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Una recensione per te...

 

Tutto il calcio minuto per minuto

Claudio Baglioni -

La vita e' Adesso 1985

L'inverno passa basso in cielo
e un vento a strisce viene da lontano
un cane gli corre dietro storto
leccando i muri della strada
la ragazzina ha un sorriso croccante
e un cuore come un melograno
e lui la tiene ha paura che gli cada
la ragazzina respira distratta
e si ravvia i capelli e i pensieri
il ragazzo dà una schicchera alla cicca
e poi la calcia via come una palla
la donna ha messo il suo vestito più magro
e un po' più di allegria negli occhi seri
l'uomo ha lasciato i baffi
e la cravatta gli si rovescia sulla spalla
la ragazzina
sembra appesa a un palloncino
e sulle guance in fiamme le si accendono domande
la ragazza nell'acqua bella dei suoi occhi chiari
di un mare al mattino
e tra i suoi teneri polsi
trema già un destino troppo grande
la donna guarda l'uomo
e vede un pezzo di sua figlia
e il loro vecchio modo di chiamarsi
e di giocare
la ragazzina ha sguardi lenti
che le cadono giù dalle ciglia
due ali piccole che imparano a volare
la ragazza si volta e il vestito
si incolla sulle gambe e il seno
lui si conta le parole in tasca
e la sua voce è come dietro un vetro
la donna ha lo stesso odore
e il tempo le ha portato qualche anno in meno
si scalda dentro le mani e resta indietro
la ragazzina e le sue scarpe inglesi
schiacciano un fango di cioccolata
in un silenzio di gomma americana che butta
e prova a fare centro
per la ragazza il film si ferma di colpo
la verità sul collo è acqua gelata
e tra le labbra secche di cartone
un urlo basso sale s da dentro
la donna ride strano
e le mancano i ginocchi
e stringe l'anima
e una vita intera in mezzo ai denti
la ragazzina e il ragazzino
hanno una voglia che gli invade gli occhi
ed una folla di baci lievi e brevi
come cerini spenti
la ragazza e il suo amore
che le muore tra le braccia
raccoglie un pezzo di dolore
e ci si taglia il cuore
l'uomo e la donna accarezzando un sogno
si accarezzano la faccia
confusi stretti
in uno stesso batticuore
e a due a due vanno via
dentro un'aria tagliente a vetrini
di un pomeriggio nudo
le radio dietro a le persiane
e "tutto il calcio
minuto per minuto"

 

   

Martina di Signora delle ore scure

Musica e ambientazione. Ancora nuove immagini da ascoltare e da annusare.

È inverno e l’inverno sfiora la terra, il sole è più vicino alla terra perciò passa basso in cielo insieme al vento. E un cane solo per la strada. È malinconia. È il disegno di una domenica pomeriggio, giorno che prepara alla nuova settimana, giorno di malinconia e sere a casa.

Forse l’autore guarda fuori da una finestra, forse passa per strada e disegna con parole che sono più di immagini la scena che vede.

Due coppie. Una coppia di giovani fidanzati e una coppia di persone più grandi, sicuramente sposati (“la donna guarda l’uomo e vede un pezzo di sua figlia”).

E un filo lega i destini di queste due coppie. Un nuovo corso della loro vita li attende in questa domenica pomeriggio di calcio e freddo a vetrini. Una notizia cambierà i loro destini.

È facile vedere una ragazzina magra (“lui la tiene e ha paura che gli cada” oppure “la ragazzina sembra appesa a un palloncino”) dal sorriso di fata, una ragazzina dagli occhi di mare (“la ragazza nell’acqua bella dei suoi occhi chiari”). È facile immaginare, è facile sentire il vento che soffia e vedere le sagome di quattro persone che vanno incontro a questo pomeriggio gelido.

È facile vedere una donna che ha indossato il suo vestito più bello, quello che la rende magra e affascinante, quello che impedisce agli anni di prendere il sopravvento sul suo corpo e che le regala un po’ più di allegria.

Una svolta li attende, disegnata sulle guance rosse della ragazzina e sul cuore della donna.

Ormai gli sguardi lenti hanno realizzato: la ragazzina si volta e guarda il ragazzo intento a contare le parole, a trovare quelle parole, a dosare quelle parole e il vestito le si incolla addosso. Il vento le incolla il vestito addosso e la verità.

Anche la donna resta indietro, si ferma, il tempo le sta regalando un’altra possibilità?

La ragazza cammina in mezzo al fango della sua giovane vita e si ferma di colpo, perché quella verità, rivelata da una voce bassa come fosse dietro un vetro e ci fosse bisogno di guardare le labbra per comprendere bene il senso delle parole, è troppo grande, è acqua gelata sul collo caldo, è labbra di cartone e urlo del cuore dentro lo stomaco. È fine di un amore.

