Pordenone 24 Marzo, Padova 27 Marzo


Crescendo Padova e Pordenone

Il sipario si è chiuso... e Crescendo resterà appeso al filo dei ricordi...
per l'ultimo appuntamento con Claudio e i suoi giochi di luce in musica e parole ho riservato un posto speciale... l'ho atteso e vissuto scacciando il pensiero che per me sarebbe stata la stazione di arrivo di questo viaggio...
Cercavo parole per scindere i due incontri... così uguali eppure così diversi allo stesso tempo... non mi è possibile staccarli perchè viaggiano su un unico filo... quello delle emozioni... la pista è la stessa... ma fan tutte e due parte di un'unica gara senza tempo... Dagli il via Claudio... ed è già Via con mani e braccia che ti salutano da lontano... occhi che aspettano di vederti ancora... e cuori che hanno scritto con l'inchiostro della speranza per nuove partenze... un ecosistema che si forma all'interno di ogni palasport... dove convivono insieme quelle cellule di buona energia e sentimenti inspiegabilmente vivi...
è come stappare una bottiglia di spumante e trovare che il vino contenuto all'interno... brilla del suo gusto fresco e frizzante... da guardare  attraverso il dorato del suo colore ed assaporarlo nel sapore inebriante di una festa racchiusa in quelle centinaia di bollicine...
il bicchiere di cristallo di Pordenone... piccolo e intimo... colmo fino al bordo... traboccante di un caldo ed affettuoso senso di vivere queste ore veloci... cercarlo tra i sensi unici della città che non forniva indicazioni... un occhio agitato all'orologio e la paura di non riuscire ad essere presenti per tempo alle prove...
poi... nella frazione di un secondo... la liberazione di questa paura... e la porta magica si apre davanti ad un sogno...siamo pochi e quieti... a guardare il palco ancora vuoto... Claudio ancora non c'è... arriverà dopo poco... regalandoci subito la sensazione di
tranquilla e serena disponibilità... c'è il suo starci accanto con lo sguardo felice e tendere le mani a un veloce ma sentito momento di saluto... è lì vicino... sorridente... con una parola per quella fila di voci che lo chiamano... sarà un'attesa come al solito senza tempo... il tramestio del palasport che si riempie... le luci che si spengono... e tutto inizia...l'onda delle voci... che fanno vibrare questo pianeta... è avvolgente e piena... i gradini di cemento diventano una spiaggia d'estate tanto è il calore che si percepisce...
guardo la gente... è un catino di allegria e movimento... trenini su Serenata in Sol... bimbi addormentati tra le braccia di mamme che cantano a squarciagola... un ragazzo sulla sua carrozzella che fa ballare la sua anima... è così che ci si sente... liberi... leggeri e felici di bere a piene mani da quella fonte che inspiegabilmente si disseta e disseta allo stesso tempo... Sono io... che diventa un universo buio pieno di lucine (o sono stelle?)... Tutto in un abbraccio... nella luce... che non ha trovato neppure uno spazio vuoto...la notte accompagna questi pensieri lungo la strada umida di pioggia... la campagna intorno regala il buio e l'attesa già inizia a farsi spazio per quelle poche ore che separano l'appuntamento con Padova...
siamo di nuovo a rincorrere i minuti e a mangiare chilometri... ancora pioggia da parare via con i tergicristalli e chiederle una tregua... la fila per entrare al parcheggio (grrrr a pagamento)... e i tanti che già  assiepano l'ingresso riservato al Clab... abbracci... sguardi sorrisi... qualche  primo breve incontro un po' impacciato e timido... ingannare l'attesa (che non si sente) per scacciare il freddo (che si sente) cercando volti conosciuti e
scaldarsi nella felicità di rivedersi e sapersi lì...siamo in tanti... davvero tanti... Claudio ci regala un po' di "canzoni vecchie da cantare" lui e la sua chitarra... e noi a fargli da eco...
pensiamo sia improbabile un suo avvicinamento... ed invece eccolo lì che si stacca dai vari fili e filetti che lo legano al microfono e scende... è davvero felice... si concede con calma e disponibilità... ride scherza e fa battute... stringe le mani e fa raccogliere le richieste di autografi... non sembra abbia fretta di andarsene... questo abbraccio di occhi e sorrisi ha il sapore di una tisana calda dopo un gran freddo...
la piccionaia dei posti liberi sembra davvero tale... non è molto comoda nè consente grandi spazi anche al benchè minimo movimento... c'è un servizio d'ordine che fa portare via la pazienza anche a un santo... anche stavolta l'organizzazione di Zedlive deve aver combinato qualche casino... ci rompono le scatole all'infinito chiedendoci di stringerci e dividere i nostri posti con chi sta continuando ad entrare... infatti il concerto è iniziato in
ritardo... ma per fortuna inizia... e da lì sparisce qualsiasi malumore...  è solo musica e parole... energia e braccia alzate... un mare di voci che cantano tutte assieme... trenini che si snodano per tutta la durata di Serenata in Sol dalle gradinate alle tribune in un'allegro serpente umano che nessuno ha potuto fermare... :):Þ è fantastico ed inebriante sentirsi
>immersi in quel coro solo... impossibile non sentire dentro un'onda che ti porta in alto... impossibile non sentirsi coinvolti anche se ancorati a quei trespoli che definiscono sedili... impossibile non alzarsi e spellarsi le mani per seguire il ritmo e rimandare a Claudio la sua stessa energia...impossibile non ritrovarsi tra le mani un cartellone azzurro con la scritta bianca "sono io" .. fare parte di quella macchia per dargli... in qualche modo... un attimo di stupore che voleva avere il sapore di un grazie... e
>sorridere nel vedere che lui dal palco lo ha veduto...piccolo... grande ometto grigio... mai domo... uomo che chiudendo gli occhi ci riempi di colori... a presto...
grace...

PS: c'era un'invasione di "pance" in attesa... :)) la primavera incombe...  e il mio cellulare credo stia esalando l'ultimo respiro...

 

Grace (Maria Grazia)

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