mio articolo di questo anno è stato meno poetico di quello dello scorso anno,ho voluto raccogliere il messaggio di tutti gli artisti:Accogliamo i clandestini.

Peccato che noi lo facciamo da anni.

Lampedusa torna al suo inverno dopo l’ultimo colpo di coda d’estate, lo fa in punta di piedi e nel solito silenzio che l’accompagnerà fino alla prossima estate.

All’apertura del terzo giorno di concerto è intervenuto il Sindaco,Dott.Sebastiano Bruno Siracusa, per i saluti ed i ringraziamenti, ma anche per ricordare che Lampedusa ed il suo popolo hanno avuto la medaglia d’oro per il comportamento assunto durante la crisi dei Clandestini.

I lampedusani hanno espresso la loro opinione attraverso due manifestazioni pubbliche in Agosto e Settembre del 2003 ribadendo che il centro di accoglienza permanente resti esattamente dove si trova e nulla venga toccato nella Valle delle Imbriacole.

Dunque facciamo qualche proposta,questa volta per iscritto,vediamo ciò che succede o succederà:
Visto che i natanti dei Clandestini sbarcano comunque,perché non mettere una BELLA E GROSSA NAVE ATTREZZATA che li prelevi dai porti esteri e li trasporti in SICILIA dove esistono centri di accoglienza e medici idonei;in questo modo si eviteranno le tragedie del mare e si contrasteranno le organizzazioni che speculano sul traffico di vite umane.

Durante la manifestazione di ò scià NON E’ STATA FATTA UNA SOLA PROPOSTA, tutti vogliono salvare Lampedusa con l’uso della musica…bellissima e poetica iniziativa,grazie tutti bravi al concerto ma quando questo finisce la musica i problemi restano sulla nostre spalle grandi come macigni a trasformare il nostro futuro.

La manifestazione ha riservato,attraverso i suoi ospiti, straordinari momenti di poesia quando le promesse di un mondo migliore,cadevano sopra di noi come coriandoli di speranza non diverse da quelle fatte ed ascoltate a Woodstock Festival nel 1969: “3 Day of Peace & Music”

Quante storie piccola isola del sud, dai pirati del mediterraneo ai navigatori intrepidi che solcano i mari su zattere la cui vela altro non è che un dipinto della Vergine, passando per un Principe che non la voleva, fino alla guerra; quando divenne punto d’importanza strategica internazionale e poi ancora quando lanciarono due missili mancando il bersaglio,per non parlare delle varie specie protette che orbitano intorno alla sua terra da secoli..

Luogo che fece innamorare Mimmo Modugno e poi Claudio Baglioni.

Luogo dove il cantante romano iniziò a lanciare un messaggio d’amore:ò scià, luogo dove giunse Bob Geldof creatore di live 8.

Mia cara Lampedusa sei stata troppe cose nella tua lunga vita, come una donna meravigliosa, troppi uomini importanti si sono innamorati perdutamente di te, sarà per quel morbido pomeriggio quando il sole colora di rosa le piccole onde lungo la riva mentre file di gabbiani volano verso Ponete e tutto ciò che hai sono due pugni di sabbia bianca tra le mani e la voglia di restare li per sempre.
Antonino Meli, Lampedusa, 26 Settembre 2005

TG.Com 26 Set.
Baglioni,impegno sull'immigrazione
Un festival e un dvd per sensibilizzare
Si è conclusa domenica sera a Lampedusa la terza edizione dell' "O'Scià Festival", la tre giorni musicale diretta da Claudio Baglioni, che punta a sensibilizzare la gente sul tema dell'immigrazione clandestina. Per l'occasione il cantante ha in progetto di vendere e distribuire un dvd della manifestazione, il cui incasso sarà devoluto a favore della causa dell'accoglienza degli immigrati sulle coste siciliane.

Il festival-laboratorio permanente ha visto avvicendarsi sulla spiaggia della Guitgia importanti musicisti e attori della scena italiana di oggi, fra i quali Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Claudia Gerini, Gianni Morandi e molti altri. A chiudere in bellezza l'ultima serata della manifestazione, accanto a Baglioni sono saliti sul palco Antonello Venditti, l'inedito duo Marina Rei-Paola Turci, Morgan, Gianni Togni e Fabrizio Frizzi.

"Stiamo registrando, ma non e' detto che sara' possibile realizzare un dvd, perche' per queste cose ci vogliono le liberatorie e notoriamente gli artisti possono cambiare idea" ha raccontato Baglioni durante una pausa. Sono 500 i clandestini sbarcati a Lampedusa solo nel corso degli ultimi tre giorni, mentre si stava svolgendo il festival. "L'immigrazione clandestina - ha detto Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro".

Tutti gli artisti hanno partecipato gratuitamente. Accanto a loro uno staff di 300 persone per un budget di 260-270 mila euro coperti in parte dagli sponsor in parte dalla Finanziaria che, ha aggiunto il cantautore, "ci garantisce altre due edizioni del festival". Infine Baglioni lancia una sfida: "Mi piacerebbe pero' fare qualcosa di piu', per esempio un incontro di tutti i musicisti del Mediterraneo: penso per esempio ad artisti spagnoli o del Maghreb e non detto che debba svolgersi per forza d'estate".

Il Messaggero 26 Set.
dal nostro inviato ... CLAUDIO RIZZA

LAMPEDUSA Bob Geldof dev’essere rimasto stupito: nel mondo non ci sono solo inglesi e americani ad occuparsi dell’Africa povera e nera, di immigrati e transfughi, di Live Aid e Live 8. E ha invitato Baglioni: «Mi accompagni a Washington a ritirare i soldi che mi hanno promesso?». Claudio confessa, sorridente: «Io lì non conosco nessuno, ma gli ho detto va bene». Perché Lampedusa è teatro di un piccolo miracolo: non viene percepita più solo come l’avamposto di un’Italia e di un’Europa spaventata dai clandestini che premono, assetati di democrazia e benessere; non più solo una terra di confine, ma il simbolo di un Live Mediterraneo, che Geldof sente di non poter trascurare. La prova anche, come dice il «servitore dell’accoglienza» Baglioni, che basta rimboccarsi le maniche per creare qualcosa di buono e dare un segnale a chi ci tende la mano.
Sì, il grande organizzatore Geldof dev’essere rimasto proprio stupito: e chi l’aveva mai visto un palco sulla sabbia, una folla di turisti e bagnanti smutandati partecipare con ardore ad una tre giorni di musica, manco fossimo a Woodstock? Lui, l’inglese educato e un po’ dandy, di Lampedusa e dei neri che vi arrivano con ogni mezzo, sa tutto. E a quegli isolani, e non solo, poveri di cuore che vorrebbero ricacciare in mare i naufraghi, chiudendo gli occhi ed esorcizzando il problema con un’iniezione letale di indifferenza, Geldof ha ammonito dal palco sull’acqua: «Ricordatevi che anche voi siete stati emigranti, avete girato il mondo in cerca di lavoro. Sessant’anni fa gli africani eravate voi».
Ora Baglioni fa sul serio. Il tutto esaurito, i 270 mila euro spesi per O’ Scià, i 180 tecnici e artisti che si sono prestati gratis per l’evento sono solo un inizio. L’idea è di mettere insieme la musica, la poesia, il cinema dei paesi Mediterranei, dalla Spagna al Magreb, e di creare un movimento culturale per parlare ai cuori di gente che vive di fronte allo stesso mare e a problemi gravi, anche tremendi, ma comuni. Tremendi come quei sei naufraghi spariti l’altro giorno nelle onde, ennesimo sacrificio al crudele mar Libico. Gravi come i pregiudizi. Comuni come l’immigrazione.
Da Morandi a Venditti, da Antonacci alla Turci, da Dolcenera a Fabrizio Frizzi che ieri notte ha cantato i Beatles: tutti hanno riempito il mare lampedusano di note, di gioia e di cuore. I vecchietti si sono portati le sedie in punta al belvedere, in paese, per scrutare la spiaggia della Guitgia da lontano e sentire la musica come alla radio. L’approdo dei clandestini è continuato, silenzioso e invisibile come sempre, scortato da una motovedetta che li ha portati e rinchiusi nel centro d’accoglienza. Lampedusa c’è abituata, ma una miseria come quella se la tocchi ti tocca.


Il Gazzettino 26 Set.
Conclusa ieri sull’isola di Lampedusa la terza edizione della manifestazione inventata da Claudio Baglioni
"O' scià", il respiro del Mediterraneo
Sulla frontiera della disperazione un incontro di musiche per guardare al futuro con più attenzione


Il Festival che Claudio Baglioni si è inventato a Lampedusa, e che per tre giorni ha tenuto impegnata l'isola più a sud d'Europa, può essere letto in vari modi. C'è una motivazione sociale e politica innanzitutto. Quella di porre l'accento in maniera diversa dal solito sulle cause e gli effetti dei flussi migratori, in un mondo sempre più squilibrato. Poi c'è una motivazione artistica. Provare a creare su un'isola sperduta del Mediterraneo una specie di "porto franco" per la musica mescolando le carte con ironia e semplicità, in un momento dell'anno dove a tutti - artisti - è concesso di sperimentare, incontrarsi, confondersi, anche sbagliare senza l'assillo della promozione discografica, dell'immagine, del proprio spazio da difendere. E poi c'è una più semplice ma non così banale motivazione "turistica": usare i tre giorni di musica per cancellare l'immagine di isola assediata e abbandonata a se stessa che può trasparire dalla cronaca quotidiana degli sbarchi di clandestini, che costituiscono un problema legale, di identificazione, accoglienza e trasferimento ma che non hanno effetti visibili sulla vita di questo frammento di terra emersa a un passo dall'Africa.

Tra venerdì e ieri Baglioni ha radunato cantanti, attori, personaggi, fan, giornalisti, amici sulla spiaggia della Guitgia, molti ospitati nei caratteristici dammusi di pietra chiara attorno alle cale dal mare turchese che anticamente offrivano rifugio dalle tempeste già al tempo dei fenici.

Situazione curiosa quella delle prove aperte ai bagnanti sotto il sole di un'estate ancora lontana dal finire, con la possibilità di veder creare passo dopo passo lo spettacolo della sera, i duetti, le invenzioni del momento o perfino assistere a Bob Geldof che a metà della sua canzone interrompe la prova per rispondere al cellulare e poi ripartire dal punto esatto dell'interruzione dopo qualche minuto. Inutile chiedere chi fosse all'altro capo del telefono. Tony Blair? Nelson Mandela? La zia? Tutto è possibile con l'uomo di Live Aid e Live Eight che ha scelto di rispondere all'invito di Baglioni (dopo che Claudio aveva accettato il suo al Live Eight romano), con una "Redemption Song" di Bob Marley dedicata a quanti attendono una "redenzione economica" al di là del mare.

«Facciamo tutto alla luce del sole», dice Claudio alla folla e poi protesta ridendo con i giornalisti: «Non chiamatemi direttore artistico. Il direttore artistico è quello che dice a tutti cosa fare. Io invece ho concordato con tutti gli altri artisti di venire a fare delle cose e poi questi arrivano e fanno quello che gli pare!».

Complice il mare piatto e il cielo sereno, Lampedusa è stata oggetto di sbarchi di clandestini anche durante "O' scià" (il respiro), come Baglioni ha chiamato il suo Festival, dal saluto tipico dell'isola. Mentre la spiaggia si riempiva a sera di folla, la guardia costiera aveva il suo daffare per trasferire i nuovi arrivati al centro di accoglienza, con Marco Masini venerdì e Gianni Morandi sabato che hanno voluto andare a visitare i "viaggiatori della disperazione" giunti dal mare.

«Ogni uomo è un emigrante - dice Baglioni dal palco - e il viaggio è la cosa più bella che si può. Lo sbarco dei clandestini è solo il sintomo di una malattia che è rappresentata da soprusi, guerre, carestie, paure e che ha bisogno di una soluzione che arrivi oggi non fra dieci anni. Serve un mondo migliore e riusciremo a forgiarlo solo se noi stessi proveremo a essere persone migliori».

«La soluzione - dirà poi - non è solo accogliere, ma anche essere accolti. Credo che mai così nella storia ci sia stato un così consistente movimento di persone. Anche gli italiani sono emigrati un tempo, ma i nostri andavano verso qualcosa, qui invece c'è chi fugge senza sapere dove va e cosa l'aspetta. Sono convinto si debbano cambiare certe leggi, che si debba evitare di assuefarsi a certe notizie dei giornali, che si debba usare il nostro diritto di voto anche per controllare e fare pressione su chi si è votato. Il problema alla radice di questi movimenti va affrontato anche da chi vuole vivere in pace perchè ci si può arroccare per un po' ma alla fine tutto è destinato comunque ad esplodere».

Finanziato dalla presidenza del consiglio nell'ambito di una serie di provvedimenti a favore dell'isola contenuti nella Finanziaria, con l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, sostenuto da politici di schieramenti contrapposti e "benedetto" perfino da Papa Ratzinger che ha mandato il suo saluto per mano di un vescovo, "O' Scià" dovrebbe essere negli intenti di Baglioni non solo una festa musicale e un "promemoria", ma anche l'avanguardia di una serie di iniziative dedicate alla cultura di frontiera: «Mi piacerebbe organizzare una rassegna di film di frontiera, un convegno di architetti, un festival di poesia, così bistrattata, di letteratura, e creare a Lampedusa anche un progetto musicale più ampio, che coinvolga i musicisti di tutta l'area mediterranea, maghrebina, latina, slava, dove ci sono oltretutto musiche e musicisti notevoli. Anche con una stortia e una carriera lunga come la mia, penso per esempio alla Spagna e a Juan Manuel Serrat. Servirebbe anche a dare una visione un po' meno "angloamericocentrica" di queste iniziative a favore del terzomondo che finora, bene o male hanno sempre avuto una predominanza anglosassone».

Le cronache cittadine di questi giorni riportano che gli alberghi sono esauriti, che una tartaruga della specie Carretta Carretta, simbolo dell'isola, è stata liberata con incollato sul dorso un segnalatore (a Lampedusa c'è un'oasi naturale protetta, nell'area circostante l'Isola dei conigli, dove la sabbia è bianca, il mare trasparente e dove Domenico Modugno riuscì a cosruire la sua casa color terra), e che tra i seimila abitanti qualcuno aveva del rancore contro il vecchio comandante dei carabinieri e venerdì notte gli ha bruciato la macchina («una cosa del genere non succedeva da mesi e non sembra possibile l'autocombustione», rileva il cronista locale).

Ma ogni tanto, sotto le stelle che si confondono con le luci delle barche al largo, qualcuno va sulle rive sabbiose e pescose a sud e guarda verso l'Africa, qualcun altro sulle sponde rocciose che cadono a picco sul canale di Sicilia, guardando il mare verso l'Italia, e si chiedono cosa arriverà da lì domani. Giò Alajmo

Il Gazzettino 26 Set.
Sul Palco una inedita girandola di canzoni, duetti, cori e allegria

Gigi D'Alessio non ha voluto mancare all'appuntamento con Baglioni nonostante ieri fosse di scena all'Arena di Verona con il suo spettacolo che ha sollevato non poche polemiche per la decisione del Comune di preferirlo a quelo di dario Fo: «Mi dispiace - commenta - ma si è trattato di questioni organizzative e polemiche che non riguardano me. Io tenevo a suonare all'Arena, è sempre stato il mio sogno, e quando me l'hanno proposto ho detto subito sì». A Verona il cantante napoletano è arrivato assieme ad Anna Tatangelo, che lo ha accompagnato a Lampedusa e ha preso parte allo show. Sul palco di "O' scià" in effetti in questi tre giorni si è visto e sentito un po' di tutto. Dall'Alain Stivell delle Pelagie, Antoine Michel, a cui è demandato ogni sera il compito di aprire lo show con la sua folk band di trascinanti percussionisti, all'omaggio a Modugno con una Volare che ogni sera raduna i diversi ospiti della serata in un coro interminabile: «Sono molto legato a Modugno - rivela Baglioni - perchè uno dei miei primi lavori fu di andare a rifare delle parti di chitarra per i suoi dischi».