La donna ride in modo strano e le tremano le gambe. L’emozione è forte, è grande, una vita intera le scorre davanti e un sogno la aspetta.

Ma la fine di un amore si suggella con i baci lievi e brevi, si suggella così, con gesti che sono ormai riti ma che stringono solo tra le braccia amori morti, cerini spenti sul tavolo di un amore finito.

Ma l’uomo e la donna accarezzano il loro sogno e confusi (forse la donna spetta un bimbo?) si stringono persi nello stesso batticuore, li accomuna una confusione nota, li stringe ancora di più.

E vanno via a due a due incontro alla loro nuova vita nell’aria tagliente della domenica pomeriggio quando ancora si sente alla radio “Tutto il calcio minuto per minuto” e tutto è nudo.

Ancora immagini e parole. Ancora fotografie in una delle canzoni più malinconiche di Claudio Baglioni. Questa è solo una possibile interpretazione del brano che lascia comunque aperta la lettura delle immagini che scorrono davanti agli occhi del poeta. La donna aspetterà un bambino? È davvero finito l’amore dei due giovani?

E intanto “Tutto il calcio minuto per minuto” segna il passo del ritorno a casa.

 

Gabriella

E' inverno, è una domenica pomeriggio fredda e ventosa, illuminata da un sole pallido.
L'autore è seduto davanti a un pianoforte verticale, sul quale sono collocate tre o quattro cornici d'argento, immagini di un neonato in braccio ai genitori, di un bambino sorridente in riva al mare, di un ragazzo con vestito di nero con gli occhiali scuri e il mento chino su una chitarra, una foto di un gruppo scolastico... di fianco un piccolo vaso di cristallo, tre margherite gialle un pò appassite sprigionano un odore lievemente acre...
L'autore si alza dallo sgabello, alto, magro, con gli occhi velati di una stanca malinconia, nascosti dietro gli occhiali spessi con la montatura nera, scosta le tendine della finestra di fronte e guarda fuori...
I suoi occhi miopi osservano avidamente scene che si svolgono nel microcosmo di un quartiere di periferia, soffermandosi su ogni particolare....
Una coppia di ragazzi vivono il dolore della fine di una storia... l'autore prova un senso di angoscia, il suo stomaco si contrae in uno spasmo di tristezza, una lieve nausea, forse dovuta all'odore acre che proviene dal vaso con le margherite appassite...
Più in là, un uomo e una donna si incontrano per vivere uno squarcio del loro amore, forse sono due clandestini, forse sono fuggiti alle rispettive famiglie, ai rispettivi obblighi e doveri, ai rispettivi coniugi, ed ora sono finalmente insieme e possono stringersi, cercarsi con le labbra, con le mani, possono finalmente scambiarsi occhi, baci, carezze, possono coltivare il loro sogno...
Gli occhi miopi dello spettatore si arricciano in un sorriso, un lieve calore gli attraversa la pelle, gli sale fino alle guance pallide, un leggero nodo in gola...
E dalla televisione accesa nella stanza vicina la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto...

Anna (Egy)

Tutto il calcio minuto per minuto e' la meravigliosa descrizione di tre storie di tre diverse eta' della vita raccontate a mo' di radiocronaca passando la "palla" da una storia all'altra come se fossero partite di calcio.

   La ragazzina e il ragazzino...l'adolescenza l'ingenuita' la tenerezza e allo stesso tempo la curiosita' e la voglia di conoscere la vita,magari insieme scoprendosi piano piano l'un l'altra.

   La ragazza e il ragazzo....l'imbarazzo o forse l'indifferenza che si contrappone alla paura di aver capito.....ma non voler capire......che si contrappone al dolore che "taglia il cuore" , al senso di abbandono del "suo amore che le muore tra le braccia".

   La donna e l'uomo.....una storia da grandi.....una grande storia che, in qualsiasi modo si voglia vedere, ha vinto lo scorrere del tempo.Poco importa se si sono ritrovati dopo una vita o dopo un secondo......si sono ritrovati!!!!!

   ..."E a due a due vanno via".....finisce la cronaca.....e come Tutto il calcio minuto per minuto qualcuno ha vinto e qualcun'altro no...........

