QPGA-Gran Concerto

Roma, 12 Giugno/09

Sono ormai passati diversi giorni dai concerti di Claudio che ho visto, purtroppo ho avuto degli impegni che mi hanno tenuto lontano dalla lista, ma, anche se tanto è già stato detto e scritto, con un po’ di ritardo sto cercando di mettere in ordine i miei ricordi e soprattutto le mie idee.

Sostanzialmente ho visto due concerti, quello di Roma e il primo di Firenze.

A Roma ci sono andato molto carico di curiosità per tutto ciò che avevo letto e sentito prima, gli inediti, le nuove orchestrazioni, le sorprese… insomma da buon fan che tutto sommato, ancora legge e ascolta, la mia attenzione era rivolta soprattutto a quello, visto la speranza che vorrei nutrire ancora sul fatto che Claudio possa darci davvero ancora qualche novità, in fondo pensavo che anche se il disco è datato, la rivisitazione di alcuni pezzi di allora e la creazione di collegamenti e di inediti tratti dal lavoro del tempo, ma generati dalla sua testa di oggi, avrebbero potuto rappresentare delle novità.

Il tentativo evidentemente credo di averlo colto, ma sinceramente la qualità degli inediti dal punto di vista dei testi mi è sembrata scarsa, proprio perché è mancata una rivisitazione attuale dei temi, si sente tutta la loro età. In quanto alle musiche, di originale ho sentito ben poco, cambi di tempo e ritmo su vecchi brani anche se ben arrangiati e ben suonati… non voglio dire di più, credo che davvero ormai è tardi per disquisire su queste cose,

Voglio dire però che è bastato pochissimo per trasformare la delusione in un qualcosa di piacevole considerando la splendida performance di Claudio, che riesce a far diventare qualcosa di stupendo anche la lettura della lista della spesa. In più, dei musicisti affiatati e per la loro parte, grandi protagonisti dello spettacolo.

Finisce che lo spettacolo piace… con qualche rimpianto, ma piace e ne esci contento di vedere un Claudio che conferma tutta la sua grande professionalità.

Ecco, se vogliamo parlare di qualche rimpianto… nell’anteprima i testi del libro scanditi dalla voce di Claudio creavano un’attesa e un pieno di emozione maggiore nel passaggio da un brano o se vogliamo da una scena all’altra, creando dei tempi che si potrebbero definire teatrali. Ora questa cosa non c’è più e personalmente ne ho sentita molto la mancanza.

Ma di Roma ne mantengo un bel ricordo… vedete, un concerto di Claudio è un emozione che ci prepariamo ad andare a cogliere, si vive un’attesa di speranza che se poi non c’è fino in fondo, in questo caso rimane un bello spettacolo da gustare, ma sostanzialmente il concerto diventa una nicchia di un tempo vissuto in una piccola avventura, tre ore più o meno di un tempo molto più lungo che si vive più che dentro, fuori dai cancelli del luogo dove avviene, dentro e fuori di noi.

E allora di Roma mi rimangono nel cuore tante piccole cose, un gelato mangiato a tarda notte, la dolcezza di un panino burro e marmellata, parole illuminate dal sole che viaggiavano da bocche a cervelli su un gradino in attesa del ritorno verso il sogno di una nuova partenza e… non importa dire altro, importa che potrei dire ancora molte cose ed è bello vedere che Claudio ha lasciato molte cose da dire al di là della sua musica e delle luci del suo spettacolo, che andavano ad illuminare gli alberi di Piazza di Siena.

Renato
www.gruppoesserci.blogspot.com
 

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