Tutti qui - Il mio concerto? fortissimo!

Palermo, 11 novembre 2006

Una volta Claudio rispondendo a una mia lettera su un giornale scrisse: "i sogni non nutrono, ma alimentano".
E allora quando uno di questi sogni diventa realtà le emozioni che ne scaturiscono diventano anch'esse nutrimento ... carburante per il cuore e per l'anima.
Il mio piccolo sogno si chiamava CLAUDIO BAGLIONI.
Ma per realizzare i sogni a volte occorre avere accanto persone speciali che sappiano mettere il loro piccolo o grande mattoncino perchè quel mosaico sia davvero completo.
Ed io le persone speciali le avevo: Francesca, Alessandro e anche chi ha lavorato da "dietro le quinte" ;-)
Io che ho sognato sopra un treno che invece questa volta è partito e mi ha portato a Palermo!
La giornata era particolarmente calda e con un sole così luminoso da far impallidire quello d'Agosto.
L'attesa dietro un cancello con un pass al collo per riuscire ad entrare dentro un sogno.
Penso che anche quelle attese abbiano un fascino tutto loro, perchè sono dei momenti in cui il cuore batte forte e ti ritrovi a parlar con gente come se foste "vecchi amici" anche se non li conoscevi neppure un attimo prima.
E la cosa stupenda è trovare dietro quel cancello le ragazzine quindicenni con un cartellone in mano, le signore più distinte che sai che una volta là dentro urleranno peggio delle ragazzine, uomini e donne di tutte le età con quel cartellino al collo ...
Dopo ore di attesa finalmente hanno aperto quel cancello, erano le 18.30.
Gli uomini della security ci hanno guidato nei posti destinati ai clabber.
Un gioco di luci andava ad illuminare il palco dove stavano i musicisti e al centro del palco ... lui!
Vestito di scuro con un microfono in mano.
Gli uomini della security ci controllavano quasi avessero davanti un gruppo di carcerati o non so che ...
non potevamo alzarci dai nostri posti, non potevamo stare neppure del corridoio davanti alle transenne, niente foto e riprese video ...
Claudio ci guarda, sorride e ci saluta con la mano.
E noi a ricambiare come meglio potevamo visto che avevamo quei "buldozer" alle calcagna.
E allora Claudio dice "Ma vi hanno messo in carcere?"
E lì tutti in un applauso ... ho notato pure qualcuno che si asciugava gli occhi inumiditi dalle lacrime ...
Il posto riservato ai clabber (dovrei dire gabbia?) era accanto alla postazione del fonico, dove un certo punto è arrivato Paolo Gianolio, e noi tutti festanti a salutarlo, qualcuno ha chiesto pure un autografo, ma a dire la verità mi è sembrato quasi infastidito dal nostro saluto, dall'entusiasmo dimostrato ... così pur avendolo a solo qualche metro di distanza ho spostato la mia attenzione solo ed esclusivamente su Claudio che ha continuato ad esibirsi in mille giorni di te e di me, mentre continuava a ispezionare il palco in maniera minuziosa : controllava luci, strumenti pedane ... TUTTO!!!
Ogni tanto si avvicinava giusto il tempo di un saluto e poi ritornava al suo lavoro.
Prima di andare via chiede "Ma voi restate ... anche dopo?"
E noi tutti in un sì che l'avranno sentito pure dalla Calabria! Così ci saluta e va via.
Nel tempo che precedeva l'inizio del concerto nei televisori disposti sul palco (sembrano valigie) compaiono le immagini dell'orchestra che suona e Claudio che canta per intero il nuovo cd "quelli degli altri tutti qui".
Uno spettacolo ...
Poi finalmente si abbassano le luci, qualcuno urla ... il silenzio viene rotto da un colpo di batteria poi il suono di altri strumenti e finalmente al centro del palco : LUI!
Al centro del palco e in quel momento per me al centro del mondo intero.
E' difficile spiegare l'emozione dell'inizio del concerto ...
Lui era in forma fisica e vocale perfetta.
Inizia il concerto seguendo fedelmente la scaletta già proposta a Caserta.
Bellissimi i Medley, a cui ha dato una sfumatura etnica pur mantenendo i caratteri principali delle versioni originali.
Il pubblico palermitano è stato molto caloroso e penso se ne sia accorto pure lui.
E lui premiava il suo pubblico con un abbraccio vocale e fisico, infatti si avvicinava spesso, stringeva le mani (quando i bulldozer lo permettevano).
Io mi sono vissuta a pieno il mio concerto, cantando e saltando quasi quel concerto fosse solo per me. Infatti ogni tanto vedevo gli occhi di qualche persona che mi guardava sbalordita, ma non me ne importava niente ... era il mio concerto.
nelle canzoni in cui lo permettevano si lanciava in quei suoi movimenti ... sculettanto a muovendo braccia e gambe nel modo in cui solo sa fare ... :) (le ragazze capiranno)
Poi sulle note di "e adesso la pubblicità" non so come, riesco a fregare la security e mi ritrovo sotto il balco con la mano protesa verso Claudio e a urlare il suo nome come a dire "ehi sono qui!?" e mentre con una mano teneva il microfono con l'altra è riuscito ad afferrare la mia mano "che la sua cercò ..."
In quella stretta c'era tutto il mio affetto per lui, il mio grazie, la mia stima per l'uomo e per l'artista.
per un tratto gli ho camminato accanto da sotto il palco mentre lui continuava a cantare, finchè è venuto il bulldozer che ci ha separato, e poi visto che sia io che lui avevamo le mani sudate la mia mano è subito scivolata via, anche se per un attimo lo strattone del tizio mi ha fatto perdere il controllo e ho stretto la mano di Claudio per non cadere con il rischio di far cadere pure lui ...
Non scorderò mai il tocco caldo e tenero della sua mano ...
Poi sono tornata al posto urlando "ce l'ho fatta!!!"
Molto intenso anche il momento in cui ha riproposto i vecchi successi.
Il pubblico in delirio ... le foto di Claudio scorrevano su quei monitor sul palco creando un effetto molto intimo, come quando si rivedono le vecchie foto di famiglia.
Cantavamo tutti e qualcuno con il cellulare in mano a regalare un po di quella magia a qualcuno ... che magari era "lontano lontano".
E poi ... alla fine ... su "la vita è adesso" tutti insieme a saltare sulla vita e su un palazzetto che vibrava e vibrava sono solo per i nostri movimenti ma sopratutto perchè era colmo di emozioni.
E quelle emozioni saranno racchiuse da ognuno nella propria cassaforte del cuore.
Non dimenticherò le persone stupende che ho conosciuto.
Perchè un concerto è anche questo ... è un viaggio di emozioni da fare anche con gente nuova che diventano compagni di viaggio ...
E quando anche i musicisti abbandonano il palco e la gente si dirige verso l'uscita, si torna alla realtà, ma si ci ritorna con un sogno realizzato e con un nuovo sogno da realizzare ... che porta ancora un nome : CLAUDIO BAGLIONI.
 

***Deborah***

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