Un concerto lungo un sogno...

Avevo preparato tutto. Avevo i ricordi da lucidare. Avevo tre ore di tempo. Un'ombra grigia dietro le mie spalle mi diceva che forse, in un tempo che detengono solo gli orologi, era un tardo pomeriggio.
Non ho fatto in tempo a comprare i biglietti a Roma. sono sempre in giro Cla', mi spiace. Questo lavora ogni tanto mi soffoca e non ho tempo per gustarmi la tua presenza.
L'ho fatto altre volte, ma eri lontano, c'era troppo casino, non ho voce per cantare per tutto il concerto.
Ho fatto l'impossibile per due giorni. sono diventato idiota dietro al decoder per incidermi il concerto.
Solo io . Solo tu. la cuffia, l'hometeatre a palla.
Ho riscoperto delle sensazioni particolari, delle canzoni sconosciute ai più. Ecco dov'erano andate a finire. Dentro quel piano lungo e nero al centro di quel palco.
Bel giubbotto, domani lo vado a cercare.
Tutte le canzoni avevano un suono diverso, Clà, un suono vero. Le tue parole (ho riso come uno scemo sulle tue battute sceme...) mi hanno preso per mano e fatto dimenticare i miei amori persi (ma forse mai persi del tutto) e le vibrazioni sono diventate quasi lacrime, agli angoli degli occhi. quando hai battuto sulle corde come un  indiano su un tamburo, ho capito che stava arrivando il mio tormento. tutti abbiamo avuto una reginella, tutti l'abbiamo amata o l'abbiamo persa, forse in pochi la rievocano come un ectoplasma, quando tu la canti.
Ho sentito i mille giorni in maniera umana, scusa non che le altre versioni siano brutte, ma in questa ti ho sentito prendere il fiato, sbagliare e continuare. ti sarai incavolato, metodico come sei, ma quello mi ha fatto capire che sei vero. Ho sentito le persone chiamarti. come se potessi rispondergli.
Ma Claudio, Claudio sei irragiungibile, a volte penso che non sei tu quando rispondi a queste lettere dei tuoi fans. Sono un tuo fans anch'io?
Ma la risposta che ti do e' come quella degli altri...
Ho 40 anni. Ho i neuroni impazziti per quanto ho cantato in maniera baglionesca la mia vita. Ho sognato alla fine di questo concerto virtuale ma comunque bellissimo, che ero talmente vicino alla tua musica ed alle tue sensazioni, che in una sorta di ritorno al futuro, un giorno della tua giovinezza (forse ai tempi di camilla) ti ho avvicinato mentre eri con Paola, ti ho chiesto scusa e ti ho consegnato un pacco di fogli, con su scritte due sole canzoni. Nel 70 non potevi capire.
Ti ho solo detto: hai ancora un pò di tempo....
Eri solo stupito, con il pacco in mano, che in un periodo in cui tutti avevano zampe d'elefante e camicie jeans, quello strano quarantenne brizzolato era vestito con uno strano giubbottino nero ed una maglietta scura.
Mi sono risvegliato e se la convinzione che hanno tutti, che è quella che certe canzoni le hai scritte proprio per loro (ricordi: quella tua maglietta, PINA...)stavolta, dicevo, avevo la certezza che almeno queste fossero proprio per me...
Grazie per avermi preso per mano un pò di tempo fa.
Stringo ancora forte, non ti lascerò mai andare.


                                     Roberto. 
 

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