Musicisti famosi, esordienti, vecchi amici ritrovati, artisti d'altro mestiere, star della canzone, la macedonia musicale procede divertente e con diverse sorprese per tre giorni e tre notti. Baglioni si ritrova così vittima delle domande di Amadeus o a fare da spalla all'ironia di Pino Insegno, o ai giochi del mago Casanova. Diventa chitarrista di Paola e Chiara e corista per la bella voce dell'esordiente Heres, provando a duettare con Claudia Gerini o Roberta Lanfranchi, o sostenendo Anna Tatangelo, Gigi D'Alessio e Paola e Chiara in una sballata "Let it be".

Musicalmente ci sono momenti curiosi, altri divertenti, diversi interessanti. L'Aura per esempio, passata indenne dal concerto di Ligabue, continua per la sua strada che ricorda un po' quella di Elisa (curioso, lei bresciana ha inflessioni nella parlata simili a quelle della bisiacca: «È perchè ho i musicisti veneti», spiega), Luca Barbarossa, Stefano Picchi col suo "Generale kamikaze" portato a Sanremo, il folk dei palermitani "Beati Paoli", Gianluca Grignani, Luca Madonia ex-Denovo adorato dai musicisti catanesi, Dennis in cerca di liberazione dall'immagine di prodotto televisivo, Alberto Fortis tronato da lontano a ricosruirsi una carriera, Federico Zampaglione alias Tiromancino e persino fabrizio Frizzi, giunto in veste di cantante alla vigilia del suo nuovo show mattutino su Raitre. Tutti hanno saputo mettersi in gioco e Baglioni per primo, incrociando voci e strumenti o sui brani del cantautore romano o sui propri, o affidandosi a cover, fra cui bella ma forse inappropriata per il tema della manifestazione come "Get back" dei Beatles il cui ritornello suona come "torna indietro, tornatene da dove sei venuto". D'altronde gli italiani alle prese con l'inglese non sono nuovi a divertenti gaffe involontarie come Morandi che propose davanti a Papa Wojtyla "Imagine" con il verso "vorrei un mondo senza religioni".

I momenti più "vitali" di O'Scià sono stati sicuramente i grandi incontri fra Baglioni e Morandi, Antonacci, Venditti, ma anche la presenza di Masini, di Paola e Chiara in versione sorprendentemente soft e armonizzata, con Bob Geldof venuto a dare il suo imprimatur di "difensore rock del Terzo Mondo", e molto apprezzati sono stati gli interventi musicali di Morgan e Dolcenera, che hanno cercato e trovato con Claudio un curioso trio di voci su "Stelle di stelle" del padrone di casa.

Da tutto ciò potrebbe nascere un dvd a scopo benefico «anche se si dovrebbero prima mettere d'accordo tutti gli artisti titolari dei diritti ed è sempre un problema», ricorda Baglioni. In effetti nel generale clima di serenità e disponibilità, arriva già il lamento degli anziani e dei tanti lampedusani che hanno visto spegnersi in piazza i megaschermi al momento dell'arrivo di Antonacci. Disponibili sì ma la paura o la paranoia del "pirata delle immagini" è sempre in agguato. G. Al.
****************
Il Mattino 26 Set.
«Sogno un festival mediterraneo»

Andrea Spinelli Lampedusa. «O scià» volta pagina. Dopo la sfilata a metà strada tra Premio Tenco, Festivalbar e show tv, Claudio Baglioni guarda a Sud per dare al tema della solidarietà una visione «meno anglocentrica e occidentale». «Fin dalla prossima edizione mi piacerebbe regalare alla rassegna un respiro mediterraneo, pescando nella cultura araba come in quella spagnola», spiega il cantautore, pensando a «una kermesse in bilico tra Khaled e Juan Manuel Serrat e passando attraverso la nostra canzone, d’autore e non». Quella che l’ha visto confrontarsi ieri sera a Lampedusa con Venditti, il redivivo Gianni Togni, Morgan, Dolcenera, Povia, la coppia Rei-Turci. «Dopo due anni di aggiustamenti abbiamo trovato la formula giusta», assicura, «e la leggerezza indispensabile. In questa terra di confine ci mettiamo in gioco volentieri. Lampedusa è come El Paso, un posto dove cadono i paramenti sacri lasciando che i sacerdoti ridiventino preti». In questo porto franco della canzone, abbandonato a longitudini africane, si sono materializzati nei giorni scorsi anche D’Alessio (che ritroverà il collega romano venerdì sul palco napoletano di piazza del Plebiscito) e Grignani, Barbarossa e Dennis, Madonia e Morgan, Federico Zampaglione e Stefano Picchi, Selim T, Amadeus, i Beati Paoli, il mago Casanova, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi. Morandi e Masini, oltre ad esibirsi sul palco addossato agli scogli della spiaggia della Guitgia, hanno raggiunto in pieno mare le centinaia di immigrati che sognavano «Lamerica», fedeli al proposito baglioniano di «trasformare l’isola degli sbarchi in una terra d’incontri». «Mi si sono stretti attorno e mi hanno detto: cantante, amico. Un’espressione che per me è stata più importante di un primo posto in hit-parade», racconta Masini, che ha dedicato la sua esibizione proprio ai clandestini incontrati in alto mare, prima che con il favore della notte (e la disattenzione di telecamere e turisti) fossero condotti a terra. «Mi ha colpito molto anche Alberto Fortis, che a un certo punto ho temuto scoppiasse sul palco, tanto era intenso il momento di free-pop che si è inventato», dice Baglioni, per il quale è tempo di bilanci. «Queste tre giornate mi hanno permesso di cambiare giudizio e pregiudizio in varie occasioni. Mi ha sorpreso, ad esempio, sentir cantare bene Paola e Chiara o Anna Tatangelo. Io ho fatto il chitarrista per alcuni e il corista per altri: spirito di servizio ma anche piacere. Non chiamatemi, però, direttore artistico: gli artisti non si fanno dirigere e una volta in scena fanno sempre di testa loro». E così è stato con Bob Geldof, che presentandosi ai settemila della Guitgia con una «Redemption song» di marleyana memoria, ha dato a Claudio e alla sua manifestazione un presunto quarto di nobiltà internazionale legittimandone spirito e contenuti, almeno tra quanti non definiscono ancora l’ex Boomtown Rats come «un professionista della solidarietà». Tra un bagno e un’escursione in barca, il baronetto ha tentato di rispondere alle accuse sempre più numerose: «Da vent’anni sono ”Santo Bob”, non ho certo bisogno di pubblicità». Sarà, ma intanto in Africa si muore come prima e molti governi hanno ridotto i loro investimenti per sconfiggere la fame nei paesi poveri.

La Sicilia 26 Set.
Si è concluso l'happening organizzato da Claudio Baglioni
O'Scià dà appuntamento all'anno prossimo

Lampedusa. Cala il sipario anche su quest'edizione di «O' Scià». Le tre serate dedicate a Lampedusa e al fenomeno dell' immigrazione, sono state roboanti, uniche, esclusive.
Un pubblico attento e estasiato, ha seguito in massa l'ultima serata di spettacolo di Claudio Baglioni e degli altri artisti, che si sono susseguiti durante lo svolgimento dello spettacolo.
Baglioni, in tre serate, ha cantato anche il vasto repertorio delle sue canzoni, da quelle più conosciute, che lo hanno reso famoso quando era giovanissimo a quelle che in pochi conoscevano (anche se, a dire il vero, di canzoni poco conosciute di Baglioni ce ne sono pochissime).
L'artista romano ha lavorato per l'evento in un modo molto particolare, trattando gli altri cantanti che hanno accettato di venire ad esibirsi a Lampedusa, come un fratello maggiore, preoccupandosi che a nessuno di loro mancasse nulla.
Un plauso, deve essere fatto però anche alla organizzazione che ha curato tutti gli aspetti dei concerti, riuscendo a garantire la perfetta riuscita delle serate.
Baglioni ha salutato il suo pubblico dandogli subito appuntamento all'anno prossimo, per la quarta edizione di O' Scià.
La fine dello spettacolo, è uno dei momenti che rimane più emozionante, quando Baglioni, seduto al pianoforte, intona le note di volare e con tutti gli altri artisti. Canta la canzone che ha reso celebre il magico Domenico. Baglioni, considera Modugno come il precursore, di una strada che attualmente sta percorrendo lui e come Modugno, sta amando Lampedusa e la sua gente fino al punto da riuscire a creare un evento che, anno dopo anno, sta diventando sempre più imponente.
Con l'alto patrocinio della presidenza della Repubblica e con la sponsorizzazione della presidenza del consiglio, O' Scià, ha preso i connotati di un festival della canzone dove però i cantanti, gli attori, i comici e i presentatori, vi partecipano con un'animo diverso, dimostrando ogni sera solidarietà, nei confronti di un'isola che vive in prima persona, un dramma come quello della immigrazione clandestina.
Baglioni ha promesso che Lampedusa diverrà un'isola felice, come è giusto che sia, dove le bellezze incontaminate e incontrastate del mare e della sua gente, scavalchino i problemi che negli ultimi anni l'anno afflitta maggiormente. ELIO DESIDERIO

Il Giornale 26 Set.
«’O Scià», con Baglioni la musica sbarca in spiaggia - di Paola Setti

Dice Claudio Baglioni «abbiamo scelto questa spiaggia perché l'altra era occupata». Subito dopo intona Vitti 'na crozza, che canta di chi, cercando la vita, trovò la morte. 'O Scià è questo, lo spettacolo che si intreccia con la cronaca, la riva del mare, delle note e quella degli sbarchi, 500 clandestini in due giorni. S'è visto Guido Bertolaso, il capo della protezione civile qui, ha scelto il punto più a Sud d'Europa per dire a Renato Schifani, senatore di Forza Italia, quel che serve in Finanziaria per gestire l'ordinaria emergenza. Poi ha parlato con Baglioni e Bob Geldof, loro a scandire che «il problema delle migrazioni va risolto ora, fra dieci anni sarà tardi e tutti saremo responsabili di omissione di soccorso» con un grazie al governo: nella Finanziaria 2005 c'è un milione e mezzo di euro per la tre giorni musicale e la riqualificazione dell'isola, dopo una cena, il 6 ottobre 2004, a Palazzo Grazioli con il sindaco Bruno Siracusa, l'onorevole Angiolino Alfano e Silvio Berlusconi.
Baglioni voleva dire al mondo che quest'isola «non è solo il lembo di terra degli sbarchi ma un posto meraviglioso dove c'è sempre qualcosa di non conosciuto». È andato oltre: una settimana fa ha invitato i parlamentari europei a visitare il centro di accoglienza per i clandestini. «Adesso sentiranno il ministro dell'Interno Pisanu e speriamo di ottenere i fondi per un centro migliore» annuncia. È iniziata e finita allo stesso modo: due serate, due sbarchi al molo Favarolo, ad accoglierli prima Marco Masini poi Gianni Morandi, «Welcome», che altro vuoi dire, ieri si contavano sei dispersi. Per la gente di qui non è mai una novità. Sulla spiaggia della Guitgia sono arrivati in diecimila, lettini e asciugamani a godersi un instancabile Baglioni che si piazzava sul palco alle tre del pomeriggio e ci restava fino a notte, prove e concerti, i vip, da Gigi D'Alessio a Biagio Antonacci ad Antonello Venditti, «i giovani che mi hanno sorpreso in bravura come Anna Tatangelo e Paola e Chiara» dice Baglioni, Alberto Fortis tornato dopo anni, i semisconosciuti
«La vita è l'arte di incontrarsi» diceva Vinicius de Morales e ripete Baglioni e «noi artisti abbiamo lasciato il divismo per imparare a essere uomini e ritrovarci in 'O Scià, che vuol dire mio respiro, il modo più bello di salutarsi». Forse ci sarà un dvd, il ricavato per il centro di accoglienza. A Baglioni «piacerebbe però fare qualcosa di più e cioè per esempio un incontro di tutti i musicisti del Mediterraneo: penso per esempio ad artisti spagnoli o del Maghreb». Baglioni s'è assicurato un futuro da chitarrista che accompagna i cantanti «ma non da direttore artistico, gli artisti mica riesci a dirigerli», ognuno ha scoperto di aver scritto, senza saperlo, almeno una canzone che parla di un viaggio di speranza. Hanno chiuso tutti insieme con Volare.

Inform 26 Set.
“O' Scià”, Baglioni e Geldof e Lampedusa


Dal 23 al 25 settembre l'isola di Lampedusa, approdo quotidiano di immigrati provenienti dal Mediterraneo, ha ospitato la terza edizione di "O' Scià", la manifestazione ideata e organizzata da Claudio Baglioni per sensibilizzare artisti e pubblico su questo tema. Grazie all'idea di O Scià, che in dialetto isolano vuol dire "mio respiro" ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto, Lampedusa è salita agli onori della cronaca non solo come l'ultima frontiera dei clandestini.

L'isola, teatro di drammatici sbarchi, ma anche come luogo "dell'arte e dell'incontro", dell'unione, della festa "L'immigrazione clandestina non è la malattia, è la febbre", ha sostenuto il cantante romano. "La malattia - aggiunge - è il mercato, che crea povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare la speranza di un futuro. E' per riflettere su questo tema che alcuni tra gli artisti più sensibili della scena italiana hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci". Sulla spiaggia di Guitgia arriveranno quindi Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Gianluca Grignani, Marco Masini, Gianni Morandi, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Marina Rei, Antonello Venditti e molti altri. Ospite d'onore un musicista diventato simbolo di impegno e coscienza sociale: Bob Geldof. ".

