Treviso, 26 Gennaio

Crescendo a Treviso


c'è un cielo pieno di nuvole... tanto pieno da sembrare un'unica grande e compatta coperta grigia... ha nevicato tutta la notte... il risveglio cerca subito la strada... per fortuna è sgombra... sembra un fiume nero dagli argini bianchi...
eccomi ora sto qui... con le mani sul volante... a mangiare chilometri che mi riporteranno a casa...
l'autostrada scorre liscia e umida... ai suoi lati i rami lunghi dei pioppi interrompono il grigio del cielo... lasciano spazio a quel strano effetto di allineamento dei loro fusti... chissà mai come faranno a piantarli così perfettamente... i pensieri scappano tra le immagini di queste brune campagne... qualche chiazza di neve ancora quà e là e l'immagine dell'aria impazzita di bianco di stanotte entra prepotente... c'è ancora molta confusione nella testa... un misto strano di felicità e malinconico gusto da tenere in bocca con il sorriso...
il nervosismo del lunedì... legato ai preparativi della partenza... quel cielo... che spiavo oltre i vetri... sembrava nascondesse da qualche parte un sacco pieno di neve... pronto ad aprirsi come un lucchetto a chiudere uno scrigno di sogni...
ma uno di quei sogni... chiamava troppo forte ogni spiga dell'anima... un desiderio di esserci per muovere ancora braccia e cuore... un ondeggiare di mani simili a un campo di grano d'estate sotto la carezza del vento...
tutto cambia di odore e sapore... l'attesa diventa dolce e spasmodica assieme... la fretta non ha più quel suo quotidiano abito che ti opprime...
ma lo vesti perchè lo tiri fuori dall'armadio "delnonvedol'oradiesserelì"... finalmente un abbraccio e scambi gli occhi con chi come te scruta l'orologio... mentre i minuti da bere seguono le onde della radio che rende questa "veglia" così piacevole... una cucina calda del fuoco vivo di una stufa a legna... il caffè fumante davanti... un interludio di sorrisi e silenzi ad ascoltare già la sua voce... :) qualche messaggio... qualche e-mail... qualche telefonata... per tutte una risposta... ora seria ora simpaticamente ironica... ma nell'insieme già quel scalpitare di cuori sul sentiero di una piana di emozioni...
il rifugio è quella casa che aspetta dietro le porte del palazzetto... una corsia preferenziale alla coda dei sogni... le prove e il loro gusto di un'intimità disgiunta dal disconoscersi tali... Claudio è allegro e spiritoso... ci saluta dal palco... non siamo in molti... l'addetto della security dice che saremo circa una sessantina...
Clà ridendo verso i musicisti dice loro che il pubblico è tutto qua... e che a questo punto potrebbero fare una "pomeriadiana" piuttosto che una "serale"... :) ci regala Doremifasol e Signora delle ore scure (che non farà poi in concerto) insomma... un bel assaggio... qualche altro gorgheggio a prova della voce... e gli strumenti che a turno muovono la loro voce...
le 19 arrivano in un lampo... (devo ancora cercare di concepire questo assurdo scorrere del tempo...) Claudio tenta di salutarci dandoci appuntamento per più tardi... ma il nostro richiamo lo fa arrivare là sotto... si ferma qualche minuto... si concede a delle foto e ad alcuni autografi... infine sparisce ingoiato dai corridoi del Palaverde...
comincia per noi un altro periodo di attesa... la ricerca dei posti... sistemare qualche striscione... finalmente un po' di calma e riuscire a scambiare saluti e parole con occhi conosciuti e non... una bibita... un panino... lo scalpiccio delle persone che stanno cominciando a riempire gli spalti del palazzetto e le 21.00 sono dietro l'angolo...
questa volta devo asciugare i palmi delle mie mani... l'emozione di stare per la prima volta così vicino al palco mi spiazza un po'... è come se indossassi un tailleur e rimpiangessi la mia pelle in jeans... ma l'impatto (è il caso di dirlo) è forte... ho vissuto Verona e Trieste... so che succede nell'insieme su quel palco... ora è una scannerizzazione completa e ravvicinata di visi... espressioni... sguardi e gestualità... uno zoom che ha la velocità di una siringata di adrenalina...
il palco brulica di energia... (*ore 21.27 Ragazze dell'est*) ogni musicista ha la sua particolarità... sono tutti sorridenti e felici e la spremono nel loro suonare... contagiati da "quel grigio" in mezzo al palco che tra voce
balli e salti riesce a far entrare il cielo come tetto di quella casa... Claudio è in gran forma... da ogni punto di vista... i suoi compagni di viaggio si vede che si son amalgamati e stanno crescendo assieme... il palazzetto è gonfio di voci che regalano una voce sola a Claudio... c'è tanto caldo... tanta energia... e penso tra me e me... che pure con un vestito elegante e tacchi a spillo si può ballare e battere il tempo...a tempo di musica... ogni tanto scappo da quel posto in prima fila e mi
rifugio davanti ad un'uscita di sicurezza dove poter ballare... ma se devo essere onesta nessuno di chi avevamo dietro si è lamentato del nostro ondeggiare... ma temo non fosse costume comune in tutte le ali del parterre...(*ore 21.44 Di là del Ponte*)
vorrei raccontarvi dello sguardo di Claudio e di come sia altamente espressivo nell'escuzione delle sue canzoni... ma non sono in grado di trovare parole adatte... fin'ora pensavo che tutta l'energia che riuscivo a  recuperare era grazie al suo fare musica e sposarla ad un certo mondo di parole...(*ore 21.51 Notti*)e che per questo non fosse necessario alcun altro elemento... devo ricredermi... quel che ho ora tra le mani è qualcosa di nuovo e sconosciuto per me... qualcosa da tenere accanto nella speranza di poterci essere ancora... da qualche altra parte... ma credo per parte mia... preferibilmente da lontano... sei un bel cielo da respirare
Claudio Baglioni... grazie... (*ore 22.01 Serenata in sol*)

Maria Grazia (grace...)

PS: :)) scusate gli incisi (*) ma almeno via cellulare anche stasera ero a Treviso...(* 22.07 Mai più come te*)
 

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