 

Alissa

Talvolta gli spazi, gli ambienti in cui si svolge una scena, l’atmosfera stessa di un momento, possono essere una prima descrizione degli stati d’animo dei personaggi; un palcoscenico che non viene scelto come sfondo, ma che riflette invece la situazione che vi si verifica. Teatro e ambientazione di questa canzone è una domenica pomeriggio d’inverno, in una strada deserta, gelida e ventosa, su cui l’osservatore vede avvicinarsi le coppie dei due giovani e dei due sposati; è attento alle espressioni, agli occhi, ai movimenti dei personaggi e li delinea attraverso i loro gesti e i suoi commenti da esterno. Nei due giovani, specialmente nella ragazza, si diffonde un dolore tagliente quanto quel gelo, il cuore è nudo come quel pomeriggio, in cui il freddo, in senso reale e metaforico, sembra avvolgere ogni cosa ed avere il sopravvento in quei due fragili cuori. La ragazza è di una bellezza delicata, riflessa dai suoi occhioni azzurri come acqua fresca del mare al mattino; questa sua fragilità appartiene anche alle sue emozioni: l’osservatore la vede come appesa a un palloncino, con le guance infiammate, un viso con un’espressione interrogativa e dubbiosa; sembra che l’autore sappia quale terribile notizia stia per ricevere e quale dolore stia per affrontare e la giudichi quasi indifesa nei confronti di quella triste realtà. Sembra però anche dire che questa è un’esperienza vitale e salutare per lei: in quello sguardo dolce e triste, in quel rossore del volto, vede le piccole ali di un pulcino che deve ancora imparare a volare. È come se quello che sta per sentire fosse il salto dal nido, il momento di acquistare forza nelle ali per il pulcino e di crescere per la ragazza.

 Claudio sembra dire che crescere significa anche affrontare il dolore con dignità e senza farsi immobilizzare da esso, come da quel freddo invernale. Il ragazzo è quasi spaventato, ha un istinto di protezione verso quella creatura così fragile, ma anche lui non è ancora pronto a reagire a quel dolore e soprattutto non sa come esprimerlo, conta le parole una per una, cercando di non far cadere del tutto quel pulcino che già così a fatica si sostiene con le ali. Il dolore però tocca nel profondo per ciò che porta con sé e non per il modo in cui viene raccontato e nonostante tutto una doccia d’acqua gelida si abbatte su quel collo caldo, una lama di ghiaccio taglia quel cuore, che di colpo è come scomparso lasciando il posto ad un senso di vuoto fra le braccia; anche l’urlo che esce da quel petto risulta soffocato una volta arrivato tra le labbra. é una fine inevitabile, inutile ormai cercare una luce negli occhi dell'altro, non si troverà niente se non una fila di cerini spenti.

L’autore descrive questa situazione alternando tra loro immagini contrastanti: avvicina a questa coppia un uomo e una donna che provano sentimenti molto diversi. Entrambi appaiono più distesi del solito, la donna bella e magra a dispetto dell’età e con un lampo di allegria negli occhi solitamente così seri; l’uomo senza più i baffi e la cravatta, abbandonando così la sua aria compita da ufficio e assumendo un aspetto più rilassato, concedendosi alla donna in modo totale. Senza bisogno di parlarsi, solo con gli sguardi e i sorrisi, con piccoli gesti, rivivono i primi momenti del loro amore, pieni dell’ingenua spensieratezza della gioventù. Anch’io sono propensa a credere che la donna aspetti un bambino: in questo modo si spiega cosa trasmetta loro a un tempo allegria ed inquietudine, li stringa, anche se confusi, in uno stesso batticuore, si vede dove li portano i sogni che li uniscono, il motivo per cui hanno abbandonato l’aspetto di sempre per concedersi l’uno all’altra.

Nel loro caso vedo un inizio e una fine insieme: i tempi a cui tornano con la mente sono ormai finiti, ma inizia una nuova vita, una nuova età, si apre un nuovo mondo. Neanche i loro sentimenti, seppure così contrastanti con quelli dei due giovani, sono esprimibili a parole; qui però le parole non sono necessarie, la conoscenza e l’intesa tra i due sono quasi assolute, basta un gesto per instaurare un contatto profondo, che può essere dato solo da anni trascorsi insieme,, un corpo e un’anima. Oltre al forte contrasto tra le emozioni delle due coppie, ve ne sono altri e sempre piuttosto netti: il ragazzo e la ragazza sono incerti, vittime del timore della fine; eppure i loro gesti sembrano tradire una distrazione, come si fosse in un pomeriggio qualunque. La ragazza respira distratta e si ravvia i capelli, in un gesto in apparenza consueto e senza un particolare significato, ma l’autore immagina che in quello stesso istante stesse facendo ordine anche tra i pensieri e che in quel petto ci fosse un battito insolito. Nonostante le numerose differenze, le due coppie hanno in comune l’emozione fortissima, la consapevolezza che quello sarà per loro un pomeriggio difficile da dimenticare, in positivo o in negativo. Il contrasto più notevole è tra questi loro stati d’animo così particolari e le voci che provengono dalle radio dietro alle persiane, che trasmettono imperterrite tutto il calcio minuto per minuto, come fanno ogni domenica pomeriggio. L’autore sembra convinto che, per quanto triste e freddo, sia un pomeriggio speciale anche per lui, perché interviene a commentare le vicende di quei personaggi e, pur non conoscendoli, si impegna ad entrare nei loro pensieri e ad uscire dalla consuetudine della domenica calcistica, come a dire che ogni giorno che consideriamo qualunque porta invece ad altri emozioni profonde che è interessante studiare ed analizzare. A volte basta scrutare fuori da una finestra, pochi metri distante dal nostro piccolo mondo e dalla quotidianità, per vedere quanto si può cogliere con uno sguardo attento, quanto un orecchio allenato può sentire chiaramente i battiti anche di un cuore sconosciuto e soprattutto quanti IO intorno a noi hanno un cuore sincero che batte davvero.