L'ideatore di O' Scià ha sottolineato soprattutto il clima di spontaneità e di rilassatezza che regna durante la manifestazione. Ognuno ha cantato brani sui temi della pace, del viaggio, della solidarietà, ma è stata soprattutto una manifestazione spontanea, aperta a jam session, a duetti, all'improvvisazione. Baglioni si augura che O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per risolverli. "La musica - ha sottolineato il musicista romano - ovviamente non possiede e non può dare risposte. Ma è un linguaggio universale che non conosce barriere, confini, muri o pregiudiziali e che, più di ogni altro linguaggio, può rappresentare il terreno ideale per una riflessione aperta su problemi che rimandano all'esigenza di risposte condivise, efficaci e urgenti".
Tutti gli enti locali hanno aderito all'iniziativa, ma non ci sono stati politici sul palco. (Francesca Mascellini-Inform)

GuidaSicilia 26 Set.
Un fine settimana di sbarchi in Sicilia, mentre Claudio Baglioni cantava per gli immigrati
In quattro giorni più di 700 migranti sulle coste siciliane Le opinioni dei lettori

Un fine settimana di sbarchi in Sicilia che ha portato più di 700 migranti sulle coste dell'isola.
Dopo i circa 350 sbarcati venerdì scorso ieri nell'agrigentino - 161 a Lampedusa e 170 tra Licata e Palma di Montechiaro -, 141 immigrati sono sbarcati all'alba di sabato sulla spiaggia di Playa Grande, a Scicli, in provincia di Ragusa. Gli extracomunitari, tutti senza documenti, hanno detto di provenire dalla Palestina, dall'Iraq e dal Marocco.
245 immigrati sono invece giunti questa mattina a Pozzallo (RG), dopo essere stati soccorsi e trasbordati sulle motovedette della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto. Tra loro 25 minori e 50 donne, due delle quali sono state trasportate in ospedale per leggeri malori.
Il barcone, lungo circa 20 metri ed in precarie condizioni, è stato avvistato a 11 miglia da Punta Braccetto. Secondo le forze dell'ordine, si tratterebbe della stessa imbarcazione che ieri sera era stata intercettata dalle unità militari maltesi in acque internazionali, e che aveva rifiutato i soccorsi proseguendo la navigazione verso le coste siciliane.
Non viene escluso che siano in arrivo altri barconi carichi di immigrati. Un'altra carretta del mare, con 170 clandestini a bordo, ieri sera era stata trainata dalle motovedette maltesi nel porto de La Valletta dopo avere esaurito il carburante.

Sempre stamani, nove clandestini, tra cui tre adolescenti, sono stati avvistati da un peschereccio, 20 miglia a sud di Mazara del Vallo, nel trapanese. Una motovedetta della Guardia costiera ha raggiunto l'imbarcazione prendendo a bordo le nove persone: era un gommone di appena 4 metri, aveva perso in mare il motore fuoribordo e si trovava in balia delle onde.

Centinaia di persone sbarcate, quindi, mentre a Lampedusa, lungo la spiaggia della Guitgia, si inaugurava, si svolgeva e si concludeva la terza edizione di ''O' Scià: Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare'', il festival-laboratorio permanente ideato da Claudio Baglioni con lo scopo di far riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.
Con Claudio Baglioni hanno duettato sul palco Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani, Gianni Morandi, Bob Geldof, Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Antonello Venditti e tanti altri.
E mentre le canzoni andavano, centinaia di persone aggrappate alla speranza, speravano di arrivare vivi sulle spiagge della Sicilia.
''L'immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro. Non si tratta - ha proseguito il musicista - di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. Bisogna ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, ridistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà''.

Musica: Baglioni a Lampedusa
'O' Scia', 'Mio respiro', e' il titolo della manifestazione
(ANSA) - LAMPEDUSA, 25 SET - Claudio Baglioni conclude oggi a Lampedusa 'O' Scia', che in dialetto vuol dire 'Mio respiro', la tre giorni di musica da lui diretti. 'O' Scia', e' una delle espressioni d'amore piu' tenere di questa lingua e Baglioni l'ha scelta come titolo della manifestazione perche' 'il respiro e' la testimonianza della vita, ogni uomo e' un respiro e nel nostro occidente ricco dove siamo sempre piu' ricchi e sempre piu' infelici e pieni di paure ci siamo dimenticati persino del respiro e dell'aria'.

Il Giorno 25 Set. - O'Scia' - Viaggio in mezzo alla gente dell'isola
Fra canzoni e realtà alla scoperta di un'altra Lampedusa di Letizia Tesi

LAMPEDUSA - Giovedì sera ne sono sbarcati altri 15. Martedì, invece, erano 150. Ma i turisti, i 10mila atterrati (non sbarcati) sull'isola per il megaconcerto organizzato da Baglioni, non li hanno visti. Erano tutti assiepati sulle spiagge in attesa di vedere i fuochi d'artificio per la festa della Madonna di Porto San Salvo, patrona dell'isola. Nessuno ha visto la motovedetta della capitaneria di porto rimorchiare il gommone con a bordo 15 nord africani. Nessuno tranne i pescatori dell'isola, che conoscono la loro terra, e ai quali non sfugge niente di quello che viene dal mare. I fuochi ovevano essere sparati a mezzanotte e invece lo spettacolo pirotecnico è iniziato con mezz'ora di ritardo. Il disagio per gli ignari turisti è stato tutto qui: nel tempo di rimorchiare il gommone, di far salire clandestini su un pulmino della Misericordia e di trasportali al centro di accoglienza accanto all'areoporto. 48 ore e saranno di nuovo a casa. Ecco quanto dura per loro il miraggio di Lampedusa, l'isola degli sbarchi, dei clandestini, l'isola che Baglioni da tre anni cerca di trasformare in un luogo d'incontro fra diverse culture. Ma qui i clandestini neanche li vedi. Sono un fantasma mediatico, il ormentone estivo dei tg, rimbalzano nelle case degli italiani che vivono sul continente dai ripetitori delle televisioni, ma qui non li vedi. Li percepisci e basta. Dal dispiegamento massiccio di forze dell'ordine: militari, carabinieri, polizia, guardia di finanza, protezione civile, elicotteri, motovedette, ambulanze. Al massimo diventano un'attrazione turistica pure loro. "Li riprendono con la telecamera - dice un pescatore - e tornano a fare il bagno".
Ma i problemi di Lampedusa non sono i clandestini. Sono quelli che hanno tutte le persone di ogni luogo e paese: la spazzatura, le buche, i marciapiedi dissestati, l'inquinamento elettromagnetico, la sporcizia, il caro vita, la sanità che non c'è e... i giornalisti. "Bisognerebbe tagliargli la testa a quelli - dice Giuseppe che gestisce un piccolo chiosco a Punta Sottile e affitta un posto al sole su una sdraio -.
Quest'anno abbiamo avuto un calo impressionante. Colpa dei telegiornali che impauriscono la gente. Invece sull'isola si sta bene: chi viene una volta se ne innamora per sempre e poi ritorna".
"I clandestini? E chi li vede mai? - dice Angela Lombardo, lampedusana che d'inverno "emigra" in Casentino e titolare del Cafè Royal su Corso Roma, lo "struscio" dell'isola e il regno dei cani randagi -. Noi lo sappiamo dalla tv come voi. Io ne ho visto uno solo, quindici anni fa. Si è affacciato qui e mi ha chiesto: Dove essere stazione treno? Figlio mio, gli ho detto, Ma quale treno? Sa qual è il vero problema di Lampedusa?" e si sfrega pollice e indice in un gesto universalmente conosciuto. "Ad agosto sono venuti solo siciliani perché con la "tratta sociale" il biglietto aereo da Palermo costa solo 38 euro. Arrivano qui e prima di comprare il gelato mi chiedono quanto costa un cono. Un euro e cinquanta. Meno di così? Per chi viene dal Nord, invece, i biglietti sono carissimi e allora la gente preferisce andare in Marocco o in Tunisia". Lo cantava anche Baglioni tanti anni fa: "Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato dice vieni in Tunisia, c'è un mare di velluto e una palma" e ora invece canta sulla spiaggia della Guitgia e Lampedusa è tappezzata di poster che pubblicizzano "O' Scià" sullo sfondo di un mare di velluto.
Baglioni è amato, un pò come Domenico Modugno, anche se qualche lampedusano non si è scordato di quella volta che rifiutò di prestare la sua jeep per accompagnare all'areoporto una donna che stava male. "Ma fu colpa di sua moglie. Lui non c'entrava niente..." s'intromette un altro pescatore a difesa del cantante che veniva a vedere il cielo dipinto di blu nella sua villa sulla spiaggia di fronte all'isola dei conigli.
Secondo Don Pino, proprietario da 50 anni del Bar dell'Amicizia, dove il caffè costa 70 centesimi, Lampedusa si è fermata al 1967, quando era ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani. "Ci ha dato tutto: scuole, telefoni, areoporto. Poi più niente. Il Comune non ha soldi. Non posso incolpare nessuno. Sono stato amministratore anch'io. Ma lo Stato ai clandestini ci pensa, eccome. Prima ce ne occupavamo anche noi perché ci facevano pietà. Raccoglievamo vestiti, io gli davo cornetti gratis. Ma ora non possiamo più occuparci di loro: abbiamo i nostri problemi. Sa da quanto tempo non nasce un bambino su quest'isola?". Ma non se ne ricorda nemmeno lui. "Le tartarughe vengono a partorire qui e le nostre donne per partorire devono andare fuori". I clandestini, dice Don Pino, sono come le tartarughe: "Vengono a Lampedusa per trovare la vita, la tartarughe per dare la vita". Ma se un lampedusano ha mal di denti deve tenerselo fino al giovedì, quando viene il medico. "Paghiamo le tasse e siamo trattati peggio dei clandestini. Ma in fondo l'umanità non è tutta uguale? Perché allora non costruire un ospedale: per i clandestini e per noi?". Poi m'infila in tasca un foglio. C'è scritto per Baglioni: è un ringraziamento a nome di tutti i lampedusani perché dopo la bonanima di Domenico Modugno, che ci pubblicizzò, ci donò un altro grande: Baglioni. Altri concerti gratis sulla spiaggia della Guitgia, prego, perché domani, come canta Claudio, "sia un giorno migliore".


Il Giorno25 Set.
- Baglioni: "Insieme per dare una speranza in più"
Festival - Ieri è arrivato, ospite di "O' Scià", anche Bob Geldof che ha lanciato un appello a Jovanotti. Aspettando il gran finale di stasera, con Morgan, Venditti e tanti altri.di Andrea Spinelli

LAMPEDUSA - "Sì, ma lei poi la fa la foto con mia figlia?". Il peso della popolarità dei "friends" di Claudio Baglioni riuniti a Lampedusa da "O' Scià", crocevia festivaliero tra Occidente e Oriente voluto dal cantore della maglietta fina per guardare con altri occhi al fenomeno dell'immigrazione, solletica pure uomini in divisa, felici di accogliere fra loro i divi della canzone in cambio di una stretta di mano o di un sorriso davanti alla macchina fotografica. Così, se l'altra sera era stato Marco Masini a visitare i clandestini in attesa di essere rimorchiati nel porto dell'isola, ieri a toccare con mano la scottante realtà dei cento e più ammassati nel rugginoso natante arrivato sulle coste italiane nel pomeriggio e trainato in porto con l'oscurità per farlo scivolare sulle acque come un'ombra lontano dallo sguardo dei turisti, è stato Gianni Morandi. Per gli immigrati un altro ospite da salutare con l'espressione "cantante, amico" che nel loro scarno glossario esprime il massimo della gratitudine, nella speranza che qualcuno più in alto e più in là faccia qualcosa. Sospesa tra le passioni da fotoromanzo di Gigi D'Alessio e Anna Tatangelo e gli "hit" di Biagio Antonacci, tra Federico Zampaglione dei Tiromancino e Alberto Fortis, tra Paola & Chiara, la seconda serata di "O'Scià" ha festeggiato ieri pure il ritorno alla musica di Bob Geldof. "Sono qua per contraccambiare l'invito a cui Baglioni ha risposto in occasione del Live 8 e per imparare a conoscere i problemi dell'isola" ha spiegato il cantante inglese, franco e affabile come gli accade di rado, anche se un po' irritato da quanti nel suo paese continuano a puntare il dito sulla popolarità che gli riserva il ruolo di difensore dell'Africa. "Da vent'anni sono "Santo Bob" e faccio queste cose, non ho certo bisogno di pubblicità. Jovanotti dice che il Live 8 non è stato risolutivo per l'italia? Non è vero, io penso che lo sia stato al massimo. Il concerto al Circo Massimo è stato un capitolo dello stesso libro degli altri in giro per il mondo. Abbiamo ottenuto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Comunque se Lorenzo ha un progetto per l'Africa migliore del mio, sono pronto ad aiutarlo come lui ha fatto con me".
In attesa di accogliere Morgan, Fabrizio Frizzi, Antonello Venditti, Povia, Dolcenera, Paola Turci ed altri ancora per il gran finale di questa sera, Baglioni prova ad abbozzare un primo bilancio. "Credo che la rassegna abbia mantenuto la fisionomia dello scorso anno, una formula che spero possa fare da filo conduttore pure alle prossime edizioni, lasciando impresari e le logiche commerciali fuori dalla porta per riscoprire quella serenità poco frequentata da altre manifestazioni. Quella giusta per affiancare quest'isola all'idea un po' salgariana di un universo non ancora ben conosciuto, che ti stuzzica i sensi e ti dà una speranza in più nella vita"

La gazzetta del mezzogiorno 24 Set.
Concerto per la cultura della tolleranza
O' SCIÀ. Baglioni a Lampedusa un piccolo «Live 8»

LAMPEDUSA«O' Scià» è una manifestazione unica in Italia, uno dei rari casi in cui le star vivono accanto al pubblico anche i momenti professionali. Ieri sera Claudio Baglioni ha inaugurato la tre giorni musicale di Lampedusa nella quale il cantautore romano fa da padrone di casa per una serie di ospiti famosi ai quali quest'anno si è aggiunto Bob Geldoff, il creatore di Live Aid che stasera tornerà proprio sul palco di Lampedusa a indossare le vesti di cantante lasciate ormai da parte a causa degli impegni umanitari. I concerti si svolgono sulla spiaggia dove per tutto il pomeriggio gli artisti provano i brani che poi presenteranno la sera: Baglioni ha pensato questa rassegna come una occasione per proporre in una veste diversa dal consueto i brani più celebri del suo repertorio e di quello degli «amici famosi» che vengono sull'isola. Ieri sera per esempio c'erano Luca Madonia, Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Roberta Lanfranchi, Marco Masini e poi L'Aura. Tra le curiosità in programma una versione di «Get back» dei Beatles cantata da Madonia insieme a Claudio Baglioni. Stasera oltre a Bob Geldoff a Lampedusa arriveranno Gigi D'Alessio, Paola e Chiara, i Tiromancino, Biagio Antonacci. Del cast farà parte anche Claudia Gerini. Proprio sull'isola siciliana, il legale di Baglioni ha tenuto a fare una precisazione circa il presunto disaccordo tra gli artisti italiani ed l'organizzazione del Live 8. «Le notizie relative alla mancata firma da parte degli artisti italiani che hanno partecipato al Live 8 della liberatoria per il DVD è priva di fondamento perchè in realtà si tratta di una differenza di interpretazione della giurisprudenza tra l'Inghilterra e l'Italia». Così Andrea Pietrolucci, rappresentante legale di Claudio Baglioni e di altri cantanti italiani, spiega la «mancata firma» sulla liberatoria. «In realtà - spiega il legale - tutti gli artisti italiani hanno già firmato la liberatoria. Il problema è che non hanno firmato quella redatta dallo studio legale inglese, scelto dalla produzione internazionale. Sin dal primo momento il testo per gli artisti italiani è stato tradotto anche perchè nel nostro codice non esistono alcune norme previste invece da quello inglese».

