...e vengo dentro a prenderti da solo disarmato...

Forli', 24 marzo…

ci sono dei momenti in cui mi prende la voglia di allontanarmi un po’ dal mondo Claudio, intendo quel mondo stretto che gli gira intorno, quello della cosiddetta entourage.
Questi attimi si fanno piu’ intensi quando, davanti ai palasport o cmq a questi contenitori della musica improvvisatisi tali per l’occasione, schiere di uomini della sicurezza girano con estrema agitazione, incupiti, con sguardi minacciosi verso di noi e tutto cio’ che li circonda. Mi trasmettono la sensazione di voler creare un recinto per l’uomo lasciando fuori in liberta’ pericolosi leoni.
E allora ripenso ad un’ isola, quella che io ho lasciato nel 2003, quella che Alex ha raccontato nel 2004, quella che oggi gia’ non e’ piu’ cosi’ come la pensiamo noi, ma io, non avendola vissuta nella sua trasformazione, la ricordo ancora come simbolo della
liberta’ del sogno….e dell’uomo-artista.

Gia’ la data di Montecatini mi aveva lasciato un po’ cosi’, come dire…. assente davanti allo specchio della magia, non avevo l’entusiasmo alle stelle per la data di Forli nonostante il pensiero di condividere due giorni tutti assieme fosse di per se un chicco da gustare.
Tralascio, senza per queste minimizzarle, le parole sul piacevole viaggio con i siparietti vari, l’arrivo in albergo, e le risate tra i labirinti della camere e dei bagni nei corridoi :-), il ritrovo di tutti e la partenza verso il palazzetto.….accerchiato da uomini in nero...” apriremo i cancelli solamente quando “l’artista” sara’ gia’ sul palco”….e li’ di nuovo un guardarmi intorno e di nuovo la stessa sensazione.

Ci scomponiamo un po’, ci sono tante storie intrecciate accanto, storie che fanno parte di un passato, di ricordi, di un presente, c’e’ un perdersi durante l’ingresso alle prove che vede Claudio gia’sul palco che canta, e cosi’ mi ritrovo da sola a osservare l’insieme stipata con gli altri in quel piccolo spazio ritagliato fuori da quel recinto da proteggere, con la sensazione del distacco da tutto cio’, penso ai racconti delle prove che qualcuno ha vissuto nell’ultima data di Roma dove Claudio ne e’ uscito cmq indenne a dimostrazione che non siamo poi’ cosi’ pericolosi come sembriamo ai loro occhi, cerco di capire cosa sta succedendo sul palco con il mago Casanova “ospite” della serata, ma una colonna davanti mi copre parte della visuale e l’uomo in nero della sicurezza non mi permette di spostarmi di due metri nella tribuna accanto, (talmente accanto da non esserci neppure una separazione dal posto in cui stiamo).
Vabbe’….me lo faro’ raccontare…il saluto e l’appuntamento a poche ore dopo per il concerto.

Ci ritroviamo con una parte del gruppo e decidiamo di andare a giocare allo stand della peugeot….e li Elisa e Elena vi hanno gia’ raccontato le stelline che dalla bacchetta magica si sono alzate su di loro baciandole di fortuna.
Io posso solo dire che trovarmi li’ in veste di spettatrice davanti a cio’ che stava accadendo e’ stato un dono immenso che mi ha colpito molto dal punto di vista emotivo.
Ho visto Elisa scolorarsi e colorarsi in faccia, la scelta non facile, l’abbraccio commovente, e lo dico con tutto il cuore, tra Alino e Elena …e nel tempo in cui vedevo scorrere lacrime di emozione, ( non tanto per l’incontro, quanto per il grande gesto di
Alino) alla mia sinistra la gioia di Sara che esplode nel contesto di due parole “ho vinto”!
Da non credere. Un attimo speciale da vivere e condividere insieme, bellissimo, nemmeno a volerlo sognare sarebbe venuto cosi’ programmato.
Le ho viste scendere quelle scalette incontro al loro sogno, un sogno che in quel momento si e’ esteso come un telo che ha avvolto le nostre sensazioni, Le tre “bimbe” del nostro gruppetto insieme da Claudio, erano il simbolo di tutti noi e per questo ci siamo sentite con loro.
Sono rimasta con Alino ad aspettarle, a riempire quell’attesa di parole e silenzi ognuno persi dentro al proprio cuore. Abbiamo provato a rintracciare Alissa e Claudia….incredula nel sentire le nostre parole, tanto che non ci ha creduto sino a quando non ha incrociato i loro sguardi…. e i loro racconti ancora confusi e frammentati per l’emozione.

