ll documento audiovisivo: InCanto tra pianoforte e voce

Non raccontero’ l’InCanto in tutta la sua estensione emotiva, ma voglio sottolineare quanto un documento sonoro, come una registrazione audio visiva, puo’ contribuire a coinvolgere coloro che questo InCanto l’hanno vissuto, cosi’ come altri che, magari, lo hanno solo sognato…

Come molti, anch’io non avevo la possibilita’ di assistere ad una delle magiche serate che la Tv a "pagamento " mandava in onda, con grande amarezza mi rimaneva (e mi rimane tuttora perche’ l’InCanto possa essere il grande sogno alla portata di tutti…) la forte speranza di un video ufficiale che potesse scaldare ancora una volta il mio cuore .

Ma un Babbo Natale, molto speciale per me, ha fatto in modo che il mio televisore mi trasmettesse, attraverso tutti quei fili, quel calore di cui avevo bisogno…e lo ha fatto in maniera davvero eccellente.

E il teatro San Carlo e’ li’, in tutta la sua maestosita’, e gia’ mi sembra di vivere quei pochi attimi di attesa che preludiano l’inizio del concerto, insieme al grande pubblico che, ancora per una volta, e’ seduto li’ per entrare in quel magico universo di note, quel luogo in cui Claudio, con questo singolare concerto, ci ha saputo trasportare. Certo, non e’ sicuramente come assistere ad un concerto "vivo", ma quei fili sono riusciti a darmi ugualmente cio’ che mi apettavo…Una grande emozione.  

Potrei citare tanti particolari momenti, come il sentirlo cosi’ vicino durante   l’introduzione di Pace, e cosi’ vivo mentre la cantava, la dolcezza trasmessa attraverso Il sole e la luna , oppure il grande brivido che mi ha trasmesso durante l’esecuzione di Nel Sole Nel Sale Nel Sud , o ancora, le lacrime che mi sono cadute giu’ nel sentire e vedere la sua faccia sovrapposta sul pubblico che lo ha accompagnato durante la sua ninna nanna di pace, come ad unire le due estremita’ in un unico grande amore. Ma se andassi avanti potrebbe uscirne un libro, e nonostante tutto, mi sfuggirebbe sicuramente qualche momento, non certamente meno importante di questi citati. Tante sono state le sensazioni che, anche seduta sulla poltrona di casa, ho sentito scivolare in me, quindi mi fermo qui ricordando un piccolo pezzettino raccontato da Claudio nella sua grande storia , una storia che ha unito il percorso musicale con il grande mare dei suoi ricordi.

"Sarebbe straordinario poter colorare le strade, avere una casa per tutti gli uomini persi, un paradiso per i pianoforti e, magari un eterno carnevale per tutti gli uomini tristi".                                                           

La mia tristezza si rifugia un po’ nel calore della sua musica che riesce a donare al mio cuore quel tam tam di cui, a volte, c’e bisogno per tornare con coraggio al lungo inverno della vita e, con lo stesso coraggio, proseguire il nostro viaggio.

Ed al sovraintendente del Teatro S.Carlo di Napoli, Gioacchino Lanza Tommasi, vorrei ricordare una frase da lui espressa lo scorso aprile, quando, all’inizio del tour InCanto, il suo teatro chiuse le porte a Claudio Baglioni affermando "il San Carlo non e’ una sala che si fitta a tutti".

Bene caro signor Gioacchino, questa sua frase avra’ sicuramente fatto capolino nelle spire della sua memoria, e si sara’ reso conto di quanto l'espressione "a tutti" fosse una frase troppo generica per un grande Maestro della musica leggera. Oppure chissa’, forse l’ottusita’ che a volte annebbia le rigide menti, e’ anche capace di ostruire la capacita’ di sognare. Non importa, il percorso e’ fatto di strade, a volte sconnesse, che possono fermarsi davanti al nulla. Solo un grande ponte ci permette di proseguire, un ponte fatto di scommesse, di emotivita’, di voglia di crescere. Un ponte che nessun ingegnere saprebbe costruire con la stessa maestosita’ di colui che per poche ore attraversa ogni tappa di un’intera carriera senza cadere nella ripetitivita’. Ecco, la strada e’ di nuovo davanti a noi fino al prossimo ostacolo, ma sappiamo gia’ che una mano ci trasportera’ ancora sopra quel tappeto volante cucito con il filo di un pianoforte ed il ricamo di una voce, per planare sopra un cielo di immagini.

                                                                                                                                                Silvia


                
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