La Sicilia.it 24 Set.
Asl 6, Baglioni inaugura centro diurno per disabili

Lampedusa. E' stata firmata ieri a Lampedusa dal direttore generale dell'Ausl 6 di Palermo, Salvatore Iacolino e dal Sindaco Bruno Siragusa, una convenzione per l'istituzione di un centro diurno per disabili psichici. Il centro è stato realizzato grazie alla collaborazione della scuola di specializzazione in psichiatria dell'Università di Palermo, diretta dal professore Pierluigi Giordano, che ci aveva preannunciato (nel corso di una intervista) lo scorso inverno, l'importante iniziativa.
La convenzione e la conseguente istituzione del centro, rientra nell'ambito del progetto di potenziamento dei servizi sanitari nell'isola, che ha visto quale momento centrale, la ristrutturazione del poliambulatorio, per una spesa complessiva di 620 mila euro.
La struttura sanitaria, sarà simbolicamente inaugurata stamattina con la presenza del cantante Claudio Baglioni, attualmente impegnato nella manifestazione di solidarietà «O'Scià».
Il progetto di potenziamento dei servizi sanitari nell'isola iniziato da circa tre anni, prevede anche l'istituzione di un innovativo modello organizzativo (sub-distretto), che godrà di una maggiore autonomia e di una marcata riduzione dei tempi d'intervento rispetto al passato. ELIO DESIDERIO


La Sicilia.it 23 Set.
O'Scia, grande happening come l'isola di Wright

Lampedusa. Tutto è pronto per O' Scià. Il grande palco che sembra creato apposta per la spiaggia della guitgia, nonostante le enormi dimensioni, lascia quasi tutta la spiaggia libera per lasciare il posto al pubblico. Gli artisti che prenderanno parte alle serate sono molti e a quanto sembra, non si limiteranno a intervenire per una sola sera. Sull'isola si sono riversate migliaia di turisti tanto che è difficile riuscire a trovare un posto letto. Una cosa è certa, quest'anno il concerto è stato pubblicizzato di più e da tutte le regioni italiane, sono arrivati fans di Claudio Baglioni. Lo scorso anno, quando il concerto stava per iniziare, qualcuno, ha incendiato l'erba secca del versante alto dell'isola, che si trova a ridosso della guitgia, il vento avrebbe dovuto fare il resto, portando il fumo fino al palco dove stava per esibirsi Baglioni e gli altri cantanti. Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, l'incendio è stato però subito spento. Quest'anno quindi, le forze dell'ordine, oltre a curare il mantenimento dell'ordine pubblico, avranno anche il compito di controllare le zone limitrofe alla guitgia.
Fuochi d'artificio
Risolta invece la questione fuochi artificiali che come tutti gli anni, fanno vivere in apprensione la popolazione. Il problema è legato al fatto che non è possibile trasportare i fuochi con la nave passeggeri (per le leggi che regolamentano il trasporto di polveri piriche).
Quest'anno, grazie al viceministro Tassone, al senatore Ruvolo e all'ammiraglio della capitaneria Vincenzo Pace, è stato possibile fare arrivare i fuochi sull'isola. C'è da sottolineare l'impegno profuso proprio dall'alto ufficiale della capitaneria, che ha preso a cuore la situazione e ha autorizzato personalmente, il trasporto dei fuochi pirotecnici. Un trasporto che è stato effettuato in tempi da record, da una motovedetta pilotata dal comandante Michele Niosi. A detta di qualche isolano, la statua della Madonna che è all'interno del porto di Lampedusa, ha sorriso quando ha visto la motovedetta entrare in porto, con i suoi fuochi a bordo.
Clandestini
Con i fuochi però, sono arrivati anche i clandestini, un gommone con a bordo una trentina di immigrati, è stato intercettato da una motovedetta della capitaneria di porto a circa 40 miglia dall'isola. L'arrivo dei trenta immigrati a Lampedusa, c'è stato quasi in concomitanza alla esplosione dei fuochi d'artificio. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, qualche anno fa, mentre tutti sull'isola erano intenti a guardare i fuochi, un barcone carico di immigrati, faceva il suo ingresso in porto, sotto gli occhi di tutta la popolazione e delle autorità.

Venerdì di Repubblica - 23Set. - O' Scià
Lampedusa, spiaggia della Guitgia, da oggi a domenica E' giunto alla terza edizione il festival ideato da Claudio Baglioni per riflettere sul tema dell'immigrazione clandestina. Partecipano grandi interpreti, a partire da Bob Geldof. E poi Antonacci, Grignani, Morandi, Venditti, Tiromancino... info: www.isoladilapedusa.it

Il Giorno Quotidiano Nazionale - 23/Set.- Festival " O' Scia' "
Baglioni migrante a Lampedusa. di Marco Mangiarotti
Sarebbe bello arrivarci dal mare a Lampedusa, per abituarsi ai rumori del silenzio. Per capire. Ma è comunque bello che Claudio Baglioni ha fortemente voluto su questa bellissima isola un festival migrante, "O' Scia'!". Claudio ha già portato lo scorso anno cantanti e musicisti sull'incantevole spiaggia della Guitgia, per cantare e riflettere sull'emergneza immigrazione fra "Odori, Suoni, Colori d'Isole 'Altomare". Qui sono passati e rimasti, più meno a lungo, Domenico Modugno, morto sulla spiaggia dei Conigli, e Gino Paoli, che aveva un locale famoso al porto vecchio. Stasera saliranno sul piccolo palco, sotto una luna di marmellata, Luca Barbarossa, i Beati Paoli, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia, Marco Masini, Antoine Michel, Gianni Morandi, Stefano Picchi. "L'immigrazione clandestina - sottolinea Baglioni - non è la malattia, ma la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro. Bisogna allora ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà. Senza dimenticare il disagio di chi abita qui". Solo chi ama e frequenta queste isole può capire il valore simbolico di un festival su questo lembo di terra che per latitudine sta sotto l'Africa e lontano dall'Europa. Domani e dopo arrivano Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Morgan, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Paola Turci, Antonello Venditti. E molti altri.


Masini Ospite Di Baglioni a Lampedusa, 'Meglio Che All'Isola Dei Famosi'

Lampedusa, 23 set. - (Adnkronos) - ''Molto meglio stare qui sull'Isola di Lampedusa che sull'Isola dei famosi''. Marco Masini parla cosi' della sua partecipazione a '''O Scia': Odori, suoni, colori delle Isole d'altomare'', festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni al via stasera a Lampedusa con chiusura prevista per domenica. Sul palco allestito sulla spiaggia della Guitgia stasera sfileranno Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia e, appunto Masini.

TGCom 23 Set.
Il rock sbarca a Lampedusa
"O Scià", parte la 3 giorni musicale
"O' Scià" è una manifestazione unica in Italia, uno dei rari casi in cui le star vivono accanto al pubblico anche i momenti professionali. Claudio Baglioni inaugura la tre giorni musicale di Lampedusa nella quale il cantante romano fa da padrone di casa per una serie di ospiti famosi ai quali quest'anno si è aggiunto Bob Geldof, il creatore di Live Aid che proprio sul palco di Lampedusa, tornerà a indossare le vesti di cantante.

I concerti si svolgono sulla spiaggia dove per tutto il pomeriggio gli artisti provano i brani che poi presenteranno la sera: Baglioni ha pensato questa rassegna come una occasione per proporre in una veste diversa dal consueto i brani piu' celebri del suo repertorio e di quello degli "amici famosi" che vengono sull'isola. Tra i primi ospiti per esempio ci saranno Luca Madonia, Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Roberta Lanfranchi, Marco Masini e poi L'Aura. Tra le curiosità in programma una versione di "Get back" dei Beatles cantata da Madonia insieme a Claudio Baglioni. Domani oltre a Bob Geldof a Lampedusa arriveranno Gigi D'Alessio, Paola e Chiara, i Tiromancino, Biagio Antonacci. Del cast farà parte anche Claudia Gerini.

"Molto meglio stare qui sull'Isola di Lampedusa che sull'Isola dei famosi". Marco Masini parla cosi' della sua partecipazione a "'O Scià". "Non parlerei neanche di concerto -spiega Masini - è uno spettacolo dove tutti viviamo la voglia di cantare e suonare insieme da musicisti, senza differenze tra chi è piu' famoso e chi meno. E' come fossimo tornati indietro di 20 anni, quando la musica viveva soprattutto di improvvisazione e voglia di stare insieme". Quasi tutti gli ospiti si esibiranno da soli e in duetto, spesso con lo stesso Baglioni, per poi finire le serate sul coro di "Volare".
 

Il giornale di Brescia.23 Set.
Tre serate con amici cantanti a Lampedusa per denunciare l'immigrazione clandestina
Il "live aid" di Claudio Baglioni

Prende il via stasera alle 21 sulla spiaggia della Guitgia "'O Scià - Odori, Suoni e Colori delle Isole d'Altomare Pelagie", festival-laboratorio permanente al suo terzo anno di vita di cui è ideatore e promotore Claudio Baglioni. Tre serate gratuite sino a domenica, aperte a tutti, fatte di musica dal vivo per riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina, volute fortemente dall'artista romano che è riuscito a convogliare a Lampedusa alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama italiano. Stasera sono previsti duetti di Baglioni con Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi. Tra gli altri ospiti: i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Tra domani e domenica sarà la volta di Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti. Il festival sarà trasmesso da Video Italia canale 712 di Sky e can. 858 sat-free-terrestre a da Radio Italia. ""L'immigrazione clandestina - sottolinea Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce disperazione e miseria e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro. Non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. È per riflettere insieme su questo tema, e per valorizzare uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo, che alcuni tra gli artisti più attenti e sensibili della scena italiana, e in questa edizione anche di quella internazionale, perché parteciperà anche Bob Geldoff, hanno risposto al mio invito e hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci". In un clima informale... "Sì, io da musicante in questi tre anni ho chiamato alle "armi", a raccolta molti amici. Ma non è assolutamente un concertone, gli artisti sono tutti rilassati. La dimensione divistica scompare totalmente. Sembra di suonare per una famiglia... Non ci sono scalette, la musica nasce al momento. La scelta cade su brani riconoscibili e poi nascono duetti, terzetti, ottetti. A Lampedusa vengono tutti come persone e non come artisti". (e. cast.)

Il Gazzettino 23 Set.
Bob Geldof si unirà ...

Lampedusa
Bob Geldof si unirà domani al folto gruppo di artisti che Claudio Baglioni ha invitato a Lampedusa dove da stasera a domenica si terrà una festa-festival dedicata dal cantautore romano all'isola più "sbarcata" del Mediterraneo.

L'iniziativa, chiamata "O' scià", dal termine con cui gli isolani si salutano e che significa qualcosa come "respiro mio", è nata due anni fa quando un concerto di Baglioni sull'Isola ha fatto venire in mente la possibilità di una replica invitando quanti, attori o cantanti volessero provare a mettersi in gioco riportando Lampedusa a un ruolo da protagonista della cronaca per qualcosa di diverso dagli sbarchi frequenti di disperati del mondo, e per far sentire quest'ultimo lembo d'Italia circondato dal Mediterrano un po' meno "abbadonato". All'avventura di "O' scià" hanno scelto di partecipare quest'anno, dividendosi per le prossime tre sere il palco, artisti di estrazione diversa come Amadeus, Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, i Beati Paoli, Antonio Casanova, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Gianluca Grignani, Heres, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia, Marco Masini, Gianni Morandi, Morgan, Marina Rei, Paola e Chiara, Stefano Picchi e Tiromancino, Povia, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti. Claudio Baglioni farà da collante alle serate, gratuite, che si svolgerando sul palco allestito sulla spiaggia di Guitgia: "L'immigrazione clandestina - ha spiegato Baglioni - non è la malattia, è la febbre. la malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro. Non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. Bisogna ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà".

Arte e musica daranno un segnale, con il contributo di Comune di Lampedusa e Linosa, Regione Sicilia, e l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Radio italia e Video Italia seguiranno l'evento con immagini e intreviste che saranno trasmesse tra fine ottobre e i primi di novembre sui propri canali satellitari e terrestri. G. Al.

Il Giornale.it
Baglioni duetta con Morandi e Barbarossa - di Redazione -

Saranno Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi a duettare stasera con Claudio Baglioni, nella serata inaugurale della terza edizione di O Scia: Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare, festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Baglioni, che si terrà a Lampedusa fino a domenica. Gli spettacoli gratuiti sulla spiaggia della Guitgia hanno lo scopo di far riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina. Tra gli altri ospiti Bob Geldof, Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Alberto Fortis, Claudia Gerini, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Paola Turci, Antonello Venditti.

Il resto del carlino 22 Set.
Baglioni in concerto a Lampedusa. 'O' Scià', un festival per l'immigrazione

Roma, 22 settembre 2005 - Claudio Baglioni inaugura la terza edizione di 'O' Scià: Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare', il festival-laboratorio permanente da lui stesso ideato e promosso, che si terrà a Lampedusa fino al 25 settembre.
Con lui duetteranno sul palco Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi. Gli spettacoli saranno gratuiti, lungo la spiaggia della Guitgia, e hanno lo scopo di far riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina. 'L'immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro'.
'Non si tratta - ha proseguito il musicista - di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. Bisogna ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà'.
Tra gli altri ospiti della prima serata: i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Sabato 24 e domenica 25 settembre sarà invece la volta di Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti.
Le serate sono prodotte e organizzate da 'Bag', 'Friends Partners' e il 'Sestante' in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa, Regione Sicilia, con l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Libero.it 22 Set.
Baglioni: "La musica unisce, ma non guarisce"