Fabrizio

La donna e l’uomo sono i genitori della ragazza e seguono da dietro la loro figliola col fidanzatino … Lo si capisce da (“… la donna guarda l’uomo e vede un pezzo di sua figlia …”) oppure (“… la donna ha lo stesso odore …”). Camminano tutti e quattro, e tutte e due le coppie vengono descritte in un modo che forse nemmeno se ci fossero le immagini trasmetterebbero, perché le parole descrivono i personaggi non solo dal lato esteriore ma anche nel loro animo, nelle loro emozioni … Sono due coppie, una formata, matura ma che ha ancora la parte di vita forse più bella davanti, quella dell’essere anziani, e di invecchiare insieme; l’altra con ancora invece tutta una vita davanti insieme, il loro sogno da realizzare … All’improvviso accade qualcosa che cambia lo scenario, e sconvolge la vita dei quattro … Una sparatoria, o probabilmente un attentato, forse una bomba (tema caro a Claudio in quel periodo, vedi “Uomini persi”) … La ragazza è l’unica che inizialmente rimarrà in vita, ma giusto il tempo per girarsi e assistere alla drammatica scena che le si propone davanti. (“ … per la ragazza il film si ferma di colpo, e la verità sul collo è acqua gelata …”) Vede la madre, che è la prima ad essere colpita probabilmente alle gambe (“… la donna ride strano e le mancano i ginocchi e stringe l'anima e una vita intera in mezzo ai denti …”) Di seguito la scena si sposta sui ragazzi che non fanno a tempo a consumare la loro voglia di baci, e di una vita da vivere insieme … Il ragazzo le muore fra le braccia (“ … la ragazza e il suo amore che le muore tra le braccia raccoglie un pezzo di dolore e ci si taglia il cuore …”). La scena si sposta ancora sull’uomo e la donna, che muoiono l’uno nelle braccia dell’altro, ed è splendido il parallelo di morire accarezzandosi il viso l’un l’altro, mentre accarezzavano contemporaneamente il sogno della loro vita da vivere ancora insieme interrotto a metà, e confusi e spaventati spirano in un corpo solo e un anima sola, uniti come erano in vita adesso nella morte (“ … l'uomo e la donna accarezzando un sogno si accarezzano la faccia confusi stretti in uno stesso batticuore …”). Dopo poco muore anche la ragazza perché (“… e a due a due vanno via dentro un'aria tagliente a vetrini di un pomeriggio nudo le radio dietro a le persiane e "tutto il calcio minuto per minuto") Vanno via a due a due, mentre dietro le persiane l’unica cosa a parlare e a rimanere in vita è una radio che trasmette tutto il calcio minuto per minuto, che rappresenta il mondo che va avanti indifferente in una domenica pomeriggio qualsiasi in cui quattro vite, ma chissà quante altre, si sono perse … Vanno via a due a due, è un eufemismo, è il sinonimo di morire, ma significa anche partire a due a due, ed il bello è che muoiono INSIEME a due a due, come se il loro amore, non finisse mai, nemmeno con la fine della vita, di questa vita terrena, e continuasse in Paradiso, questa volta per sempre … E questo è un tema che Claudio ripropone in tante altre canzoni (Tamburi lontani, fammi andar via, mille giorni di te e di me, solo per citarne qualcuna …) L’amore che lega due anime e che non finisce, non può finire mai, nemmeno con la morte … Questa canzone è una meravigliosa poesia e un racconto splendido, uniti assieme … è un piccolo grande film … Claudio dovrebbe fare un film a episodi, con tante sue canzoni … sarebbe bellissimo poter vedere questa canzone accompagnata da immagini e recitata da bravi attori, mi vengono in mente altre che sarebbero perfette per dei minifilm : quei due, uomini persi, un mondo a forma di te, a Cla, e adesso la pubblicità, grand’uomo, giorni di neve, ragazza di campagna, quante volte, ti amo ancora, l’ultimo omino, uno due tre e quattro di strada facendo, nudo di donna, opere e omissioni, i vecchi, fotografie … Verrebbe fuori un capolavoro!!!

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