SPETTACOLO... 

Eccomi qua,in una pausa riflessiva che voglio condividere con te,per assaporare e riafferrare le travolgenti emozioni che dopo ieri sera accompagnano i miei pensieri. L'atmosfera non si presentava delle migliori:il vecchio teatro sotto casa,le poltroncine un pò polverose,gli intonaci un pò trascurati e parecchi sconosciuti un pò spauriti tutt'intorno. Poi le luci si affievoliscono,scende il silenzio dopo  gli ultimi scalpiccii di chi ancora prendeva posto,ed un timida luce si intravede accendersi soffocato dietro ad un pesante tendaggio da sipario.Poi un crescente tamburellare ritmico,si spalanca la scena ed è lui lì in penombra,soffuso,luce calda che da dietro illumina una sagoma (e che sagoma) chinata quasi ingoiata a mezzo busto nel pianoforte a "grancoda" aperto ad aspettare mentre la sagoma ne percuote le corde. Applauso,strilla e gran vocio, forse lo abbiamo infastidito e allora si scosta dalla scomoda posizione ed avanza verso di noi ma per pochi passi mascherando un inchino e si siede al suo piano cominciando ad accarezzarne i tasti ed a guidarci con lui,per lui. La scenografia serve solo da cornice ma non per niente credo che lui ed il piano sembravano come il sole al centro essere circondati da sfere vicendevolmente illuminate come dei pianeti insignificanti senza il loro centro. L'atmosfera è già cambiata,ci troviamo ora in un teatro al di là del mondo,immersi in uno nuovo fatto di note e gorgheggi,sussurri e acuti,silenzi e brevi racconti come puntate di una lunga soap che racconta della vita di un non qualunque,per il quale ritrovare nel suo pianoforte lo scritto del padre che annotava la data di una riaggiustatura dello stesso pianoforte,ha voluto dire sentirsi scivolare addosso una cascata di ricordi,emozioni e passioni che lo hanno portato a fare un giro tutta di corsa in ogni città che disponeva di un teatro familiare dove poter raccontarsi in UNA SOLA REPLICA  e dove poter sottolineare che anche chi fa il Cantastorie ha dovuto sudarsela studiando e guadagnando come qualsiasi altro Cristo sulla terra. Così ha dimostrato che" qualche base ce l'ha anche lui"parlando di pianoforti verticali che così si chiamano proprio perchè sono verticali, diversi da quelli a coda o a grancoda come il suo compagno" cosa che andava specificata altrimenti si offende",inoltre che ci sono tasti bianchi e neri "che occupano poverini lo spazio lasciato dai bianchi più paffutelli, grassottelli ed ingombranti un pò come nella vita insomma" e per ogni piccolo aneddoto noi estasiati e rapiti  sorridevamo delle sue piccole o grandi conquiste e piccole o grandi sciocchezze. Comunque più delle parole ci conquistava con le sue più belle anche inedite canzoni anche" Le lacrime di marzo" , "Luna tu non sai"ed altre raramente cantate nei normali concerti. Ma il momento culminante è stato quando si è staccato dal piano è avanzato fino al ciglio del palco ed ha cominciato a cantare direi a "respirare" BUONA FORTUNA  dopo essersi chinato accovacciato e raccogliendo una torcia accesa puntata sulla platea; ma con uno sguardo,un sorriso una voce alle quali il pubblico ha potuto reagire solo con uno stupefatto silenzio che soffocava le gole chiuse dall'emozione il rispetto e dalla consapevolezza di trovarsi di fronte un unico veramente grande personaggio che prova davvero quei sentimenti che va cantando e che gioisce e si compiace di compiacere. Dopo quest'INCANTO IL TEATRO è ESPLOSO. Questo ha segnato l'inizio del concerto da parte nostra e il cantautore non riusciva più a fermarci soffocarci  a dirigerci o trattenerci cantavamo noi tutti diventati cantanti uniti in una voce trascinati dalle sue melodie.C'è stata si qualche risposta da parte del pubblico quasi se si parlasse con il primo capitato ad esempio la più sagace risposta alle sue numerose spigolature è stata di una ragazza delle prime file quando lui parlava di un suo insegnante(fra i tanti) di pianoforte  che si sedeva nella sua stessa panca 'che occupava poco spazio essendo "senza sedere" al chè lei gli ha gridato" Te invece ce l'hai bello".Sorrisi e ringraziamenti di C.B.Ed è stato come accoglierlo una sera che non dimenticheremo mai nella nostra casa,una serata tra amici che si raccontano episodi ironici.Non ha trascurato però un'amica conosciuta giovane come lui nella casa discografica R.C.A. che ha poi  rincontrato dopo momenti buoni ed anche brutti ed ha cantato ed incantato con lui una canzone che racconta speranze di giovani cantastorie: STELLE DI STELLE con Mia Martini.Momento veramente toccante in cui noi piccole voci tremanti abbiamo vibrato come coro di contorno alla sua voce guida. Ne è sembrato soddisfatto.Si è anche divertito il briccone prendendoci scherzosamente in giro quando centinaia di persone hanno intonato"  TUTU-TUTUTU-TUTUTU-TUTU" guidate da lui che ci ha insegnato a tenere il tempo accompagnandolo nel suo "Stai su " .Il suo divertimento è diventato compiacimento quando si è accorto che  siamo stati all'altezza ed ha sottolineato la sua soddisfazione con espressioni di stupore.Poi sentivamo avvicinarsi il momento della conclusione ,cominciavano le canzoni più impegnate come argomentazioni,che raccontano di addii ,separazioni,allontanamenti, dopodichè si è alzato lasciando il palco per tre volte, prima "che fosse la fine" facendosi abilmente chiamare,urlare e desiderare da noi bramosi di altre storie cantate.Ci ha regalato ancora qualche briciola delle sue poesie e poi come un saltimbanco che ha terminato le sue peripezie  che fanno sgranare gli occhi dei presenti,si è inchinato ed è scomparso dietro il sipario.Ma già non eravamo più nel teatro che ci aveva accolto all'arrivo e non c'era più il clima che solo due ore e mezzo prima  avevamo respirato.Stavamo come sospesi tra due mondi incerti sul da farsi:se scendere e tornare al mondo freddo e un pò troppo bagnato di quaggiù o salire verso il palco ancora fremente della sua voce , ancora impresso del suo respiro.Poi titubanti,riluttanti,un pò abbandonati ci siamo ritirati ognuno chiuso nelle proprie vite,scossi un pò da questo piccolo ma molto importante evento scatenato dal giovane cinquantenne Claudio Baglioni.

Grazie Cla'

Marialaura Lunardi


                
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