Il musicista alla presentazione di "O'scia": "L'uomo e l'artista non sono la stessa cosa: vi spiego perché"
Metti una mattina come tante altre in un albergo a Roma. Metti che sali, svogliato, le scale. Metti che arrivi all'ultimo piano e non solo non credi ai tuoi occhi ma non credi neppure alle tue orecchie: Claudio Baglioni è lì, a dieci metri da te, che suona e canta al pianoforte "Volare" davanti a una ventina di persone. E tu, che da sempre hai sottovalutato i suoi fan, rimani senza parole, con un brivido lungo la schiena.
È iniziato così, per me, l'incontro con Claudio Baglioni, che alcuni giorni fa ha presentato alla stampa il suo "O'scia" (odori, suoni, colori delle isole dell'alto mare), piccola Woodstock all'italiana dedicata al tema dell'immigrazione in programma sulla spiaggia di Lampedusa dal 23 al 25 settembre prossimi. Uno spettacolo (gratuito) d'altri tempi che si svolgerà su un piccolo palco vicino al mare, davanti ai bagnanti in festa, con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica al difficile tema dell'immigrazione clandestina.
Ma come e perché è nata questa manifestazione? Può la musica affrontare e risolvere un tema tanto delicato? Come e quando un artista deve impegnarsi nel sociale? Ecco cosa ha risposto il noto cantautore romano.
Partiamo dall'inizio, e cioè dal nome della manifestazione. "O'scia", che cosa significa di preciso?
"O'scia" in dialetto siracusano sta per "fiato mio, mio respiro". È un'espressione molto dolce che si usa in situazioni di estrema confidenza. L'abbiamo scelta partendo dall'idea che il respiro è il primo alimento dell'uomo.
"O'scia" è nata ed è dedicata al tema dell'immigrazione clandestina. Ce n'era davvero bisogno?
Oggi molti di noi tentano di liquidare questo problema con una semplice frase: "I centri di accoglienza sono pieni". Il resto non conta. Non è così: il tema dell'immigrazione clandestina è un tema molto delicato, ci deve far riflettere su un mondo che provoca infelicità. Non solo in chi è povero ma anche in chi, come noi, è considerato ricco. Con questa manifestazione vogliamo andare oltre la dolorosa cronaca quotidiana degli sbarchi per sensibilizzare la politica, le istituzioni, le amministrazioni locali i media e l'opinione pubblica sulla necessità di non abituarsi a convivere con l'emergenza. Io credo che anche chi non è interessato al problema e liquida il tutto con "se ne stiano a casa loro" deve cominciare a riflettere. Bisogna tentare in ogni modo di rovesciare una prospettiva diffusa: da diffidenti dobbiamo diventare confidenti
Hai avuto problemi a convincere i tuoi colleghi a partecipare?
Sinceramente no, le adesioni sono state moltissime. Di solito questo tipo di manifestazioni funzionano bene il primo anno, quando inviti gli amici. Ma quando gli amici finiscono iniziano i problemi. Non in questo caso: abbiamo adesioni anche per il prossimo anno.
Perché secondo te, i tuoi colleghi hanno aderito in massa?
Forse per l'aspetto genuino che è riuscito a mantenere questo evento nononstante il successo ottenuto. Si sale sul palco, e si canta liberi dal pomeriggio alla sera, senza lo stress dovuto al circolo mediatico dei grandi concerti. I miei colleghi non vengono solo come artisti, vengono come uomini. Qui non giochiamo a pallone, facciamo solo quello che sappiamo fare: cantare. E tutti noi abbiamo una dimensione molto meno divistica, più semplice. Lo scorso anno siamo stati sorpresi da un violento temporale; non ci siamo persi d'animo: abbiamo preso un paio di ombrelli, una chitarra, siamo saliti sul palco e davanti alla gente entusiasta abbiamo cantato tutto quello che ci è passato per la testa. È stata la giornata più bella di tutto la manifestazione.
Qualcosa di profondamente diverso dal Live8, per intenderci...
Sì, in effetti, quello è stato un grandissimo evento mondiale. Ma con tutti i problemi e lo stress che questo comporta: artisti agitati prima di salire sul palco, liti furibonde tra manager per il tempo trascorso dai loro pupilli sulla scena o in Tv...
Se te lo proponessero, parteciperesti di nuovo?
Perché no?
La musica è un trait d'union tra le persone? Può risolvere problemi seri come l'immigrazione?
La musica unisce le persone, non è una novità, lo fa da sempre. Di sicuro però la musica non guarisce il mondo: bisogna esserne consapevoli. Il mondo guarisce dentro ognuno di noi, nella nostro vivere quotidiano. Dobbiamo essere consapevoli che siamo tutti colpevoli e responsabili di ciò che succede. Attualmente siamo un esercito di crocerossine che soccorre i morti. Dobbiamo diventare un esercito di militari-militanti. Dobbiamo partecipare, essere cittadini del mondo. Se i problemi fossero solo dei politici basterebbe prenderli uno a uno e sbarazzarci di loro. Non è così
L'uomo e l'artista, uniti nel sociale, diventano dunque la stessa cosa?
Respingo totalemte questa idea, soprattutto dopo un incontro che ho avuto con Peter Gabriel. Negli anni '70 ho sofferto molto perché era obbligatorio identificare l'impegno delle canzoni con l'impegno dell'uomo. Non è così: il cantante, l'artista, può essere anche un visinario e non per questo essere meno incisivo nella vita degli altri. Chi l'ha detto che se uno canta una straordinaria canzone d'amore non aiuta a riflettere sull'immigrazione clandestina?
A Lampedusa lo spettacolo di quest'anno si preannuncia davvero irripetibile. Parteciperanno tra gli altri Bob Geldof, Antonello Venditti, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Gigi d'Alessio, Luca Barbarossa, Amadeus, Fabrizio Frizzi, Pino Insegno e Claudia Gerini. Alessandro Gennari

Baglioni&Co da domani a Lampedusa
In scena per 'O'Scia'', contro l'immigrazione clandestina
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Al via la terza edizione di 'O'Scia': festival-laboratorio permanente, ideato da Claudio Baglioni, in scena da domani a domenica a Lampedusa. Tre show gratuiti sulla spiaggia della Guitgia per riflettere sul fenomeno dell'immigrazione clandestina. Durante la prima serata, sono previsti duetti di Claudio Baglioni con Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi. Sabato e domenica invece sara' la volta tra gli altri di Bob Geldof, Morgan, Biagio Antonacci e Antonello Venditti.
© Ansa

Adnkronos.it
"Nell'Europa ricca, la speranza di un futuro"
Musica, Baglioni inaugura 'O Scià
L'evento per sensibilizzare i media sull'immigrazione si terrà a Lampedusa fino al 25 settembre.Tra gli ospiti Barbarossa, Masini, Grignani e Morandi
Roma, 22 set. (Adnkronos/Ign) - 'Odori, Suoni, Colori, delle Isole d'Altomare'. Domani sera aprirà i battenti la terza edizione di 'O Scià il festival-laboratorio permanente ideato e promosso da Claudio Baglioni, che si terrà a Lampedusa fino al 25 settembre. Nella serata inaugurale a duettare con il cantante romano ci saranno vari rappresentanti della musica italiana: Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi. Gli spettacoli gratuiti sulla spiaggia della Guitgia hanno lo scopo di far riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.
''L'immigrazione - ha sottolineato Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro''. Bisogna ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà''.
Tra gli altri ospiti della prima serata: i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Sabato 24 e domenica 25 settembre sarà invece la volta di Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti.
Le serate prodotte e organizzate da Bag, Friends Partners e il Sestante con la collaborazione dei Comuni di Lampedusa e Linosa, Regione Sicilia, con l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La Sicilia.it 22 Set.
Lampedusa. Quaranta volontari sono già al lavoro sull'isola. Per Baglioni c'è la Protezione civile

L'assessore alla Presidenza e alla Programmazione, con delega alla Protezione Civile, Michele Cimino, accogliendo anche una richiesta del sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, ha attivato la Protezione Civile regionale al fine di assicurare un supporto di collaborazione, prevenzione e salvaguardia dell'incolumità delle persone in occasione dell'evento "O Scià", che significa Odori, Suoni e Colori delle Isole d'Alto mare, curato da Claudio Baglioni per richiamare l'attenzione sul tema dell'immigrazione clandestina e che si terrà a Lampedusa dal 23 al 25 settembre prossimi.
Per questa terza edizione dell'evento, al quale partecipano anche Bob Geldof e altri artisti di prima grandezza a livello internazionale, si attendono sull'Isola di Lampedusa anche fino a diecimila persone. Sono stati pertanto posti notevoli problemi di natura organizzativa, logistica, di sicurezza e di assistenza. In questo contesto, l'assessore Cimino, attraverso il Dipartimento regionale della Protezione Civile, e il Servizio di Agrigento in particolare, ha disposto l'attivazione delle più qualificate associazioni di volontariato presenti nel territorio agrigentino, per dare manforte al sindaco di Lampedusa. Sono infatti già partiti da Porto Empedocle ben 40 volontari della Protezione Civile, muniti delle necessarie attrezzature e risorse, compresi gli attendamenti, per fronteggiare le esigenze. "Si tratta - dichiara Cimino - di una vera e propria iniziativa di esercitazione della Protezione civile regionale, concomitante all'evento, allo scopo di valutare dal vivo i molteplici aspetti di un ipotetico scenario emergenziale sull'isola. Tali aspetti sono peraltro fortemente collegati alla questione degli sbarchi clandestini, che abbiamo già affrontato, con diverse ricognizioni sull'isola e con la programmazione di vari interventi della Protezione civile regionale, coordinando anche numerosi incontri con il Comune di Lampedusa, la Provincia regionale di Agrigento, l'Enac ed il vice Ministro degli Interni, Giampiero D'Alia, per approfondire la programmazione delle misure atte a fronteggiare adeguatamente il movimento migratorio.
 

Da La Padania 16 set.
A lampedusa La sinistra favorisce i clandestini

La sinistra non perde occasione per polemizzare sui Centri di permanenza temporanea, specie quello di Lampedusa, sollevando, nei periodi di maggiore flusso, il solito ritornello: il Cpt scoppia. Pensata per 195 persone, è capitato che in situazioni di emergenza la struttura dell'isola avesse un numero di ospiti ben superiore. Ieri una delegazione di parlamentari europei ha visitato il Cpt, trovandovi solo 11 persone. Ed è scoppiata l'ennesimaa pretestuosa gazzarra da parte della sinistra. In serata il sottosegretario agli Interni Giampiero D'Alia aveva assicurato che il Cpt sarà presto trasferito, aggiungendo che saranno dati più mezzi a "Medici senza frontiere", che attualmente si limitano a visitare gli immigrati al loro arrivo sulla banchina. Per i sanitari si prevede anche la possibilità di soggiornare sull'isola a spese dello Stato.
La delegazione di politici dell'Ue è giunta a Lampedusa dopo che il Parlamento europeo, attraverso un'apposita risoluzione, ne aveva sollecitato la visita così come un viaggio in Libia per valutare l'operato delle autorità italiane. Guidati dal vicepresidente della Commissione Libertà civili, Stefano Zappalà (FI), i parlamentari non hanno risparmiato critiche alla conduzione del centro: "Abbiamo assistito a una farsa: erano più numerosi i deputati europei che i migranti ospitati nel centro di accoglienza. Lo hanno svuotato, ripulito e lustrato come una sala da ballo", ha detto l'europarlamentare dei Ds Claudio Fava, secondo il quale la delegazione "ha avuto la conferma dai funzionari del governo che l'Italia insiste nell'espulsione di centinaia di extracomunitari verso la Libia, in campi profughi in cui nessuno ha mai potuto mettere piede per verificare l'effettivo grado di tutela dei diritti fondamentali delle persone custodite".
Giusto Catania (Prc), parla di "reticenza del governo sui decreti di espulsione" e di Lampedusa come buco nero della democrazia: il governo italiano confonde la carcerazione preventiva con la detenzione amministrativa: non si spiegherebbe diversamente la presenza nel Cpt di 11 persone, tutte sottoposte a provvedimenti giudiziari. Ma D'Alia replica: "Capisco le posizioni politiche dell'on. Catania, ma non comprendo le sciocchezze: sui decreti di espulsione, che sono provvedimenti individuali, non c'è alcuna reticenza. I documenti sono alla questura di Agrigento, protetti dalla privacy e non dalla reticenza". Intanto, mentre la politica cerca di trovare le possibili soluzioni al problema, non mancano gli interventi da parte dei Vip, specie del mondo dello spettacolo. L'ultimo ad intervenire è un cantante assai famoso, il cantautore Claudio Baglioni. Sarà ospite dell'isola, dove dal 23 al 25 settembre si svolgerà la terza edizione di "'O scià", Il cantante ieri si è unito alla delegazione di parlamentari ed è entrato nel Cpt. Il suo giudizio sulla struttura è stato abbastanza duro: "Un pessimo biglietto da visita per Lampedusa".
Pretestuose polemiche verso una struttura in cui la sosta è di pochi giorni

da La Nazione 15 Set.
MUSICA E IMPEGNO - Baglioni e il drammatico problema dell'immigrazione
Claudio: "Siamo tutti meticci, felici di fare o'Scià" Di Andrea Spinelli

ROMA - "Nessun uomo è un'isola". Nemmeno al centro del Mediterraneo, tra le onde battute dal vento del più remoto angolo d'Europa. Parola di Claudio Baglioni, artefice dal 23 al 25 settembre di "O'Scià", il festival-laboratorio in cui conoscersi, suonare e confrontarsi in uno degli scenari più suggestivi di Lampedusa: la spiaggia della Guitgia. Giunta alla sua terza edizione, la rassegna ideata dal cantore della maglietta fina ospita quest'anno un esercito di suoi "friends" pescati non solo fra le cose della musica, ma un po' in tutti i campi dello spettacolo; così al fianco di Antonello Venditti, Biagio Antonacci, Marco Masini, i Tiromancino, Gianni Morandi, Paola Turci, Marina Rei, Gigi D'Alessio, Gianluca Grignani, Luca Barbarossa, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, L'Aura, Luca Madonna, Morgan, Paola e Chiara, Povia, Stefano Picchi, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, sarà possibile incrociare pure Amadeus, i Beati Paoli, il mago Casanova, Claudia Gerini, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi. "Fabrizio Frizzi sta imparando il suo brano già da un mese" assicura l'autore di "la vita è adesso" davanti alle maestose vetrate di un grande albergo romano, dopo aver eseguito al pianoforte una sofferta versione di "nel blu dipinto di blu" quale omaggio ad un Domenico Modugno che aveva fatto proprio delle Pelagie il suo "buen retiro".

SANTO BOB - Fra quanti hanno già garantito la propria presenza alla rassegna lampedusana c'è pure Bob Geldof, intenzionato per una notte ad abbandonare il titolo di Sir e i meriti del Live 8 per riscoprire l'inquieta aura rock di ex frontman dei Boomtown Rats. "A Lampedusa come sulle altre spiaggie teatro di sbarchi l'immigrazione clandestina non è il problema, ma piuttosto la febbre, il segno della malattia ormai cronica di un mondo che non riesce a superare le sue ingiustizie producendo disperazione nella sua parte più povera e infelicità in quella più ricca" spiega Claudio. "Ora non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia ragionando sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, ridistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà". Principi che questo piccolo festival nell'estremo lembo meridionale d'Italia fa suoi nel tentativo di andare oltre la preoccupata cronaca quotidiana degli sbarchi, l'allarmismo del "centro d'accoglienza ormai al collasso" alimentato senza requie dai telegiornali, per sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica sul bisogno di non abituarsi a convivere con l'emergenza".

MIO RESPIRO - "Siamo un esercito di crocerossine abituato ad alleviare le sofferenze altrui, dobbiamo trasformarci in un esercito di soldati che si mobilita per evitare che la gente soffra" sottolinea Baglioni, che esprime pure perplessità sulle recenti dichiarazioni del Presidente del Senato Marcello pera in materia di meticciato "perché siamo tutti meticci". "In questo quadro manifestazioni come il Live 8, al di là del risultato artistico, sono bombe di profondità che muovono le coscienze. E non occorre avere necessariamente una colorazione politica per essere impegnati". Un messaggio forte e chiaro alle forze politiche, che hanno garantito i fondi necessari per organizzare pure le due prossime edizioni della manifestazione, spingendo perfino il Presidente della Repubblica a concedere il suo Alto Patrocinio. "O'scià", che in dialetto lampedusano significa "mio fiato, mio respiro" ed è l'espressione più affettuosa che si possa rivolgere ad una persona cara, non chiede soldi, ma prova a lanciare un segnale. In quanti lo recepiranno non è dato di saperlo; anche se per dimensioni della spiaggia, strutture recettive, e voli aerei, si prevede una partecipazione attorno alle 15 mila persone a serata. "Pur nel suo incanto, Lampedusa non è proprio una destinazione vicina" conclude Baglioni "ma comunque vada noi alle 21 cominciamo, chi c'è c'è".


Il Secolo XIX 15 Set.
BAGLIONI: "CANTO LA PACE SULL'ISOLA DEI CLANDESTINI"
A Lampedusa un festival con Venditti, Antonacci, D'Alessio e altri. "Siamo lontani dalla tv, suoniamo per il piacere di farlo"di Renato Tortarolo

Baglioni, fra qualche giorno, dal 23 al 25 settembre, lei tornerà a Lampedusa per cantare il fenomeno dell'immigrazione. Ma la musica può fermare l'indifferenza o gli sbarchi clandestini?