Corriamo a prendere i nostri posti, siamo davvero sul tetto del palazzetto, uno sguardo dall’alto verso il palco, e Claudio fa il suo ingresso.
Ripenso alle parole delle bimbe, alle attenzioni di Claudio verso di loro, ripenso al recinto, a quella gabbia che lo vede esibirsi al sicuro dentro la propria protezione.
Tra me e Claudia c’e’ la dolcezza e l’energia di Alissa che con la sua voce meravigliosa, con i nostri abbracci e il suo entusiasmo taglia le sbarre immaginarie di quel contenitore scolpito ormai nella mia mente, e da il via al nostro concerto insieme…fino al lancio del cuore da prendere e portare con noi.

Anche questa ennesima notte di note e’ finita, si torna verso la nostra postazione accompagnati dalle nostre parole, dalle nostre sensazioni, dalle nostre emozioni che frammentiamo in particelle da donare agli altri. E al mattino, al nostro risveglio tra saluti e
abbracci quelle particelle sono li’ accanto a noi, per il rinnovo di un concerto oltre il concerto.

Ognuno nel proprio bagaglio, alla fine, ha sempre qualcosa di positivo da aggiungere, se solo si ha la voglia di rimettersi in marcia e crederci ancora. Niente accade per niente.

L’immagine del recinto, dell’uomo-artista protetto dalla gabbia per quel suo essere cosi’meravigliosamente pubblico, in questi giorni e’ stata soppressa dall’immagine di quell’uomo-artista che e’ riuscito, anche solo per un attimo, fuori dalla gabbia, a
colorare di semplicita’ naturalezza e attenzione un momento di gioia condivisa fisicamente e attraverso le parole degli altri.
Claudio, quello che ascolto nei lettori CD, quello che ascolto dal vivo durante i concerti, quel Claudio di cui a volte non condivido le scelte come cmq succede tra di noi e nella societa’ intera, attraverso gli altri ha saputo ancora una volta prendermi per mano.
Perche’ dietro quella musica che amo io voglio credere che ci sia una persona, quella stessa persona che a Forli’ mi hanno raccontato di aver incontrato, quella stessa persona che a Forli’ durante le prove ha fatto un giro di valzer con una ragazza un po’piu’ sfortunata di noi…. E, ricordandola, a fine concerto dopo 3 ore di voce spiegata e giri di palco, quel cappellino che lancia insieme al cuore verso gli spalti, ha preferito portarlo con se’ durante l’uscita di scena… e lasciarlo a lei

Ringrazio coloro che hanno condiviso con me questo viaggio, tutti indistintamente, indipendentemente dal tempo trascorso insieme, perche’tutti mi avete donato qualcosa, anche attraverso un silenzio….
Il mio carattere asociale ha sempre vinto su me stessa facendo in modo di farmi rinunciare davanti ad un programma di ogni qualsiasi gita scolastica.
In un’eta’ non piu’ da banchi si scuola mi avete fatto superare anche questo “scoglio”, la simpatia di ritrovarsi a Claudicare la mattina in pigiama dentro una cameretta, e a riflettere su quanto valore davvero possa avere l’amicizia…. quella vera…. E la gioia della condivisione.

...e un po’ come il viaggio all’interno del mio cuore, il rientro verso casa e’ stato caratterizzato da ogni evento atmosferico, Siamo partiti con la pioggia, ci siamo fermati tra la neve, siamo arrivati a Pisa con il sole…..e non avrebbe potuto essere altrimenti
Grazie a tutti, Claudio compreso.

“E tutti attraversiamo il filo teso del tempo, oscillando nell’instabile equilibrio di due parti: L’uomo e il mago.” (C.B.)

Silvia

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