La storia di un sogno

Raccontare di Claudio Baglioni. Scrivere della mia vita e di quella di Claudio Baglioni. Parlare di emozioni che durano. Parlare dell'incontro immaginario con lui all'ombra di un amore straziante nel corpo e nell'anima. Frugare negli anni e nei miei occhi. Raccontare la storia di un sogno. E non è facile, no davvero.
Mettere ordine tra le cose sparse della mia vita e del mio cuore è entrare in un abisso profondo e nero, dove lui è un re, il solo che esiste e resiste nel mio mondo a metà. Come raccontare la ricerca di me stessa, come racContare l'angosciante sensazione di non avere mai trovato la felicità e quella netta, imbarazzante, che non potrò mai trovarla e che il mio cielo sarà sempre a metà.

Lui, la sua voce, i suoi occhi, i suoi gesti, le sue braccia, le spalle, le gambe, i capelli... il delirio di un uomo che non esiste, il delirio di un uomo di cui riconosco solo la voce calda e avvolgente. Già, perchè Claudio Baglioni non esiste; lui vive nella mia camera, vicino al letto, in basso a sinistra ed è Bianco, parla solo con me perchè è timido. Ma lui non esiste davvero, è un sogno che si fa di notte e che svanisce al mattino, lasciando parole sui fogli della mia vita.
Nessuno sa che esiste. Perchè lui è un sogno.
Non si parla agli altri dei compagni dalle orecchie a punta, non si racconta che si parla con una scatola nera. Nel mio cuore c'è un posto più profondo per lui. Perchè lui non esiste per davvero. Ho provato a guardare sotto il letto e dentro l'armadio, ma solo polvere e vestiti. Solo la mia vita. Il delirio di un'immaginazione. L'ossessione di una voce che popola il mio mondo di parole e note.
E il tempo si trascina con solitudine, compagna temuta e ricercata, amata e sofferta. Per un attimo raccolta dall'uomo reale dagli occhi di mare e dalla pelle di sabbia e sole. Un uomo di mare, sole e sabbia dal nome di re lontani che mi tiene tra le sue mani.
E in basso a sinistra, vicino al mio letto ancora l'uomo del sogno, tutte le sere da tanti anni ormai, lui è lì, ma non si può toccare, non ha occhi e braccia, non ha pelle e sudore, solo voce e anima. E mi basta.
Il mio compagno fedele di cuore e solitudine è sempre qui con me e non ho bisogno di vederlo, nè di dargli un volto.
Come fare a trovare parole terrene per descrivere questo incontro. L'incontro con la voce del sogno, l'incontro con un uomo che avevo creduto abitare vicino al mio letto e che avevo creduto leggero come l'aria eppure insistente, come il vento che soffia sulle mie coste assolate. Dove trovare il coraggio. Il coraggio di aprire un varco e tirare fuori i colori.
Lo stupore è verde e rosso, ha aria fresca di una notte di fine estate, è lì che il sogno ha preso occhi e pelle, il sogno dell'uomo Bianco che non esisteva.
Uno stordimento cerebrale, una luce immensa nello stomaco, un calore che sale dai piedi immobili alle ciglia bagnate. Il sogno di voce si anima, lui esiste, eccolo qui. E' uscito dalla mia camera, senza chiedere permesso. E' entrato nella mia vita senza chiedere permesso e ci è rimasto, sempre senza chiedere permesso.
L'uomo Bianco di sere e lacrime è davanti a me, alto, con mani magre, con spalle e occhi, con capelli e sudore.
Sono trascorsi quasi tre anni ed ancora non abbiamo parlato, non so se ha voce per parlare e per raccontarmi di quando viveva nella mia camera, vicino al letto, in basso a sinistra. E non so se mi dirà mai perchè è entrato nella mia vita senza permesso, perchè vi è rimasto e se si trova bene vicino a me.
Ogni tanto immagino di sentire le sue parole, ma so già che lui non riuscirà a dirmi niente, sarà emozionato  e timido e vorrà solo stringermi al cuore, senza parole, senza stelle, senza tempo. Vorrà solo farmi sentire la sua regina al centro di una stanza senza tempo e spazio. Vorrà ancora entrarmi nell'anima e questa volta non uscirne più.
Ed io non farò niente per rovinare questo momento quando arriverà, farò quello che lui mi chiede e parlerò a voce bassa per non rovinare i silenzi.
E poi chiuderò tutto nella mia anima con sigilli d'oro.
E lui mi giurerà che tutto esiste per davvero, ed io ci crederò.


"Io a una donna
ho dato e preso
il male e il bene
e un amore
mettendo cuore, ali e catene
fiumi di pianto
e un mare aperto nelle vene"

Martina - CuorediAliante1976
 

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