"No, contro le tragedie del mare la musica non può fare nulla, ma la notorietà dei cantanti almeno può fare riflettere. E fare in modo che certe notizie non vengano rimosse, che non facciano parte di quel blob che ogni giorno ci trapana il cervello. Come artisti non abbiamo soluzioni, ma come uomini le dobbiamo cercare. Personalmente, poi, a Lampedusa conosco colleghi che non avevo mai incontrato prima".

Quest'anno "O' Scià" ospiterà fra gli altri Venditti, Antonacci, D'Alessio, Grignani, Masini, Morgan e Tiromancino. Non mi dirà che non li conosce?

"Pensavo a a Nek e Venuti l'anno scorso o a Finardi che non vedevo da anni, ma il discorso è un altro: a Lampedusa siamo lontani dalle trasmissioni televisive o dai festival, e suonando per il piacere di farlo, perdipiù per una buona causa come la tolleranza, capisci che la musica è davvero un ponte, una specie di fune che viene tirata senza fare gare. E la gente, quella che può radunarsi sulla spiaggia, più o meno diecimila persone, lo intuisce".

Perché tre anni fa ha scelto Lampedusa per un festival-laboratorio sull'immigrazione?

"Perché quell'isola rappresenta uno dei principali sbarchi della disperazione, e questo discorso del movimento dei popoli e dell'emigrazione è irrisolto. In fondo nessuno ha ancora trovato la soluzione. Si spera che le cose si sistemino da sole. Invece noi vogliamo rispondere alla diffidenza con la fiducia nell'incontro".
Lo ha fatto anche Live 8 e lo farà la raccolta di fondi per le vittime di Katrina: non è un impegno troppo forte per la musica?
"Effettivamente bisogna stare attenti a non caricarsi di imprese messianiche, a non cercare di fare i Mosé: non dobbiamo attraversare l'umanità intera per raggiungere una terra promessa. Spero che nessuno di noi abbia questo tipo di ambizioni o velleità. Anzi, questi eventi ormai hanno esaurito la loro carica, forse perché sono così grandi da schiacciare la causa che rappresentano. Un Live Aid ogni vent'anni è persino troppo e raccogliere fondi non serve, perché nel mondo i soldi per risolvere le tragedie umanitarie ci sono già, tutti impilati in poche tasche e questa è la vera ingiustizia".

La risposta è l'impegno di pochi come nel suo festival?
"E' nell'impegno capillare, nel fare bene una cosa per volta e parlare davvero alla gente che ti ascolta perché sei un personaggio pubblico. Non so se quest'anno, a Lampedusa, affronteremo un tema particolare: la gente viene ad ascoltarci anche durante le prove e non c'è una divisione netta fra prove e concerti, è piuttosto uno scambio continuo, e libero, di emozioni. L'anno scorso abbiamo fatto un omaggio a Domenico Modugno perché si è spento proprio lì. Ma "O' Scià" non deve avere un tema, non è un convegno, è invece l'invito a comprendersi di più, a superare tutte le barriere che alziamo, giorno per giorno, fra noi e gli altri, non necessariamente extracomunitari".

Fra le sue canzoni, quale rappresenta meglio il momento che stiamo vivendo?
"Ce n'è una che ho cantato qualche giorno fa in un'occasione un po' strana, perché ero lì come architetto e si parlava dell'uso dei teatri di pietra, dei teatri antichi e di musica popolare. A un certo punto ho fatto un piccolissimo concerto e ho cantato una canzone poco conosciuta, si chiama "Pace" ma non è esattamente sulla pace come la intendiamo di solito, ovvero contrapposizione della guerra. E' piuttosto sulla condizione di pace interiore, che è il vero problema dei nostri tempi: ciascuno di noi sogna di essere in pace con se stesso e avere la possibilità di spalancare le braccia al prossimo. Magari non lo sa, o evita di ammetterlo, ma è così. Penso che questa sia la grande scommessa: tra l'Africa che muore di fame, le tensioni nel mondo, il terrorismo, le guerre c'è un comune denominatore ed è che il mondo deve essere veramente cambiato, ma siccome non cambia da solo devono cambiare gli uomini".

da "La Sicilia" 15 Set.
Lampedusa freme per "O scià"

Lampedusa: 23 24 e 25 settembre, tre concerti di musica dal vivo per tutti, affinché si rifletta sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina. Il concerto ha un titolo: "O scià", odori, suoni, colori d'isole d'altomare, festival laboratorio permanente, ideato e prodotto da Claudio Baglioni che è giunto, quest'anno, alla sua terza edizione. Gli obiettivi: andare al di là della dolorosa cronaca quotidiana degli sbarchi, per sensibilizzare politica, istituzioni, amministratori locali, media e opinione pubblica sulla necessità di non abituarsi a convivere con l'emergenza.
"L'immigrazione clandestina -ha dichiarato Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro. Non si tratta - ha spiegato il musicista romano - di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. Bisogna ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà.
E' per riflettere insieme su questo tema - ha concluso Baglioni - senza per altro dimenticare il disagio di chi abita Lampedusa e le Pelagie, ne l'esigenza di promuovere e valorizzare uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo, che alcuni tra gli artisti più attenti e sensibili della scena musicale italiana, hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci".
Le serate sono prodotte e organizzate da bag, friends & partners e il Sestante in collaborazione con il comune di Lampedusa e Linosa, regione Sicilia, con l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il sindaco Bruno Siragusa, ci ha detto: "Credo che questo evento, iniziato per volontà di Baglioni, stia diventando un motiva di vanto per Lampedusa. Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito per potere anche quest'anno, realizzare quello che io reputo un sogno: Oscià 2005. Un evento tra gli eventi".
ELIO DESIDERIO

Saranno presenti anche Claudia Gerini e Roberta Lanfranchi Venditti il più atteso, poi i Tiromancino

Lampedusa. Un cast d'eccezione per questo terzo appuntamento con "O Scià". Claudio Baglioni, lo aveva promesso ai lampedusani, che ad accompagnarlo sul palco, anche quest'anno ci sarebbero stati personaggi di spicco del panorama musicale italiano.
Ecco l'elenco completo: Amadeus, Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, i Beati Paoli, Antonio Casanova, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Gianluca Grignani, Heres, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia, Marco Masini, Gianni Morandi, Morgan, Paola e Chiara, Stefano Picchi, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci e Antonello Venditti.
Insomma, grandi firme per una manifestazione che richiamerà, anche quest'anno, il pubblico delle grandi occasioni. La maggior parte degli artisti, sarà a Lampedusa, già nella giornata del 22 settembre. Le prove saranno effettuate, nel pomeriggio, alla faccia del gran caldo, sul palco che sarà allestito sulla splendida spiaggia della Guitgia, uno dei posti più incantevoli dell'isola.
Il divertimento è assicurato. Per l'evento sono state accreditate le più importanti testate nazionali.E. D.

da "Il Messaggero" 15 Set.
Baglioni e Geldof, solidarietà a Lampedusa di CLAUDIO RIZZA

ROMA - I clandestini ammassati nel centro d'accoglienza, accanto all'aeroporto; i cantanti famosi sul palco della Guitgia, la spiaggia che s'affaccia dall'altro lato del porto di Lampedusa. Dietro il filo spinato il fiato corto e affannato di decine di naufraghi africani, sempre più spesso neri come la pece, raccolti nelle baracche prefabbricate e circondati da un muro che li separa dal sogno di libertà e dall'opulenza di un'Europa sempre più avara e diffidente. Di là, il fiato potente dell'esercito canoro convocato da Claudio Baglioni, per declinare al vento sentimenti di solidarietà, d'accoglienza, per cercare di capire chi fugge da fame, povertà, ingiustizia e malattie. Perché, come confessa un Baglioni riflessivo e consapevole, "l'immigrazione clandestina è un sintomo, è la febbre, non la malattia". La malattia è l'Africa abbandonata a se stessa, quella stessa che il pubblicizzatissimo Live 8 ci ha fatto vedere il 2 luglio in mondovisione e che tutti i governi del mondo fanno fatica ad aiutare, salvo poi lamentarsi dell'ondata migratoria che li pervade, li inquieta, li assedia.
E' la terza volta che il piccolo Live 8 in salsa lampedusana fa parlare di sé. Stavolta ci sarà anche Bob Geldof, dunque il paragone non può dirsi azzardato. Ma il titolo è diverso: O' Scià , che in siciliano significa "fiato mio", "mio respiro", ed è un saluto d'amore che i lampedusani si scambiano, prova della comunione dell'anima. Ogni anno l'esercito pacifico di Baglioni s'ingrossa e cerca di usare quel "fiato" per gonfiare le note: stavolta, dal 23 al 25 settembre Venditti, la Turci, Morandi, Masini, Antonacci, Barbarossa, D'Alessio, Grignani, Paola e Chiara, Tiromancino, Rei, Tatangelo, Dolcenera...sembra un festival di Sanremo finalmente indovinato, con Frizzi, Amadeus, Insegno, la Lanfranchi e la Gerini sul palco a intrattenere la folla. Tutto gratis, 12 mila posti seduti sulla sabbia, sperando che il maestrale non fischi e il mare turchese faccia solo il suo pacifico sciacquìo d'accompagnamento. Senza divismi, senza isterie, una maxi jam session rilassata. Chiude Baglioni: "Vengono qui come uomini, non come artisti. Facciamo il nostro mestiere, cantiamo e non chiediamo soldi". Lampedusa sia una terra promessa, non solo un carcere per naufraghi.


da "Il Gazzettino" 15 Set.
Un lembo di terra in fondo alla Sicilia, famoso più per gli sbarchi quotidiani di immigrati che per la sua bellezza: è Lampedusa, l'isola della Pelagie, dove Claudio Baglioni torna per il terzo anno con il suo progetto di festival-laboratorio "O' scià", ovvero, tre giorni di musica dal vivo (il 23, 24 e 25 settembre) per riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Tre anni fa, il cantautore romano si esibì da solo, lo scorso anno chiamò alcuni amici e colleghi, quest'anno sul palco nella spiaggia della Guitgia si esibiranno in tantissimi, fra cui Bob Geldof, Antonello Venditti, Amadeus, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Luca Madonia, Marco Masini, Morgan, Paola e Chiara, Stefano Picchi, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Anna Tatangelo, Gianni Togni e Paola Turci.

"Un artista di lungo corso può permettersi di far succedere determinate cose diverse da quello che è il suo lavoro - commenta Baglioni - io ho avuto forse di più di quello che si possa meritare scrivendo canzoni, anche se sempre di meno di chi gioca a pallone; con i propri privilegi bisogna cercare di far accadere le cose. Più un artista diventa popolare e più deve muoversi".

Senza alcuna intenzione di "chiedere soldi a nessuno", "O' scià", che in siciliano significa "fiato mio", si propone al pubblico e alle istituzioni con un preciso scopo: superare il luogo comune che vuole Lampedusa come l'isola degli sbarchi e dei centri di accoglienza al collasso. "Per questo - sottolinea il sindaco di Lampedusa, Sebastiano Bruno Siragusa - ringrazio la Presidenza della Repubblica per aver concesso il suo alto patronato. La manifestazione ha ottenuto il consenso ed i finanziamenti da parte di tutte le forze politiche ed è stata confermata almeno fino al 2007".

Ospite d'eccezione di Baglioni, sarà Bob Geldof, l'uomo del Live 8 e degli aiuti alle popolazioni dell'Africa: "Geldof verrà e canterà in una delle tre serate", spiega Baglioni, che sul Live 8 del luglio scorso ha ancora tanto da dire. "Credo che sia stato più importante quello che è successo prima che non il Live 8 stesso: di musicale in fondo non c'è stato nulla di incredibile, abbiamo cantato anche con i microfoni che non funzionavano, quando si è in così tanti la confusione è normale. Però queste cose servono a farne di nuove, sempre che non ci sia una certa ansia da soccorso continuo; il rischio è che, se ne facciano troppi di eventi così, togliamo loro il giusto significato".

Fra gli amici di Baglioni che saliranno sul palco quest'anno ci saranno anche alcuni attori come Claudia Gerini, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi. "Dal prossimo anno - conclude Baglioni - mi piacerebbe allargare "O scià" anche al cinema e alla letteratura, per sensibilizzare ancor di più le istituzioni, gli amministratori locali, la politica, l'opinione pubblica sulla necessità di non abituarsi a convivere con l'emergenza dell'immigrazione clandestina, segno di una malattia che il mondo si porta dentro perché non riesce a superare le proprie ingiustizie". Tiziana Leone

da "Il Mattino" 15 Set. di Andrea Spinelli Roma.

Saranno ancora una volta le luminarie e le bancarelle della Madonna di Porto Salvo ad accogliere l'arrivo a Lampedusa di Claudio Baglioni e dei suoi amici. La terza edizione di "O' scià", il festival voluto dal cantautore sulla spiaggia di Guidgia "per trasformare l'isola degli sbarchi in una terra d'incontri" coincide infatti, come già in passato, con la più importante festa dell'anno. Quest'anno a unire le loro voci al cantore della "maglietta fina" sarà una lista di nomi che va dai Tiromancino a Venditti, da Antonacci a Morandi, da D'Alessio (con Baglioni nella foto) a Morgan, sperando nella clemenza del cielo e nella partecipazione del popolo dei vacanzieri di fine estate. Appuntamento dal 23 al 25 a due passi dal mare, con un plotone di ospiti musicali e non in cui figurano pure Masini, la Turci, la Rei, Grignani, Barbarossa, Dennis, Dolcenera, Fortis, L'Aura, Madonia, Paola e Chiara, Povia, la Tatangelo, Amadeus, i Beati Paoli, il mago Casanova, Frizzi, la Gerini... Ospite d'onore sir Bob Geldof, reduce dai trionfi del "Live 8". "Lampedusa è l'isola più percorsa dal fenomeno dell'immigrazione clandestina - spiega Claudio - ma l'immigrazione clandestina non è il problema, quanto il segno di una malattia cronica, quella di un mondo che non riesce a superare le sue ingiustizie. Un mondo fatto di disperazione nella sua parte più povera, ma anche di infelicità in quella più ricca. Per questo chiamo alle armi colleghi che non vengono come artisti, ma come uomini di buona volontà che hanno il piacere di ritrovarsi, perché la vita è l'arte dell'incontro, come diceva Vinicius de Moraes". "O' scià", che in dialetto lampedusano significa "mio respiro" ed è l'espressione più affettuosa che si possa rivolgere a una persona cara, è un atto di solidarietà che non chiede soldi: "Dobbiamo imparare a convivere, a fare un passo indietro rispetto ai nostri privilegi di occidentali per vivere in pace col resto dell'umanità". E a proposito dell polemica suscitata dalle recenti esternazioni del presidente del Senato Pera che cosa dice Baglioni? "Siamo tutti meticci. E noi, meticci occidentali più fortunati, dobbiamo mobilitarci per evitare che soffrano i nostri fratelli meticci meno fortunati".

Yahoo 15 Set.
Claudio Baglioni: 'L'umanità ha bisogno di umanità' Di Annamaria Capozzi,

Sulla terrazza dell'Hotel Cavalieri Hilton di Roma Claudio Baglioni ha presentato ieri alla stampa la 3° edizione di "O'Scià", Odori, suoni e colori delle isole d'altomare, il festival-laboratorio permanente sui linguaggi e le forme artistiche del Mediterraneo da lui ideato e promosso, che si terrà dal 23 al 25 settembre sulla spiaggia della Guitgia a Lampedusa.
Look total white per il cantautore che ha tenuto a precisare ancora una volta gli obiettivi di una manifestazione in crescita. "L'umanità ha bisogno di umanità - ha spiegato Baglioni - Vogliamo sensibilizzare politica, istituzioni, amministratori locali, media e opinione pubblica sul tema dell'immigrazione clandestina. Ma non solo. Bisogna lavorare insieme per costruire una prospettiva in cui, oltre al diritto di chi arriva in Italia per trovare un futuro, di ci sia la speranza di un futuro migliore anche per la gente di Lampedusa e delle Pelagie. Perché, oggi più che mai, 'nessun uomo è un'isola e ogni respiro è un uomo'. 'O'scià' è una parola dialettale che vuol dire, appunto, 'fiato mio'".
Tanti ospiti, da Biagio Antonacci a Gianni Morandi, da Gigi D'Alessio a Marco Masini, dai Tiromancino a Antonello Venditti, si alterneranno sul palco nella tre giorni. Ci sarà anche Bob Geldof. Previsto l'arrivo di oltre 12 mile persone per assistere al festival: "Lampedusa è piccola…In qualche modo li accoglieremo".
L'edizione 2005 si svolge sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Radio Italia sarà media partner e attraverso immagini e interviste esclusive, cercherà di far capire le motivazioni di una manifestazione di tale portata sociale culturale e artistica.
"La storia non la fa una sola persona, siamo tutti colpevoli, tutti responsabili. Bisogna lavorare perché la giustizia sia vera giustizia". Claudio Baglioni docet.

Il Giornale.it 15 set.
Baglioni: "Geldof e Morandi alla mia festa" - Lucio Giordano

La scintilla è scoccata nel '98: una settimana di vacanze su quel sassolino che non è Italia ma nemmeno Africa. Da allora, tra Claudio Baglioni e l'isola di Lampedusa è stato amore. E tre anni fa l'artista si è fatto promotore di un'iniziativa, O scia, che assomiglia più ad un Live 8 che ad un festival musicale. Per la terza edizione, dal 23 al 25 settembre, ha radunato un gruppo di amici che per tre sere sulla spiaggia della Guitgia canterà gratis di fronte a 15 mila persone, anche per sensibilizzare la gente sul tema dell'immigrazione: "Non dobbiamo abituarci all'emergenza clandestini, curare questa febbre che costringe migliaia di persone a lasciare la loro terra alla ricerca di un futuro", sottolinea Baglioni.
Tra i tanti cantanti che saranno a Lampedusa hanno confermato la loro presenza Bob Geldof, Antonello Venditti, Paola Turci, Marco Masini, Gianni Morandi, Biagio Antonacci. "Ho raccolto adesioni entusiastiche. Addirittura Fabrizio Frizzi si sta esercitando da un mese e mezzo per non sfigurare".
Idea nata per caso, quella di Baglioni, che dice di esser pronto a fare il maggiordomo per i suoi colleghi, portando loro se necessario anche l'acqua sul palco. Dice: "mi sono presentato all'amministrazione comunale con una proposta semplicissima: organizzare un evento su quest'isola magica. Il primo anno mi sono esibito in concerto acustico, il secondo ho radunato diversi amici. Adesso mi piacerebbe che questo laboratorio permanente allargasse gli orizzonti verso altre arti: cinema, teatro,

Cinespettacoli.it 15 Set.
Claudio folgorato sulla via di Lampedusa

"O'scià!", Festival-laboratorio musicale fortemente voluto e promosso da Baglioni alle Pelagie
Un "Live 8" in miniatura. Una tre giorni di musica gratuita sulla spiaggia tra amici o, se preferite, una specie di "Woodstook" pelagica per "rovesciare l'emergenza". Quella dei clandestini, naturalmente, che è la cosa per cui Lampedusa è oggi, purtroppo, più conosciuta e nominata nei Tg e sui media in generale. Ma non solo. Questo è "O'scià!" - bellissima parola con la quale i lampedusani si salutano amorevolmente e che significa "fiato mio", "mio respiro" - alla sua terza edizione, che si svolgerà nei giorni 23, 24 e 25 settembre a Lampedusa.
Un Live 8 in miniatura. Una tre giorni di musica gratuita sulla spiaggia tra amici o, se preferite, una specie di Woodstook pelagica per "rovesciare l'emergenza". Quella dei clandestini, naturalmente, che è la cosa per cui Lampedusa è oggi, purtroppo, più conosciuta e nominata nei Tg e sui media in generale. Ma non solo. Questo è O'scià! - bellissima parola con la quale i lampedusani si salutano amorevolmente e che significa "fiato mio", "mio respiro" - alla sua terza edizione, che si svolgerà nei giorni 23, 24 e 25 settembre sulla spiaggia della Guitgia a Lampedusa. E non a caso il sottotitolo dalle manifestazione ideata da Baglioni nel 2003 è Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Altomare (O'scià, appunto). Una rassegna partita in sordina il primo anno (c'era solo lui, Claudio, che cantò per oltre tre ore); ma già il secondo anno si riversarono a Lampedusa non solo amici e colleghi di Baglioni, ma anche una marea di fan. E quest'anno, la manifestazione diventa pure internazionale con l'arrivo di Bob Geldof che va ad aggiungersi a tutti gli altri: da Amadeus a Biagio Antonacci, da Luca Barbarossa a Morgan, da Paola e Chiara a Gianni Morandi, passando per il Mago Casanova e Gigi D'Alessio, Dolcenera e Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini e Marco Masini, Pino Insegno e Roberta Lanfranchi, Anna Tatangelo e Antonello Venditti, Paola Turci e Gianni Togni, Povia e Tiromancino. E tanti altri che per nominarli tutti ci vorrebbe una giornata. Tutti però, chiamati a raccolta da Baglioni ma, precisa lui, "amici e colleghi che vengono a Lampedusa innanzitutto come persone, uomini e donne disposti all'incontro di idee". D'altra parte, non lo cantava già il grande Gaber che "libertà è partecipazione".
D'altronde, continua Claudio - talmente rilassato e felice di vedere tanta gente accorrere per sentire di che si tratta da improvvisare un concertino al pianoforte sulla terrazza dell'Hotel Hilton, in attesa che inizi la conferenza stampa - "il respiro è alla base del nostro discorso. Il respiro ampio della conoscenza dell'altro. Partiamo dall'emergenza immigrazione di Lampedusa con lo scopo di rovesciare quest'emergenza. Perché non è il vero problema. E' solo il sintomo. Il mondo tutto si è ammalato. E non si tratta qui di abbassare la febbre al malato ma di curare la malattia. Bisogna ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, ridistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà".
Accidenti, e tutto questo con un po' di musica a Lampedusa? La musica collante della solidarietà e dell'impegno? La musica che si sostituisce alle Istituzioni?
"Affatto - risponde il cinquantaquattrenne cantautore romano - perché la musica non è la panacea di tutti i mali ma un modo di aggregarsi. Nessuno pensa che le manifestazioni musicali di questo genere siano il 'dottore' del caso. Ma l'incontro è fondamentale tra le persone. Il mondo va guarito da ognuno di noi perché in fondo siamo tutti colpevoli e, quindi, serve la partecipazione di tutti. L'importante è che ci sia al centro un argomento da non dimenticare. Cercando di fare i 'militanti del mondo', di lavorare per una giustizia più giusta per tutti. Bisogna cercare di fare accadere le cose".
"E poi, sbotta, i cantanti non sono così importanti. A Lampedusa non facciamo una raccolta di fondi. E non essendo una rassegna vera e propria, tutto viene ad assumere una dimensione assolutamente naturale: si suona in spiaggia e si prova in costume da bagno con gente che ascolta magari a mollo (tempo permettendo, naturalmente) e per tre giorni si sta tutti insieme in un'atmosfera rilassata come non succede mai in nessun concerto, in nessuna occasione ufficiale. S'improvviserà, si duetterà, ci saranno anche degli assoli appassionanti e in questi tre giorni io farò un po' il maggiordomo di tutti. Comunque, io sono un musicante, e questo è il mio modo di esserci. Ed è per riflettere insieme sui temi di cui ho parlato prima che è nato questa manifestazione - senza per altro dimenticare il disagio di chi abita a Lampedusa e le Pelagie, né l'esigenza di promuovere e valorizzare uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo - e che alcuni tra gli artisti più attenti e sensibili della scena italiana hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci. In quanto alle Istituzioni, ognuno fa il suo mestiere, ma siamo riusciti ad ottenere dal governo dei fondi, oltre all'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e al Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri".
"E' vero, conferma il sindaco di Lampedusa Sebastiano Bruno Siragusa, abbiamo ottenuto dei fondi per far sì che le Pelagie non siano soltanto immigrazione clandestina ma solidarietà, accoglienza e confronto con tutti i paesi del Mediterraneo. Un grazie di cuore a Claudio - Lampedusano per amore e cittadinanza onoraria - senza il quale tutto questo non ci sarebbe mai stato!"
Le tre serate sono prodotte e organizzate da Bag, Friends&Partners (una delle maggiori società di organizzazione di concerti in Italia) e Il Sestante, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa e la Regione Sicilia.
Grande, mitico Baglioni, autore straordinario oltre che "bella persona" che ora, a 54 anni, troviamo anche impegnato a fondo nel sociale e che, per il futuro di O'scià, pensa già di allargare la manifestazione al teatro, al cinema di confine, alla letteratura. E chissà cos'altro riuscirà a tirare fuori dal suo cappello magico e dalla sua testa da poeta visionario. Ma comunque vada, sarà un successo. E allora, O'scià a tutti.

puntocomonline 15 Set.
Baglioni: la musica non ha confini

A Lampedusa tre giorni di concerti per riflettere sull'immigrazione clandestina. C'è anche Geldof
O'Scià, in dialetto lampedusano è un'espressione affettuosa e densa di significato che potrebbe essere tradotta in italiano con "fiato mio, mio respiro", dal 2003 è diventato anche l'acronimo della manifestazione "Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Altomare" ideata dal cantautore Claudio Baglioni, giunta quest'anno alla terza edizione. Un'iniziativa sui generis che si svolgerà nell'arco di tre giorni (23-24-25 settembre) sulla spiaggia della Guitgia di Lampedusa, una sorta di festival-laboratorio musicale di artisti italiani per riflettere sul fenomeno dell'immigrazione clandestina. Non sarà la classica iniziativa di beneficenza con raccolta-fondi e quant'altro, ma solo un'opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso la musica, come sottolinea Baglioni: "L'immigrazione clandestina non è il problema ma rappresenta il sintomo di una malattia enorme e sempre più cronicizzata: l'ingiustizia del mondo moderno. Quest'iniziativa "piccina" non è una medicina quanto piuttosto un appello, un "c'è un dottore in sala?" rivolto in primis alle Istituzioni". La scelta di una location-simbolo come Lampedusa, terra-promessa dei viaggi della speranza sospesa a metà tra Italia e Africa, non è stata un caso, come spiega Baglioni con una similitudine: "Lampedusa è un'isola che ha accolto positivamente quest'iniziativa perché è lei stessa una sorta di "immigrata clandestina", un pezzo d'Africa annesso all'Italia che per anni ha vissuto ai margini". La cronaca dei nostri giorni, inoltre, si occupa di Lampedusa quasi esclusivamente in negativo, parlando solo del centro d'accoglienza-immigrati che "è ormai al collasso". Quest'iniziativa rappresenta un segno di discontinuità forte. L'edizione di quest'anno vedrà la partecipazione di molti big della canzone italiana (tra cui Biagio Antonacci, Gianni Morandi e Antonello Venditti) ma anche una guest star internazionale come Bob Geldof, organizzatore del "Live 8"; una presenza "curiosa" che quasi certamente garantirà una copertura mediatica a 360° della tre-giorni lampedusana. Baglioni, dal canto suo, ribadisce la straordinaria importanza di un megaconcerto come il "Live 8" che, seppur costellato di polemiche, ha avuto il grande merito di dare voce e visibilità a discorsi troppo spesso taciuti: "Io parteciperei sempre ad iniziative analoghe, non tanto per il valore artistico-musicale della manifestazione in sé (l'acustica era pessima, ndr) quanto piuttosto per l'attenzione mediatica che è riuscita a suscitare nelle due settimane precedenti". Anche le iniziative benefiche, però, possono diventare degli enormi vuoti di senso da riempire: "Non ci dev'essere quest'ansia da "soccorso continuo", altrimenti si rischia di svilire il significato dell'iniziativa. La verità è che siamo diventati un esercito di crocerossine, che portiamo il nostro aiuto a chi già sta male: l'impegno militante dovrebbe muoversi a prescindere dalle contingenze. L'umanità ha bisogno di umanità: credo che questa sia una richiesta ineludibile, un problema che riguarda tutti". Questi temi saranno presenti nel nuovo disco a cui Baglioni sta lavorando? "Sicuramente sì, ma vorrei svincolarmi dall'idea che l'artista debba esprimersi secondo un lessico precodificato: l'impegno si può esprimere e dimostrare anche attraverso una canzone d'amore". Media partner saranno Radio Italia e Video Italia "solo musica italiana", realtà più grandi e generaliste come Rai e Mediaset sono state volutamente tenute fuori: "Perché temo molto - dice Baglioni - l'ingresso dei grossi mezzi di comunicazione che possono diventare un elemento "corruttore" e rovinare la genuinità dell'iniziativa. Tutt'al più si potrebbe creare uno speciale all'anno per dare maggior risalto alla manifestazione, ma per il momento non c'è niente di definito". Un inevitabile problema è rappresentato dalla logistica: sono previste tra le 10 e le 15mila persone e le strutture dell'isola ne possono ospitare circa 1.600; case di pescatori e posti-letto in barca dovrebbero ovviare a questa carenza. Manuel Massimo

da Kataweb 14 Set.
Claudio Baglioni, con un piccolo aiuto dei miei amici

Terza edizione del progetto O'Scià. Contro l'immigrazione clandestina tanti artisti, anche Geldof. di Giancarlo Mei
Per il terzo anno consecutivo Claudio Baglioni, organizza a Lampedusa un piccolo festival fuori dagli schemi, denominato O' Scià - Odori, Suoni e Colori delle Isole d'Altomare Pelagie, chiamando a raccolta amici musicisti e artisti dal 23 al 25 settembre, al fine di far riflettere l'Italia sull'emergenza immigrazione clandestina. Alla conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2005, tenutasi stamattina all'Hotel Cavalieri Hilton di Roma, Kataweb non poteva mancare.
"O' Scià vuol dire 'fiato mio', 'respiro mio' nel dialetto di Lampedusa e delle Isole Pelagie; da quelle parti è quanto di più affettusoso si possa dire al prossimo, alla propria compagna, a un padre o a un amico". Non si stanca di ripeterlo Claudio Baglioni mostrando un entusiasmo ed una concretezza rinnovata dalle sue esperienze degli ultimi anni, non ultime la pubblicazione del suo esordio letterario e la recente partecipazione al Live 8. Concretezza che lo ha portato a mettere in piedi un evento curioso nel quale Antonello Venditti, Luca Barbarossa, Tiromancino, Gianluca Grignani, Biagio Antonacci, Paola & Chiara, Luca Madonna, Marco Masini, Gianni Moranti e decine di altri, si incontreranno per fare musica e spettacolo insieme, in modo semplice, perlopiù facendo incontrare le voci alla chitarra e al piano. "Ci sarà anche Bob Geldof" chiarisce Baglioni "che già da qualche anno si era personalmente interessato al problema degli immigrati, girando lui stesso un documentario in Africa. Anche lui verrà da musicista, facendo un set di circa mezz'ora durante una delle tre serate".
Per ora è impossibile capire nel dettaglio cosa si potrà ascoltare a Lampedusa, visto che tutto nel piccolo festival è ideato in modo estemporaneo e naturale. Non è un caso se Baglioni parla della serata più fortunata dello scorso anno riferendosi a quella funestata da un temporale. "Ci ha costretto a rifugiarci sotto tende, ombrelli e capanni, cosa che non ha impedito che iniziassimo anche lì sotto a strimpellare e a cantare, riguadagnando gradualmente il palco al termine della pioggia, in pratica ribellandoci al destino. È proprio questo lo spirito della manifestazione e credo sia questo lo spirito con il quale bisogna onestamente affrontare i veri problemi del mondo di oggi, come appunto quello dell'immigrazione clandestina, con i quali tutti siamo destinati a convivere. Dobbiamo fare qualcosa, tutti. Ognuno di noi può guarire il mondo, partecipando come può alla vita di tutti i giorni".
È un Baglioni estremamente pragmatico quello che ha creato questo festival, e molto lucido riguardo alla sua gestione. "Siamo artisti e dobbiamo fare quello che possiamo fare. Certo, nessuno di noi ha inventato la penicillina, sa solo scrivere scritto canzoni. I tanti privilegi che abbiamo, vanno ripagati in qualche modo. Io sento di dover fare in modo che cose come questa di Lampedusa accadano. E c'è anche il desiderio di rimanere piccoli, ovvero mantenere la qualità e la semplicità, non cercando almeno per ora un aggancio con i grandi mezzi di comunicazione come la Rai o Mediaset, che temo potrebbero modificare il clima di lavoro. Ho conosciuto quest'isola solo pochi anni fa', nel 1998, ma ne avevo sempre sentito parlare come di una sorta di Shangri-La. Ci feci un salto assieme a Fabio Fazio dopo un concerto tenuto a Palermo, giusto per vedere com'era. Rimanemmo per una settimana e da allora è nato un legame molto forte con questi luoghi. Proprio per la bellezza del posto è nata anche l'idea di richiamare l'attenzione sull'immigrazione clandestina, qualcosa che non è un problema in sé visto che con l'impegno può essere qualcosa di risolvibile, eppure è il simbolo di un malessere del mondo, così come la febbre è un sintomo di un corpo che non sta bene. La cosa più naturale per me è stata pensare di mettere in piedi un concerto, chiamando qualche amico. È così è successo qualcosa di magico, perché lì, un palco costruito sulla spiaggia, è il luogo ideale per rilassare gli artisti ed i loro produttori, per farli uscire dalle logiche stressanti che inevitabilmente li segnano in qualsiasi altro luogo si esibiscano.
"A Lampedusa - continua Baglioni - si sta magari tutto il giorno sul palco a provare, ad inventare il modo di conoscersi attraverso la musica. E se il pomeriggio davanti al mare ci sono circa quattromila persone a prendere il sole, la sera c'è modo di offrire ai circa dodicimila spettatori del concerto gratuito, qualcosa di inedito e fuori dagli schemi, con scalette che possono cambiare senza problemi fino a cinque minuti prima dell'esibizione e una assoluta voglia di duettare e scambiarsi stimoli musicali. Ognuno offre quello che può. Io lì sono una sorta di "maggiordomo" che aiuta a fare sì che tutti gli amici artisti intervenuti abbiano quello di cui possono avere bisogno. O'Scià non chiede soldi, ma viene fatto a Lampedusa perché lì si vive questo fenomeno".
Per questa terza edizione, il festival vede anche la partecipazione di comici ed attori come Claudia Gerini, Fabrizio Frizzi e Roberta Lanfranchi. L'evento organizzato da Claudio Baglioni, da Bags, Friends & Parteners, Il Sestante e il comune di Lampedusa, ha visto il riconoscimento della propria importanza con la sponsorizzazione dell'Alto Patronato della Presidenza dela Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Proprio come ha scritto Baglioni nel suo recente zibaldone di pensieri (Senza Musica, pubblicato da Bompiani), con diverse pagine dedicate a Lampedusa e alle isole Pelagie, "la musica non possiede e non può non dare risposte, ma come il mare non separa, unisce".

da "Audionews" 14 Set.
O Scià, grande musica a Lampedusa

16.31: Presentata oggi a Roma la terza edizione di "O scià", tre serate gratuite di musica, il 23, 24 e 25 settembre, sull'isola siciliana di Lampedusa per riflettere e sensibilizzare sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina. Tanti gli artisti che le animeranno, da Antonacci a Barbarossa, da Morandi a Venditti e Tiromancino, fino a Bob Geldof. In testa, l'ideatore e organizzatore, Claudio Baglioni.
con intervista di Patrizia Simonetti
http://www.audionews.it/furn/2005/09/14/0001E624/Servizio1.smi

da "Rockol" 14 Set.
'O' scià', anno terzo. Baglioni: 'Ci sarà anche Geldof'

"O'Scià", l'iniziativa no profit voluta da Claudio Baglioni, arriva quest'anno alla sua terza edizione. Nella suggestiva spiaggia della Guitgia a Lampedusa, dal 23 al 25 settembre, si terrà un concerto gratuito che vedrà sul palco una trentina di nomi importanti tra cantanti, attori e conduttori. Ancora una volta, l'iniziativa mira a sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica sui problemi che riguardano le isole Pelagie, quali l'immigrazione, il rilancio turistico e gli squilibri sociali ed economici in cui versa tutta la Sicilia. "Nessuno di noi è convinto di poter trovare una soluzione ai problemi", precisa Baglioni, "Non avendo organizzato raccolta di denaro, lo facciamo semplicemente per valorizzare una zona per troppo tempo messa da parte. Io, da musicante e cittadino onorario di Lampedusa, ho chiamato a raccolta degli artisti che partecipano non come uomini di spettacolo, ma come semplici persone. Ognuno farà quello che sa fare, e tutto in maniera spontanea. Non essendo un festival, l'ambiente è più rilassato, e tutto si sviluppa in una dimensione più naturale. L'anno scorso sono nati duetti, terzetti, anche quartetti molto interessati ed in maniera molto spontanea. Per questa edizione hanno risposto all'appello molti artisti", continua il cantautore romano, "Interverrà anche Bob Geldolf, che ha accettato con piacere e che sarà presente per tutta la durata della manifestazione. In questi giorni ci sarà anche la visita di alcune personalità della politica al centro di accoglienza. Ripeto: non abbiamo la pretesa di risolvere qualcosa, ma di certo c'è la buona volontà per dare una mano alla sensibilizzazione". Anche il sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa si è dimostrato molto soddisfatto dell'iniziativa: "Sono particolarmente contento del successo che abbiamo avuto, soprattutto per lo spirito col quale è stata organizzata la manifestazione: tutti hanno dimostrato una grande solidarietà ai nostri problemi. Quest'anno, poi, i nomi di coloro che interverranno sono aumentati e non può che farci piacere, soprattutto per un'iniziativa nata quasi in sordina e che ora si avvale sia dell'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica, sia del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri".

da "Cosenzainrete" 14 Set.
Paola&Chiara contro l'alcolismo

Il 5 ottobre 2005 P&C,insieme ad altri artisti,si esibiranno sul palco del Palaottomatica in Roma per una speciale serata di Beneficienza contro i problemi di alcolismo. We're waiting 4 your N R G! See you there!
IL 24 settembre 2005 P&C saranno ospiti di Claudio Baglioni,insieme ad altri artisti, a O'SCIA' Festival.Le due sorelle-artiste duetteranno con il celebre cantautore romano e poi canteranno 3 canzoni del loro repertorio.See you there!

virgiliomusica 14 Set.
Claudio Baglioni, presentato "O' Scia"
Il cantautore romano invita Bob Geldof e la crema della musica italiana sull'isola di Lampedusa

Un palco a bordo mare, una spiaggia che può ospitare tredicimila spettatori, un gruppo di musicisti uniti dalla convinzione che l'immigrazione clandestina è un dramma su cui non si può tacere.

Il 23, 24 e 25 settembre sarà proprio l'isola di Lampedusa, approdo quotidiano di immigrati provenienti dal Mediterraneo, ad ospitare la terza edizione di O' Scia, la manifestazione ideata e organizzata da Claudio Baglioni per sensibilizzare artisti e pubblico su questo tema. "L'immigrazione clandestina non è la malattia, è la febbre", ha sostenuto il cantante romano, "La malattia è il mercato, che crea povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare la speranza di un futuro. E' per riflettere su questo tema che alcuni tra gli artisti più sensibili della scena italiana hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci".

Sulla spiaggia di Guitgia arriveranno quindi Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Gianluca Grignani, Marco Masini, Gianni Morandi, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Marina Rei, Antonello Venditti e molti altri. Ospite d'onore un musicista diventato simbolo di impegno e coscienza sociale: Bob Geldof. "Una sera mi raccontò che aveva girato un documentario sulle coste tunisine e che sapeva degli sbarchi continui nell'isola. L'ho invitato e lui ha deciso che rimarrà con noi per tre giorni ma solo in veste di cantante!", ha spiegato Baglioni.

L'ideatore di O' Scia ha sottolineato soprattutto il clima di spontaneità e di rilassatezza che regna durante la manifestazione: "Ognuno probabilmente canterà brani sui temi della pace, del viaggio, della solidarietà, ma sarà soprattutto una manifestazione spontanea, aperta a jam session, a duetti, all'improvvisazione. Per la maggior parte acustica, senza pressione di manager o scalette precostituite, con una continua comunicazione tra chi è sul palco e chi è sotto. Ho visto già gli anni scorsi che tutti i miei colleghi appena arrivati su quella spiaggia si sono spogliati della loro veste di divi e sono entrati in pieno nello spirito dell'iniziativa. Io farò anche il maggiordomo, come ho fatto gli anni scorsi, porterò anche l'acqua!".

Musica giorno e notte, dunque, con Lampedusa che si prepara ad accogliere in ogni modo il pubblico in arrivo: tra alberghi, bed and breakfast, campeggi, case e posti-letto improvvisati sulle barche dei pescatori, la piccola isola al centro del Mediterraneo si trasformerà per una sera in terra di musica e non di disperazione. E chi non avrà la fortuna di raggiungere la Sicilia potrà ascoltare e vedere le immagini di O' Scia su Video Italia e Radio Italia Solo Musica Italiana.
 

MUSICA: GRIGNANI, DAL 23 SETTEMBRE IN TUTTE LE RADIO IL NUOVO SINGOLO
(AGE) MILANO - Dal 23 settembre sarà possibile ascoltare in radio "Il Re del Niente", il terzo singolo tratto dall'omonimo album di Gianluca Grignani (pubblicato da Universal Music Italia) uscito il 10 giugno. Sempre il 23 settembre Gianluca Grignani sarà ospite a Lampedusa della terza edizione dell' "O' scià" Festival, laboratorio permanenente promosso e ideato da Claudio Baglioni. Per l'occasione Grignani e Baglioni duetteranno nella canzone "Falco a metà". Il 26 e il 29 ottobre, invece, Grignani terrà i due concerti "Anteprima Tour 2006", rispettivamente a Roma (il 26 al PalaLottomatica) e a Milano (il 29 al Mazda Palace). I due momenti live sono legati direttamente al cd de "Il Re del Niente": quest'ultimo, infatti, è stato pubblicato in due versioni: la prima standard e la seconda nella versione CD + Concerto - special edition.CD + Concerto - special edition nasce da un'iniziativa di Gianluca Grignani con Universal Music Italia e Friends & Partners e la collaborazione di TicketOne. Per la prima volta viene offerta la possibilità di acquistare con il nuovo album di Gianluca Grignani anche l'ingresso ad un suo concerto. Infatti il CD contiene un coupon con un codice che dà diritto a ritirare un biglietto, per uno dei due concerti "Anteprima Tour 2006" .CD + Concerto - special edition è un' opportunità mai offerta prima, unisce, infatti, i due aspetti solitamente separati della produzione di un artista: il disco e l'esibizione dal vivo. CD + Concerto - special edition offre la possibilità di acquistare un secondo biglietto per assistere al concerto con un amico a soli 4.50 euro.
Martedì, 30 Agosto 2005
CONCERTI
Claudio Baglioni da Cortina a Venezia preparando "O' scià 2" a Lampedusa

(g. al.) Claudio Baglioni si è preso una pausa nella sua vacanza di lavoro a Lampedusa dove dal 23 al 25 andrà in scena la seconda edizione del suo festival-laboratorio "O' scià", per venire a Cortina a presentare domenica sera il suo ultimo libro "Senza musica", approfittando per rimettere mano al pianoforte e condire le parole con la musica che nel libro è solo raccontata.

Il 23 settembre sulla spiaggia della Guitgia gli "Odori Suoni Colori delle Isole d'Altomare" (da cui l'acronimo O' scià") una folta schiera di musicisti, cantanti e amici tornerà a riunirsi per una serie di happening musicali sulla spiaggia dell'isola più "sbarcata" d'Italia a dimostrazione che l'essere isolati in mezzo al mare non significa essere abbandonati al proprio destino.

Fra un paio di settimane il programma e il cast saranno resi noti. Nel frattempo Claudio si sposterà oggi da Cortina a Venezia dove stasera sarà ospite del Gran Galà di fine estate del Casinò, esibendosi nel giardino di Cà Vendramin Calergi in una serata riservata.

Lo stesso Casinò ha in programma domani, ma all'Arena Spettacoli di Ca' Noghera, il concerto di un altro nome illustre della canzone d''autore romana, Francesco De Gregori, che verrà a portare i suoi "Pezzi" in compagnia della band che lo ha accompagnato tutta l'estate (Alessandro Valle alla pedal steel, Alessandro Arianti al pianoforte e alle tastiere, le chitarre di Paolo Giovenchi e Lucio Bardi, il bassista e produttore Guido Guglielminetti, il batterista Alessandro Svampa) e che sarà domenica con lui sul palco di piazza di Siena a Villa Borghese a Roma per un concerto gratuito dedicato alla sua carriera e storia, che sarà aperto dai New Country Kitchen, con la probabile presenza di ospiti a sorpresa, a partire da Ambrogio Sparagna e che dovrebbe ripercorrere in lungo e in largo i momenti fondamentali della carriera di De Gregori, a trent'anni da "Rimmel", concedendo per una volta alla "piazza" la maggior parte dei brani che ha imparato ad amare maggiormente negli anni.

Quelli di Baglioni e De Gregori saranno gli ultimi due appuntamenti di Casinò Giardino, la rassegna che da fine maggio ha ospitato concerti di rilievo nelle due sedi di spettacolo della casa da gioco veneziana, portando quest'anno nel piccolo giardino sul Canal grande Ivano Fossati, Manhattan Transfer, Ornella Vanoni, Peter Cincotti, Giorgia, Noa con il Solis String Quartet, Francesco Paolantoni e Wayne Shorter, e a Ca' Noghera Gloria Gaynor, Giorgio Conte, Max Tortora, Laura Pausini, Take 6, Miriam Makeba, Ficarra e Picone, Max Gazzè, Paola Turci, Daniele Silvestri, Mario Venuti.